mercoledì 15 dicembre 2021

Appello di 50 premi Nobel: ridurre spese militari del 2% per 5 anni


La spesa militare, a livello globale, è raddoppiata dal 2000 ad oggi, arrivando a sfiorare i duemila miliardi di dollari statunitensi all’anno. Inoltre, è in aumento in tutte le aree del mondo. I singoli governi sono sotto pressione e incrementano la spesa militare per stare al passo con gli altri Paesi. Il meccanismo della controreazione alimenta una corsa agli armamenti in crescita esponenziale, il che equivale a un colossale dispendio di risorse che potrebbero essere utilizzate a scopi migliori.

In passato, la corsa agli armamenti ha spesso condotto a un’unica conseguenza: lo scoppio di guerre sanguinose e devastanti. Noi vogliamo presentare una semplice proposta per l’umanità: che i governi di tutti gli Stati membri delle Nazioni Unite si impegnino ad avviare trattative per una riduzione concordata della spesa militare del 2 per cento ogni anno, per cinque anni.

La nostra proposta si basa su una logica elementare:

• Le nazioni nemiche ridurranno la spesa militare, e così facendo rafforzeranno la sicurezza dei rispettivi Paesi, pur conservando l’equilibrio delle forze e dei deterrenti.

• L’accordo siglato servirà a contenere le ostilità, riducendo il rischio di futuri conflitti.

• Enormi risorse verranno liberate e rese disponibili, il cosiddetto «dividendo della pace», pari a mille miliardi di dollari statunitensi entro il 2030.

La metà delle risorse sbloccate da questo accordo verrà convogliata in un fondo globale, sotto la vigilanza delle Nazioni Unite, per far fronte alle istanze più pressanti dell’umanità: pandemie, cambiamenti climatici e povertà estrema. L’altra metà resterà a disposizione dei singoli governi. Così facendo, tutti i Paesi potranno attingere a nuove e ingenti risorse, che in parte si potranno utilizzare per reindirizzare le notevoli capacità di ricerca dell’industria militare verso scopi pacifici nei settori di massima urgenza.

La storia dimostra che è possibile siglare accordi per limitare la proliferazione degli armamenti: grazie ai trattati Salt e Start, gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica hanno ridotto i loro arsenali nucleari del 90 percento dagli anni Ottanta ad oggi. I negoziati da noi proposti avranno una buona possibilità di successo, perché fondati su un ragionamento logico: ciascun attore sarà in grado di beneficiare dalla riduzione degli arsenali del nemico, e così pure l’intera umanità. In questo momento, il genere umano si ritrova ad affrontare pericoli e minacce che sarà possibile scongiurare solo tramite la collaborazione. Cerchiamo di collaborare tutti insieme, anziché combatterci.

1. Hiroshi Amano (Nobel per la fisica)
2. Peter Agre (Nobel per la chimica)
3. David Baltimore (Nobel per la medicina)
4. Barry C. Barish (Nobel per la fisica)
5. Steven Chu (Nobel per la fisica)
6. Robert F. Curl Jr. (Nobel per la chimica)
7. Johann Deisenhofer (Nobel per la chimica)
8. Jacques Dubochet (Nobel per la chimica)
9. Gerhard Ertl (Nobel per la chimica)
10. Joachim Frank (Nobel per la chimica)
11. Sir Andre K. Geim (Nobel per la fisica)
12. Sheldon L. Glashow (Nobel per la fisica)
13. Carol Greider (Nobel per la medicina)
14. Harald zur Hausen (Nobel per la medicina)
15. Dudley R. Herschbach (Nobel per la chimica)
16. Avram Hershko (Nobel per la chimica)
17. Roald Hoffmann (Nobel per la chimica)
18. Robert Huber (Nobel per la chimica)
19. Louis J. Ignarro (Nobel per la medicina)
20. Brian Josephson (Nobel per la fisica)
21. Takaaki Kajita (Nobel per la fisica)
22. Tawakkol Karman (Nobel per la pace)
23. Brian K. Kobilka (Nobel per la chimica)
24. Roger D. Kornberg (Nobel per la chimica)
25. Yuan T. Lee (Nobel per la chimica)
26. John C. Mather (Nobel per la fisica)
27. Eric S. Maskin (Nobel per l’economia)
28. May-Britt Moser (Nobel per la medicina)
29. Edvard I. Moser (Nobel per la medicina)
30. Erwin Neher (Nobel per la medicina)
31. Sir Paul Nurse (Nobel per la medicina e presidente emerito della Royal Society)
32. Giorgio Parisi (Nobel per la fisica)
33. Jim Peebles (Nobel per la fisica)
34. Sir Roger Penrose (Nobel per la fisica)
35. Edmund S. Phelps (Nobel per l’economia)
36. John C. Polanyi (Nobel per la chimica)
37. H. David Politzer (Nobel per la fisica)
38. Sir Venki Ramakrishnan (Nobel per la chimica e presidente emerito della Royal Society)
39. Sir Peter Ratcliffe (Nobel per la medicina)
40. Sir Richard J. Roberts (Nobel per la medicina)
41. Michael Rosbash (Nobel per la medicina)
42. Carlo Rubbia (Nobel per la fisica)
43. Randy W. Schekman (Nobel per la medicina)
44. Gregg Semenza (Nobel per la medicina)
45. Robert J. Shiller (Nobel per l’economia)
46. Stephen Smale (Medaglia Fields per la matematica)
47. Sir Fraser Stoddart (Nobel per la chimica)
48. Horst L. Störmer (Nobel per la fisica)
49. Thomas C. Südhof (Nobel per la medicina)
50. Jack W. Szostak (Nobel per la medicina)
51. Olga Tokarczuk (Nobel per la letteratura)
52. Srinivasa S. R. Varadhan (Premio Abel per la matematica)
53. Sir John E. Walker (Nobel per la chimica)
54. Torsten Wiesel (Nobel per la medicina)
55. Roberto Antonelli (Presidente dell’Accademia Nazionale dei Lincei)
56. Patrick Flandrin (Presidente dell’Académie des Sciences, Francia)
57. Mohamed H.A. Hassan (Presidente della World Academy of Sciences)
58. Annibale Mottana (Presidente dell’Accademia Nazionale dei Lincei)
59. Anton Zeilinger (Presidente dell’Academy of Sciences, Austria)
60. Carlo Rovelli and Matteo Smerlak, organizzatori.

