Dalla pagina facebook Siria libera e democratica |
Domani a San Pietro manifestazione a favore dell' opposizione armata ad Assad.
Ovviamente è una mia interpretazione che potete non condividere, ma accetterei obbiezioni solo da chi ha letto 1) l' appello e la lista dei promotori 2) la lettera di ringraziamento al papa dell' Ucoi, associazione musulmani italiani, 3) le pagine facebook delle 2 associazioni siriane che hanno promosso l' evento insieme ad altre potenti associazioni italiane
Marco Palombo
Insieme a una rete di
associazioni, a cui si aggiungono alcune adesioni individuali, abbiamo
aderito all’iniziativa in programma domenica 8 marzo in piazza
San Pietro, a Roma, per mostrare lo striscione “per i
dimenticati di Idlib”.
“Siamo sconvolti – si
legge nella nota stampa – dalle rare immagini di quei bambini
assiderati, a volte da soli, a volte con i loro genitori o parenti. Da una
parte sono costretti a fuggire dalla Siria verso la Turchia da bombardamenti a
tappeto che violano le regole più elementari del diritto umanitario
internazionale e dall’altra sono impediti a trovare salvezza da un muro
invalicabile e a oggi non valicato“.
Si calcola che siano almeno
un milione le persone in fuga ammassate al confine,
alcune stime parlano di un milione e cinquecentomila, in gran parte
bambini. Se non si trovasse una soluzione, urgente, le operazioni
militari raddoppieranno gli sfollati, per i quali non ci sono neanche
tendopoli. Per tutti costoro ci sono soltanto due sottili corridoi umanitari
aperti all’Onu per portargli qualche genere di prima necessità.
“Avvertiamo dunque l’urgenza –
conclude la nota – di manifestare la nostra gratitudine a Papa
Francesco e dimostrare al mondo che il suo appello per questa umanità
abbandonata e tradita non è caduto nel vuoto. Questi nostri fratelli e queste
nostre sorelle non possono essere dimenticati“.
Le associazioni che aderiscono
all’iniziativa:
- Ass.ne Giornalisti amici di
padre Dall’Oglio
- Amnesty International Italia
- Articolo21
- Caritas Italia
- Centro Astalli, sezione
italiana del Jesuit Refugee Service
- Comunità di Sant’Egidio
- Coordinamento dei Siriani
Liberi di Milano
- Focsiv, Federazione degli
Organismi Cristiani Servizio Internazionale Volontario
- Siria Libera e Democratica
- Ucoii, Unione delle Comunità
Islamiche d’Italia
Prime adesioni individuali
Anna Foa
I post della pagina facebook del Coordinamento dei siriani liberi sono inseriti da Hassan Sanoufe che:
"
È la voce di Hassan Sanoufe, membro del Coordinamento dei Siriani Liberi, un comitato presente e attivo in Lombardia.
Intervistato ieri sera al telegiornale di Telelombardia, alla domanda se ha avuto recenti contatti con loro, Sanoufe ha spiegato, anche se con qualche riserva, le ragioni del suo prudente ottimismo: «Ho qualche amico in Siria e non so fino a che punto possa essere attendibile quello che mi ha detto perché è un ufficiale dell’esercito libero, ma lui sostiene che è soltanto una questione di tempo e sicuramente Greta e Vanessa saranno liberate»."
«Avvertiamo l’urgenza di manifestare la nostra gratitudine a papa Francesco e dimostrare al mondo che il suo appello per questa umanità abbandonata e tradita non è caduto nel vuoto. Questi nostri fratelli e sorelle di Idlib non possono essere dimenticati. Perciò domenica 8 marzo, un gruppo di noi alle 12, nel pieno rispetto di ogni misura di sicurezza, sarà in piazza San Pietro alla recita dell’Angelus». Si conclude così l’appello – lanciato da Associazione Giornalisti amici di padre Dall’Oglio, Amnesty International Italia, Caritas Italiana, Centro Astalli, Comunità di Sant’Egidio, Coordinamento dei Siriani Liberi di Milano, Focsiv, Siria Libera e Democratica, Ucoii e da illustri personalità – pubblicato ieri su "Avvenire" con l’invito rilanciato dal direttore Tarquinio, per chi non potrà esserci, a esporre una luce o a seguire la preghiera in tv.