Sua Santità il Dalai Lama (Nobel per la pace) ha espresso il suo apprezzamento e il suo sostegno per questa iniziativa.


lunedì 13 dicembre 2021

La crescita dei ricoveri a dicembre 2021, dopo il "Natale libero" caleranno ? Non ci credo....

13 dicembre, ANSA; Balzo ricoveri ordinari + 254

Ad oggi 13 dicembre le persone ricoverate non in terapia intensiva sono 6.951, relativamente poche rispetto alle 27.735 del 13 dicembre 2020.

Il 13/12/2021 abbiamo 1 persona ricoverata ogni 4 persone ricoverate il 13/12/2020. (per la precisione 1 ogni 3,99)

C’è però una notevole crescita dei ricoverati dal 1 dicembre,

Infatti il 1 dicembre 2021 i ricoverati erano 5.248, contro i 32.811 ricoverati del 1 dicembre 2020.

Il 1/12/2021 avevamo una persona ricoverata ogni 6,23 persone ricoverate il 1 dicembre 2020.

In due settimane siamo passati dunque da

1 su 6 del 2020

a 1 su 4 del 2020

Il 2 gennaio 2021 i ricoveri erano ulteriormente calati a 22.948 ma avevamo avuto un Natale blindato dal DPCM del 18 dicembre che aveva messo tutta l' Italia in zona rossa nei giorni festivi e pre festivi.

Il 2 gennaio 2022 vedremo il risultato finale delle scelte di Draghi, e giudicheremo meglio.

Marco

mercoledì 8 dicembre 2021

2020 "Natale blindato" con ricoveri in calo, 2021 "Natale libero" con ricoveri in aumento

 

All’ inizio di dicembre dello scorso anno la situazione ospedaliere relativa al Covid era in termini assoluti molto peggiore di questo anno. Però la curva dei ricoveri era in fase discendente e fu un Natale super blindato. Quest’ anno invece la curva dei ricoveri è in crescita e si prospetta un Natale con i non vaccinati in casa e i vaccinati con pochi vincoli.

Nel 2020 a inizio dicembre fu annunciata una stretta per i giorni di Natale, la chiusura soprattutto per i giorni festivi e prefestivi fu poi ufficializzata definitivamente  il 18 dicembre. I contagi nel 2020 erano equivalenti a quest' anno, i ricoveri maggiori rispetto al 2021 ma in fase discendente. Il 18 dicembre 2020 i ricoveri erano già scesi a 25.769 e le intensive occupate erano 2.819.

Di seguito il confronto tra i primi otto giorni di dicembre 2020 e dicembre 2021.

1-8 dicembre 2020 ricoveri da 32.811  a  30.081   intensive da 3.663 a 3.345, i decessi erano intorno alle 600 unità giornaliere

1-8 dicembre 2021 ricoveri da  5.248 a 6.099        intensive da  686 a  791, i decessi tra 75 e 100 unità

“Vaccinatevi per salvare il Natale”, con lo spauracchio della variante omicron che ancora non ha ucciso nessuno e ha contagiato pochissime persone in Europa. Molta gente si vaccina, soprattutto chi già era vaccinato…..

Basterà a salvare davvero il Natale ?

Comunque l’ obbiettivo del governo Draghi non è il Natale ma il passaggio di Draghi dal governo alla presidenza della Repubblica, dove controllerebbe la politica economica del governo per sette anni, senza dover rendere conto a nessuno.

Passaggio che avverrà dopo il 10-15 gennaio 2022

Chiudo e non faccio previsioni,  ma vorrei solo diffondere il più possibile queste due informazioni,

La situazione ospedaliera sta peggiorando mentre l’ anno scorso, pur molto peggiore a inizio mese, era in fase di miglioramento,

L’ obbiettivo di Draghi è andare al Quirinale, per controllare meglio per conto dell’ Unione Europea. Quindi un Natale con pochi problemi sarebbe molto utile per lui. Dopo l’ elezione un’ eventuale peggioramento della pandemia non avrebbe più ripercussioni sui piani dell’ Unione Europea.


Marco Palombo

domenica 21 novembre 2021

I No Green Pass romani, utili al governo Draghi, sempre

 


Sabato passato, 13 novembre, lo speaker della manifestazione No Green Pass al Circo Massimo ha fatto una curiosa affermazione:

" Dicono che io sono al servizio della Digos o di altri settori delle polizia, mi dicano quale, così vado a prendere i soldi.."

Prima era stato esposto sul palco uno striscione in solidarietà a coloro che sono in carcere per l' assalto alla CGIL, 

 che comunque sono da 40 giorni in carcere, in carcerazione preventiva, cosa che giustamente indigna sempre i Sansonetti, i radicali, i garantisti, 
ma non in questo caso,  

poi l' intervento di un esponente di Forza Nuova "Castellino un eroe ( o qualcosa del genere), Fiore è malato e lo tengono in carcere , potrebbe venirgli un ictus"

un' altra speaker della manifestazione ha commentato " Noi non giudichiamo, lo faranno i giudici,  ma sosteniamo chi è in carcere"

Una solidarietà ripetuta che stranamente non è stata riportata da nessun media,

ed oggi ho capito perchè, 

Perchè se la solidarietà a Forza Nuova  fosse uscita sui media e fosse diventata oggetto delle chiacchiere mediatiche, avrebbe condizionato la manifestazione romana di ieri, che invece si prestava utilissima per buttare ulteriore fango su tutto il movimento No Green pass italiano.

Sono passato dal Circo Massimo proprio mentre chi parlava diceva
" Vedo con piacere che siete tutti senza mascherina, finalmente liberi "

la settimana precedente invece dal palco era partito l' invito formale, ma senza nessuna convinzione,  a rispettare "le regole anti Covid."

Ed ora il video della provocazione di Selvaggia Lucarelli, che provoca chi solitamente è assai pesante anche senza essere provocato, e avrebbe preso una testata.

Lucarelli però sbaglia una cosa:

Dice che non c' erano forze dell' ordine, 

ma c'erano sicuramente poliziotti in tutta la piazza,  solo non in divisa ma in borghese

 e nello stesso articolo che presenta il video della Lucarelli sul sito di Domani

si parla di agenti in borghese che intervengono in un altro episodio burrascoso tra No vax e un barista.

Nessuno lo farà notare a Selvaggia, che a dispetto del nome conosce benissimo i salotti televisivi ma non le piazze delle mobilitazioni romane.

Marco

venerdì 22 ottobre 2021

Il Covid ha decimato gli anziani, in 8 mesi 2021 meno 20 mila decessi non Covid rispetto agli ultimi anni


 Oggi il Fattoquotidiano ha scritto “Numeri Istat, nei primi 8 mesi 2021 33.000 morti in più ( nel 2020 i decessi in più furono 45.000), vaccini decisivi ma non ne siamo fuori.”

Ho cercato di capire meglio i dati esposti, anche perché il Fatto non aveva scritto rispetto a quale anno/i si fosse verificato l’ aumento dei decessi.

Ho visto quindi che i primi 8 mesi 2021 e 2020 sono stati confrontati con l’ analogo periodo degli anni 2015-2019.

Ma il dato che mi ha colpito è questo: i decessi Covid nei primi 8 mesi 2020 furono 35 mila, sottostimati perché nei primi mesi  molti decessi Covid non sono stati certificati come tali,

 mentre i decessi Covid certificati nel gennaio-agosto 2021 sono stati ben 55 mila, dato comprensibile perche l’ epidemia scoppiò a fine febbraio 2020 mentre nel 2021 si verificarono molti decessi Covid anche  a gennaio e febbraio.

Quindi nei primi mesi 2021 ci sono stati 33 mila decessi in più rispetto all’ analogo periodo 2015-2019, ma, essendoci stati nel 2021 55 mila decessi Covid,  i decessi non Covid sono diminuiti nel 2021 di 18 mila unità.

Insomma il Covid ha decimato gli anziani e nel prossimo futuro, nel breve periodo almeno, in Italia la mortalità complessiva calerà, anche se dobbiamo dire che in questi drammatici mesi sono calati anche gli italiani nel loro insieme.

Quando media e politici scopriranno questo fenomeno statistico, che già oggi è certo per i prossimi mesi,

daranno il merito al premier Draghi e ai vaccini.

Ma il calo di mortalità complessiva in realtà dipenderà dal numero degli anziani che è stato drasticamente ridotto da questa pandemia.

 

Marco Palombo

mercoledì 13 ottobre 2021

Assalto alla CGIL: Giorgia Meloni alla Camera chiede alla ministra Lamorgese: "Dove vai?". Lamorgese risponde "Porto pesci"

"La verità è sempre rivoluzionaria" Antonio Gramsci

"Verità e nonviolenza sono due facce della stessa medaglia" Mohandas Gandhi

“Dove vai? Porto pesci.” Questa espressione è un vecchio motto con cui si vuole indicare la voglia di menare il can per l’aia senza rispondere a domande precise. A sinistra il detto divenne famoso e più volte ripreso nella polemica politica, a proposito e anche a sproposito, dopo che Palmiro Togliatti lo usò come titolo in un suo articolo su “l’Unità” nel gennaio 1947. "

Aldo Pirone, 2016

Questo motto lo lessi in un articolo di Luigi Pintor sul manifesto e mi è tornato in mente anche oggi, nonostante lo abbia letto molti anni fa.

Ho sentito il question time a risposta immediato alla Camera dei Deputati, con le domande di Giorgia Meloni e la risposta della ministra Lamorgese sugli incidenti di sabato scorso dopo la manifestazione NoGreenPass

Non conosco il funzionamento dell' interrogazione, la ministra ha letto la risposta e quindi sicuramente l' interrogazione le era stata fornita prima per scritto, o forse conosceva solo il tema delle domande.

Leggo però su Rai Parlamento:

ll Question time è il tradizionale botta e risposta tra Parlamento e Governo: in aula, rappresentanti dell’esecutivo rispondono, subito e in diretta televisiva, alle interrogazioni dei parlamentari. Il tempo a disposizione è fissato dai regolamenti di Senato e Camera. Il Question Time della Camera va in onda, di norma, il mercoledì alle ore 15.00; quello del Senato il giovedì sempre alle 15.00

Quindi il ministro dovrebbe rispondere alle domande poste verbalmente in aula.

Nell' intervento in aula Giorgia Meloni ha chiesto alla ministra tra le altre domande "perchè non era stata protetta la sede della CGIL e se ci fossero stati in piazza agenti infiltrati "

La Meloni ha spiegato solo il perchè Castellino non è stato bloccato in piazza e sullo scioglimento di Forza Nuova.