Gentile direttore,
abbiamo ritenuto doveroso, come Ucoii, ringraziare papa Francesco per aver denunciato la drammatica situazione umanitaria in Siria.
Il popolo siriano si trova da nove lunghi anni sottoposto a una durissima repressione da parte di un regime dittatoriale che ha represso nel sangue le manifestazioni pacifiche che hanno portato moltissimi cittadini di quel Paese a scendere in piazza per manifestare pacificamente a partire dal marzo 2011 per chiedere l’avvio di un processo di democratizzazione.
La situazione con il passare degli anni e il subentrare di interessi geopolitici di vari attori è diventata sempre più complessa. A pagare il prezzo più alto, come in tutti i conflitti armati, è la popolazione civile che si ritrova da mesi stretta nella morsa delle armi e del clima, costretta ad abbandonare le proprie case per sfuggire a bombardamenti indiscriminati che molto spesso prendono di mira deliberatamente scuole, ospedali e i quartieri più densamente abitati con l’obiettivo esplicito di mettere in atto una vera e propria pulizia etnica, culturale e religiosa nei confronti di chiunque sia sospettato di non appoggiare il regime.
In questi ultimi mesi, anche a causa del freddo, si sta consumando un vero e proprio genocidio nella regione di Idlib, nel nord ovest della Siria martellata quotidianamente dai bombardamenti indiscriminati messi in atto da Assad e dal suo principale alleato e omologo russo.
Riteniamo gravissimo che nessun governo europeo si sia sentito in dovere di condannare ciò che sta accadendo alle porte dell’Europa stessa, e ringraziamo il Pontefice per averlo fatto. Come comunità religiose siamo spinti anche dal nostri rispettivi credo a non rimanere indifferenti di fronte ai gravissimi crimini contro l’umanità che si stanno consumando in questi giorni. La solidarietà umana, il sostegno morale e materiale e la generosità nei confronti dei bisognosi di qualsiasi fede, l’altruismo, sono valori etici e morali importantissimi anche per noi musulmani; così come lo sono i diritti umani, in primis il diritto alla vita, nel Corano si legge infatti: «Chi uccide una persona è come se avesse ucciso tutta l’umanità e chi salva la vita di una persona è come se avesse salvato tutta l’umanità». Per questo l’8 marzo parteciperemo insieme a tante persone di buona volontà a Roma all’iniziativa «Per i dimenticati di Idlib» a piazza San Pietro in occasione dell’Angelus guidato dal Papa.
Presidente Ucoii
Trovo orrendo che dopo otto anni di sofferenze, di omicidi, di distruzione, ci sia chi ancora rivendichi il diritto di prolungare l'orrore che ha avvolto la Siria e si riproponga di rilanciare una lotta armata al governo siriano con una coalizione capitanata da Tharir al Sham (al secolo Al Qaeda), con tanti ex appartenenti ISIS, con i soldi Sauditi e l'appoggio turco-israeliano.. trovo orrendo che questi 8 anni disgraziati non abbiano insegnato nulla e che ci si riproponga un seguito ancora più sanguinoso.. IDLIB è una città che ha vissuto 3 anni di assedio da parte di quei tagliagole ora vivono l'oscurantismo del fondamentalismo e delle leggi e dei tribunali islamici alle quali condizioni si vuole che tutta la siria sia soggiogata. Sarebbe bello invece che si cominciasse a parlare di riconciliazione, di non interferenza da parte delle potenze mondiali e regionali, di una strada condivisa verso un percorso di riappacificazione, di una deposizione delle armi, di uno spostamento del confronto tra posizioni differenti nelle sedi istituzionali, di una ricerca delle responsabilità di chi si è macchiato di crimini al di là della lotta armata e come è avvenuto in regioni come Sudafrica o Ruanda un voltare pagina che perdoni ma non dimentichi... invece riproponete il bagno di sangue, benetetto, armato e finanziato dai soliti nemici della Siria travestiti da umanisti democratici.. ma basta!!
RispondiEliminaGrazie dell' attenzione, ti segnalo anche Patrizio Ricci su Vietato parlare che scrive " l' iniziativa strumentalizza il papa Francesco " https://www.vietatoparlare.it/liniziativa-dell8-marzo-a-roma-manca-di-un-giudizio-corretto-quindi-non-aiuta-il-popolo-siriano-2/
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