Non una parola su le altre due domande che ho riportato, la mancata difesa della sede CGIL e la presenza in piazza di agenti infiltrati.

A me sembra tutto molto grave, da dimissioni della ministra ed anche del capo del governo Draghi se accetta tutto questo,

ma non mi aspetto stesse reazioni da altri.


Marco Palombo

venerdì 8 ottobre 2021

La piattaforma dello sciopero generale di lunedì 11 ottobre

 


Il 16 luglio 2021 fu proclamato da tutte le sigle del sindacalismo di base uno sciopero generale per il 18 ottobre con la piattaforma che segue.

In seguito lo sciopero è stato spostato a lunedì 11 ottobre, avendo il governo convocato le elezioni amministrative il 3 4 ottobre con i ballottaggi il 17 e 18 ottobre.

Spero che sia una giornata storica, il più grande sciopero generale indetto da sigle sindacali diverse da CGIL-Cisl-UIL.

Questa di seguito è comunque la piattaforma, alla quale si sono aggiunte con il passare delle settimane altre questioni, come il Green pass.


M.P.


Contro licenziamenti e macelleria sociale l'intero sindacalismo di base si unisce e proclama uno sciopero generale dei settori privati e pubblici su tutto il territorio nazionale per l’intera giornata del 18/10/2021

I licenziamenti alla Gianetti Ruote, alla GKN e alla Whirlpool si aggiungono alle migliaia avviati in piccole aziende che non arrivano alla cronaca nazionale e vanno a ingrossare gli oltre 900 mila lavoratori e lavoratrici licenziati nel corso di questi ultimi mesi. 

Lo sblocco dei licenziamenti sottoscritto con la complicità di Cgil-Cisl-Uil è legato a doppio filo ai piani di ristrutturazione capitalistica messi in campo dai padroni attraverso le direttive del governo Draghi e dell’Unione Europea.

Il perdurare della crisi pandemica, col drammatico impatto sociale che questa ha già prodotto sia sul versante sanitario sia sulle condizioni di vita, di lavoro e salariali, non ha impedito al padronato di intensificare lo sfruttamento sia nel settore privato che nel pubblico impiego: aumentano i ritmi e il controllo, proliferano le forme di precarietà più selvagge, e con l'alibi di una crisi che spesso è solo apparente, le imprese agitano lo spettro dei licenziamenti di massa per delocalizzare e/o favorire il ricambio di manodopera garantita con masse di giovani ultra-ricattati e sottopagati

La crisi pandemica ha messo drammaticamente a nudo lo sfascio del sistema sanitario prodotto da una politica ultradecennale di tagli e privatizzazioni, così come la distruzione dei servizi sociali (istruzione, trasporti, asili nido, ecc).

Il governo Draghi, lungi dall'invertire questa tendenza, continua ad alimentarla, come dimostra la liberalizzazione dei subappalti e l’utilizzo dei fondi del PNRR, gran parte dei quali sono destinati ai padroni e agli speculatori, cioè i primi responsabili della crisi economica e del disastro sanitario e sociale cui abbiamo assistito in quest’anno e mezzo di pandemia.

L’intollerabile escalation repressiva in corso contro gli scioperi e contro le lotte sociali, (con cariche della polizia, denunce sistematiche, fogli di via, ecc.) legittima nei fatti le violenze e le aggressioni contro lavoratori e attivisti sindacali da parte di squadracce padronali a cui abbiamo assistito in queste settimane e che hanno portato all'omicidio del sindacalista Adil Belakhdim.

Di fronte a questo scenario vi è la necessità e l'urgenza di una risposta decisa, compatta e coordinata su scala nazionale.

Per questo motivo le scriventi OO.SS. proclamano uno sciopero generale unitario che riguarderà tutti i settori privati e pubblici per l’intera giornata del 18/10/2021.

Da oggi al 18 ottobre lavoreremo a costruire un vero e proprio stato di agitazione permanente, con assemblee e iniziative di lotta sui luoghi di lavoro e sui territori, con l'obiettivo di generalizzare la mobilitazione a tutti quei movimenti e quei settori sociali che intendono contrapporsi ai piani di supersfruttamento, precarietà, disoccupazione, devastazione sociale e ambientale imposti dai padroni su scala nazionale e internazionale: per questo dichiariamo fin da ora il nostro impegno alla costruzione delle mobilitazioni di fine ottobre contro il G-20 di Roma.

Lo Sciopero Generale è convocato per le seguenti ragioni e i seguenti obbiettivi:

  • Contro lo sblocco dei licenziamenti: per la riduzione generalizzata dell’orario di lavoro a parità di salario al fine di contrastare l’attacco all’occupazione e ai salari;
  • Per il rilancio dei salari, con forti aumenti economici e con l'istituzione di un meccanismo di piena tutela dei salari dall’inflazione;
  • Garanzia del reddito attraverso un salario medio garantito a tutti i disoccupati; per l'accesso gratuito e universale ai servizi sociali e un unico sistema di ammortizzazioni sociali che garantisca la effettiva continuità di reddito e salario;
  • Contrasto alla precarietà e allo sfruttamento: abrogazione del Jobs Act, superamento degli appalti e del dumping contrattuale e forte contrasto all'utilizzo indiscriminato dei contratti precari;
  • Rilancio degli investimenti pubblici nella scuola, nella sanità e nei trasporti, contro la privatizzazione, la mercificazione e lo smantellamento dei servizi pubblici essenziali, dei settori fondamentali, di pubblica utilità e delle infrastrutture; contro i progetti di autonomia differenziata e le attuali forme di regionalizzazione; per l’uguaglianza dei diritti  e dei servizi su tutto il territorio nazionale;
  • Per una vera democrazia sindacale: contro il monopolio delle organizzazioni sindacali concertative, per dare ai lavoratori il potere di decidere chi deve rappresentarli; per il diritto di sciopero e l'abrogazione di ogni normativa repressiva che ne mini e riduca l'efficacia, a partire dal decreto-Salvini.
  • Per il rafforzamento della sicurezza dei lavoratori, dei sistemi ispettivi e del ruolo delle RLS
  • Per la tutela dei lavoratori immigrati: permesso di soggiorno a tutti gli immigrati;
  • Contro ogni discriminazione di genere: per una vera parità salariale, occupazionale e dei diritti delle donne, nei luoghi di lavoro e nella società;
  • Per la tutela dell’ambiente, il blocco delle produzioni nocive e delle grandi opere speculative;
  • Contro il G-20 di Roma e le ipocrite passerelle dei padroni del mondo: per l'unità e la solidarietà internazionale tra le lotte dei lavoratori e degli sfruttati.

 

ADL COBAS - CIB UNICOBAS - CLAP-CONFEDERAZIONE COBAS - COBAS SCUOLA SARDEGNA – CUB - FUORI MERCATO – SGB - SI COBAS –SIAL COBAS – SLAI COBAS S.C. – USB – USI CIT

16/7/2021

giovedì 16 settembre 2021

Gli interessi di Draghi oggi divergono da quelli di Salvini, a primavera no, ed ora Salvini ha ragione.

 


Alcune righe scritte di getto, sicuramente poco eleganti e probabilmente anche poco chiare,

in esse sono presenti però alcune notizie vere e assenti dall' informazione mainstream e non solo. Mi serviranno in futuro per sostenere che qualcosa poteva essere previsto e affrontato diversamente.

Grazie comunque dell' eventuale attenzione.

A primavera scorsa Salvini premeva con insistenza sulle riaperture delle attività economiche. Draghi riaprì con molta sollecitudine. Alcune riaperture, che a inizio aprile erano state escluse per decreto fino a maggio, furono anticipate al 26 aprile. Speranza poi fissò velocemente al 28 giugno la fine dell’ obbligo delle mascherine all’ aperto, non appena il CTS aveva indicato una finestra possibile per la fine dell’ obbligo dal 28 giugno al 13 luglio.

I contagi iniziarono a salire di nuovo il 3 luglio, neppure una settimana dopo la fine dell’ obbligo di mascherine all’ aperto, ma di questa correlazione nessuno ha parlato o scritto.

Le due riaperture veloci erano però utilissime al governo Draghi che in quelle settimane spargeva un immotivato ottimismo sul superamento della pandemia.

Infatti il 26 aprile venne presentato in Parlamento il Recovery plan che stanzia una cifra gigantesca per progetti molti discutibili, come il ponte sullo stretto, mentre lesina risorse alla sanità ed altri servizi sociali.. Per il governo era utile che in quei giorni si parlasse più di riaperture che di Recovery.

A fine giugno invece insieme all’ obbligo di mascherine all’ aperto venne tolto anche il blocco dei licenziamenti, con la complicità dei sindacati confederali, ed è ovvio che fosse importante in quei giorni spargere ulteriore immotivato ottimismo sul superamento della pandemia.

Ora invece il governo Draghi ha bisogno di estendere il Green Pass e, per mezzo di questo, le vaccinazioni.

Gli interessi di Draghi oggi divergono da quelli di Salvini, a primavera no, ed ora Salvini ha ragione.

Per prima cosa allo stato attuale delle regole l’ obbligo vaccinale è una bufala. I vaccini infatti stanno in questi mesi completando la fase finale della sperimentazione e al momento sono autorizzati in modo condizionato all’ esito della sperimentazione. Che sarà quasi sicuramente positiva, ma, fino al suo completamento, con le regole attuali non sarà possibile obbligare nessuno al vaccino.

Anche la Meloni ha ragione quando dice che il Green Pass serve a rendere obbligatorio il vaccino in modo implicito, non essendo possibile al momento obbligare direttamente al vaccino stesso.

Comunque in questo momento Salvini e Meloni hanno ragione, perché

1)     - Il regolamento dell’ Unione europea 953/2021 invita a non discriminare in alcun modo chi non si vuole vaccinare. Per inciso questa frase del regolamento era stata omessa nella prima traduzione italiana ufficiale del regolamento e reinserita dopo un ricorso.

2)      -E’ inaccettabile che si obblighi persone adulte a cure che rifiutano, mentre sono tornati a riempirsi gli stadi e il predicatore pseudo moralista Mattarella è andato a Wembley per sfruttare politicamente la finale degli Europei di calcio.

3)      -Si annunciano controlli sui Green pass nei locali della ristorazione quando molti di questi locali in un anno mezzo di pandemia sono stati sprovvisti  spesso del materiale igienizzante prescritto dalle leggi anti Covid,e  i mezzi pubblici sono molto più affollati di un anno fa.

4)      La ragione più forte della loro opposizione è comunque che non è vero che il vaccino sia l’ unica arma contro il Covid, se fosse vero in 10 mesi senza vaccini ci saremmo tutti ammalati,e moltissimi morti,

ma questo è un discorso lungo, intanto questo scritto improvvisato fornisce qualche notizia utile, e  servirà in futuro a me per dire che alcune cose potevano essere previste e affrontate diversamente.

 

Marco

mercoledì 8 settembre 2021

Due argomenti forti "No Green Pass": ancora incompleta la sperimentazione dei vaccini e Regolamento UE 2021/953 contro eventuali discriminazioni di chi non si vaccina

 


Ci sono due argomenti forti dei No Green Pass e la loro importanza spiega anche la fermezza di Salvini e Meloni a sostenere tesi che, seguendo quasi tutti i media, compresi quelli dell' ultrasinistra, dovrebbero essere assolutamente irrazionali e minoritarie.


Il primo punto forte viene dal Regolamento UE che a giugno 2021 ha ufficializzato l' uso del Green Pass-

Il Regolamento UE 2021/953 all' articolo 36 scrive infatti:

"va evitata ogni discriminazione diretta o indiretta delle persone che non sono vaccinate."

Nella prima traduzione italiana questa frase era saltata, ma un ricorso immediato ha obbligato il governo a pubblicare integralmente la direttiva.

In qualsiasi modo si voglia interpretare il testo, queste parole sembrano avere un tono assai diverso da quello usato da Draghi, Mattarella e reggicoda vari nei confronti di chi si oppone all' uso del Green Pass.


Il secondo punto forte è che la sperimentazione dei vaccini è ancora in corso, si lo so illustri medici hanno ripetuto con grande forza che questi non sono vaccini sperimentali,

ma la verità è che l' autorizzazione dell' EMA è "condizionata" all' esito positivo dell' ultima fase di sperimentazione la cui conclusione è fissata a fine 2022 per Moderna e a fine 2023 per Pfizer.

Certo, secondo come andranno le cose, tenteranno di accorciare i tempi, in modo da poter rendere i vaccini obbligatori prima della data possibile oggi, cioè al più presto nel 2023,

ma al punto 10 del consenso che abbiamo firmato prima di ricevere i vaccini troviamo:

 "Non è possibile al momento prevedere danni a lunga distanza."

E di conseguenza è davvero impossibile obbligare la gente a vaccinarsi.


Se poi questi argomenti sono portati avanti in maniera visibile solo dalla destra di Salvini e Meloni, questo non è un problema di Salvini e Meloni ma della sinistra, moderata o antagonista, che sta spalleggiando Draghi nella campagna pro Green Pass, ed anche dei pochi attivisti di sinistra che si oppongono al Green Pass  ma che non riescono a farsi sentire da molta gente.


Marco

venerdì 3 settembre 2021

Il paradosso del G20 salute ignorato nel periodo di pandemia. Roma 5-6 settembre

Foto di gruppo dei ministri della Salute al G20 del 2019


Venerdì 3 settembre, digitando su Google le parole chiave  “G20 salute”, appare nella prima pagina solo un risultato relativo al G 20 salute in programma a Roma il 5 e 6 settembre.  Segnala un articolo del sito di Medicina Democratica con le iniziative di una rete di associazioni nei giorni del summit romano dei ministri della salute dei paesi G 20.  

Altri risultati sono relativi all’ incontro avvenuto a Roma il 21 maggio organizzato dall’ Unione Europea e dall’ Italia. Ma in realtà il Global Summit Health di maggio era un evento inserito tra le iniziative di accompagnamento al G 20 ma non  il G 20 ufficiale sulla salute, come invece è stato riportato da molti media e da alcune aggregazioni politiche e sociali.

Trovo singolare che il G20 salute passi così inosservato in un anno ancora di pandemia, tanto che in questi giorni non ho letto o sentito notizie sul summit su nessun media. Non trovo però casuale questo silenzio, perché certamente i politici europei avevano l’ intenzione di farne parlare solo il giorno della passerella e lo trovo anche istruttivo sulla debolezza della sinistra, antagonista o moderata,  italiana che non si é ancora mossa sul G 20 salute, a parte un dibattito, ma ha trovato il modo di sostenere il governo Draghi nella sua offensiva a favore del Green Pass.

Marco


giovedì 5 agosto 2021

Il Green pass non è estraneo alle politiche neoliberiste del governo Draghi e della Ue

Il martellamento a favore del Green Pass e a favore del vaccino unica arma contro la pandemia, non è solo del Governo Draghi e dello schieramento politico e sociale che lo sostiene, ma arriva anche da settori che si dicono contrari alle politiche neoliberiste del governo. 

 Al contrario l’ ottimismo immotivato di Draghi, presente a reti unificate fino a inizio luglio, non era oggetto di nessuna critica, nonostante non fosse fondato su dati validi, e nonostante che si omettessero completamente dalla discussione pubblica dati od elementi che avrebbero consigliato ad essere più cauti. 

 Per esempio nessuno diceva che il calo dei contagi fino a giugno fosse dovuto anche all’ arrivo della stagione estiva, e che comunque nel giugno 2021 i nuovi contagi fossero molti di più del giugno 2020: circa 40.000 nel 2021, meno di 8.000 nel 2020. 

 La tesi di questo scritto è che 

 L’ ottimismo precedente fosse immotivato e che fosse finalizzato alle politiche neoliberiste e antipopolari di Draghi 

tanto che il picco dell’ ottimismo si è avuto in occasione della presentazione del Recovery Plan e dello sblocco dei licenziamenti 

 La tesi può apparire azzardata, è sicuramente vero però che il Recovery Plan fu presentato alla Camera il 26 aprile, e proprio quel giorno furono anticipate importanti riaperture di attività, che un DPCM di inizio aprile aveva invece programmato all’ inizio di maggio. Le riaperture anticipate furono un segnale di ottimismo e nello stesso tempo una distrazione dal Recovery Plan. 

 Lo sblocco dei licenziamenti, dal 1 luglio, fu deciso invece attorno al 28 giugno, giorno in cui fu tolto l’ obbligo dell’ uso della mascherina all’ aperto. I contagi iniziarono nuovamente a crescere dal 3 luglio, ma il blocco dei licenziamenti era ormai cosa fatta. 

 A sinistra è stato scritto inoltre che era una sciocchezza paragonare i No Green Pass ai No Euro, il Green Pass non è una scelta politica ma una scelta dettata dal fallimento dei governi europei nella lotta alla pandemia.

 Ma Il Green Pass è stato presentato a marzo, dopo soli 2 mesi dall’ inizio delle vaccinazioni, e non mi sembra una coincidenza che sia stato presentato dal francese Breton, commissario UE con delega alla campagna vaccinale, il quale Breton quando è stato nominato commissario europeo era manager di una multinazionale informatica leader della digitalizzazione, e neppure mi sembra un caso che sia stato riproposto con forza all’ attenzione dell’ opinione pubblica dal presidente francese Macron, promotore della nomina di Breton a commissario.

 Intanto lancio di getto questi temi di riflessioni, ma dobbiamo discuterne seriamente e con più tempo a disposizione. 

 Marco

lunedì 26 luglio 2021

Le sinistre sociali e politiche accettano le parole della Lamorgese ? ” No vax, manifestazioni da condannare "

 


Sul Corriere della Sera di oggi troviamo frasi della ministra dell’ Interno Lamorgese  relative alle proteste di sabato 24 luglio contro le misure sul Green Pass ma finalizzate soprattutto a indebolire le prossime manifestazioni.

 

“ Sono da condannare tutte le manifestazioni, peraltro non autorizzate, in cui si attaccano i vaccini, si urlano slogan violenti contro i provvedimenti varati dal governo per tutelare la salute pubblica e il lavoro dei giornalisti che informano sui rischi della pandemia. È inaccettabile e desta indignazione — come ha denunciato la Comunità ebraica di Firenze — quanto avvenuto in alcune piazze nelle quali sono stati esposti cartelli che paragonavano il green pass alle leggi razziali, con l’uso di simboli e di riferimenti che nessuna attinenza possono avere con le misure adottate dall’esecutivo per contenere la diffusione del virus».

 

Dopo le tensioni di sabato scorso il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese non usa mezzi termini. E lo fa a 48 ore dal ritorno alla protesta dei movimenti No vax e No green pass, questa volta con una serie di manifestazioni preavvisate nelle Questure e tutte alle 17.30 di mercoledì nelle principali piazze italiane. “

 

Io, vaccinato, rifiuto le decisioni del governo sul green pass per moltissime ragioni, per prima cosa rifiuto di essere complice dell’ esclusione dalla vita di sociale di persone che oltretutto non hanno fatto niente di illegale.

Rifiuto di essere complice anche con il silenzio, perché il silenzio aiuta molto questa ingiustizia.

Ma chi condivide le misure governative sul Green Pass, soprattutto se si riconosce nelle sinistre politiche e sociali di questo paese, accetta che la ministra degli Interni “condanni”, per ora a parole, le manifestazioni contro questi provvedimenti ?

Nelle proteste di sabato, a parte la presenza di gruppi fascisti, quali comportamenti da condannare si sono visti diversi da quelli abituali nelle proteste?

La narrazione e l’ operato del governo italiano sul contrasto alla pandemia devono essere accettati da tutti senza critiche ?

L’ ottimismo irresponsabile diffuso fino a inizio luglio da Draghi e alleati era palesemente sbagliato, i contagi erano sempre moltissimi, molti più del 2020, e il calo sui mesi precedenti non era dovuto solo ai vaccini ma anche e soprattutto alla stagione estiva. Questo ottimismo falso ha influito sui comportamenti collettivi, dando l’ impressione che il peggio fosse passato e che era ormai iniziata la ripartenza.

I  media diffondono solo i giudizi graditi al governo, senza ragionare autonomamente. Per esempio

nessuno ha segnalato una curiosa coincidenza;

I contagi hanno iniziato a risalire nella prima settimana senza obbligo di mascherine all’ aperto, dal 28 giugno al 4 luglio.

Senza obbligare nessuno, non poteva essere fortemente consigliato l’ uso di mascherine nelle situazioni di particolare affollamento ?

L’ informazione schierata a reti unificate nel sostenere Draghi e il suo governo, esalta le parole del banchiere ora premier anche quando non sono del tutto appropriate, ultimo esempio:

in Francia dopo parole di Macron sul Green Pass in un solo giorno sono arrivate 900.000 prenotazioni di vaccini, in Italia dopo la conferenza stampa di Draghi molte meno, ma la notizia dell “ l’ effetto Draghi” ha aperto molti notiziari.

Chiudo tornando al tema al centro del mio post.

Mi sembra  scontato che la demonizzazione delle proteste non riguarda solo i cosiddetti no vax,

in realtà no Green Pass, molti tra i presenti sono gestori di attività nella ristorazione e probabilmente vaccinati nella media italiana,

ma riguarda tutti.

Accettare le parole della Lamorgese va contro tutto l’ impegno di tutti coloro che organizzano mobilitazioni per le diverse vertenze, dai licenziamenti, al razzismo, al clima.

Quindi, il diritto a manifestare deve essere sempre difeso, anche quando non condividiamo i motivi della protesta.

E se un ministro degli interni condanna, per ora a parole, proteste solo perché sgradite al governo, questo dovrebbe essere subito contestato.


Marco

 

mercoledì 14 luglio 2021

Coincidenze “Il 14 luglio immunità di gregge” Così la UE presentò a marzo il passaporto vaccinale, con il commissario Breton, francese

 

28 marzo, Thierry Breton, commissario Ue, presenta Pass UE

Il 28 marzo 2021 Thierry Breton, commissario francese UE con delega ai vaccini, presentò in una conferenza stampa il passaporto vaccinale  affermando, ripreso dai tutti i media europei,  “ il 14 luglio nell’ Unione europea ci sarà l’ immunità di gregge….”

Ora, tre mesi dopo,  nei giorni immediatamente precedenti al 14 luglio, dopo la proposta di Macron di impedire l’ accesso ai locali pubblici a chi non abbia il Green pass,  il pass Covid è uno dei temi principali del dibattito politico, soprattutto in Francia ed in Italia, ma in uno scenario della pandemia completamente diverso da quello ipotizzato da Breton. Ora tutti danno per scontata una nuova ondata di contagi nell’ Unione Europea.           

Nella foto del 2016  Macron, all' epoca ministro dell' economia, e Breton, allora presidente di Atos, leader mondiale della trasformazione digitale....ora Breton è commissario UE con delega ai vaccini


E’ sicuramente casuale che si torni a parlare di Pass vaccinale UE attorno al 14 luglio e di nuovo per iniziativa di un politico francese,  però qualche pensiero ci viene  leggendo insieme le dichiarazioni di Breton di fine marzo e quelle attuali del presidente Macron, che lo propose all’ UE come commissario francese.

I due episodi ci ricordano

-che spesso sono state fatte da politici, ed altri influenti opinion leaders, affermazioni poi smentite dai fatti,

-e constatiamo che il pass Covid è utile in tutte le situazioni:

 in caso di immunità di gregge, cioè con la pandemia sconfitta se prendiamo alla lettera l’ espressione,   ma anche se i contagi stanno per esplodere di nuovo.


Vi risparmio ulteriori considerazioni, e spero che la segnalazione che ho fatto abbia incuriosito qualcuno.  Ma se la pandemia, dopo 18 mesi, è sempre minacciosa è anche colpa nostra.

Non abbiamo contestato le troppe narrazioni depistanti di politici, banchieri, generali, padroni.  

Non è mai troppo tardi per iniziare a farlo.

 

Marco                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                              

lunedì 28 giugno 2021

Minimizzano i nuovi contagi per attenuare l' opposizione allo sblocco dei licenziamenti


Che in questo inizio estate 2021 i nuovi contagi fossero minimizzati mi era chiaro fino dall' inizio di giugno, quando mi accorsi che nei primi quattro giorni del mese i nuovi contagi erano più di quelli di tutto il giugno 2020, vedere al link http://lecorvettedellelba.blogspot.com/2021/06/covid-piu-nuovi-contagi-in-4-giorni-di.html

Ma il dato assai eloquente passò quasi inosservato a chi lo avevo segnalato e nei successivi dieci giorni ci fu un calo dei n.c. che passarono in media dai 2.000 al giorno di inizio mese a meno di mille.

Quindi, pur continuando a seguire i dati, aspettavo a tornare sul tema che la questione fosse più evidente.

Ma la voglia di segnalare ancora la consapevole minimizzazione dei n.c. mi è tornata quando ho messo in relazione questa falsificazione della realtà con lo sblocco dei licenziamenti il 30 giugno.

Si, sono assolutamente sicuro che nei primi quindici giorni di luglio tornerà fortissima l' attenzione ai nuovi contagi, ma lo sblocco dei licenziamenti ormai sarà un fatto compiuto e nella prossima settimana sarà molto utile al governo Draghi tenere ancora gli italiani nella convinzione che l' epidemia sia ormai un ricordo.

Allora faccio un sintetico elenco di indizi che, in attesa di smentite, dimostrerebbero che non siamo certi dell' uscita dall' emergenza e che invece si vuole far credere il contrario.

  1. E' un falso il mantra “la situazione migliora per il successo della campagna di vaccinazione”. Sicuramente la situazione migliora d' estate per il cambio di clima, omettere completamente questo fattore nelle notizie di tutti i media attribuisce alla vaccinazione un valore superiore a quello che ha nella realtà.

  1. Viene omesso che i nuovi contagi del giugno 2021 sono comunque molto superiori a quelli del 2020. Il GR1 di domenica 27 giugno ha detto che i dati dei due anni sono simili. E' un ulteriore falso.

  2. Il tracciamento di quest' anno è molto meno accurato dell' anno precedente. Io ricordo che nel 2020 chi andava al ristorante doveva lasciare numero di telefono ed elenco di tutti i commensali, nel 2021 non ho visto niente di simile. Questo, insieme al numero assoluto di contagi nettamente superiore al 2020, rende molto più facile un rapido aumento dei n.c.

  1. La vaccinazione viene definita in generale: valida al 95% contro i decessi, al 90% contro malattia grave, all' 80% contro i contagi. Esistono numerosi casi di persone già vaccinate e contagiate. Inoltre in Israele e Gran Bretagna, paesi esempio di successo della vaccinazione, le aperture effettuate già sono state riviste.

  1. Rispetto al 2020, i contagi a inizio estate 2021 sono diffusi nel territorio nazionale in maniera più uniforme. L' anno passato erano bassissimi nelle regioni del Sud dove si recano nei mesi estivi migliaia di turisti.

Questi indizi spiegheranno molto dell' aumento dei contagi che arriverà presto, ma saranno evidenti solo dopo lo sblocco dei licenziamenti. E per fortuna è arrivato, da una agenzia della UE e non da istituzioni italiane, almeno l' allarme per variante Delta.

Ma la svolta ordoliberista del governo Draghi è ormai evidente. La morte di Adil a Novara, l' azione squadrista davanti alla polizia immobile avvenuta durante un altro picchetto della logistica, la messa in cassa integrazione di 900 operai a Genova, le morti di giovani causate dalla ricerca del profitto nei campi, nelle industrie, nei cantieri, persino nelle funivie e altri elementi, hanno mostrato un imbarbarimento delle relazioni sociali che non si vedeva da decenni.


Allora vi segnalo in maniera troppo frettolosa questa relazione:

minimizzazione nuovi contagi - sblocco dei licenziamenti il 30 giugno

Dubito che questo mio allarme convincerà qualcuno, ma credo giusto darlo.



Marco



venerdì 4 giugno 2021

Covid, più nuovi contagi in 4 giorni di giugno 2021 che in tutto giugno 2020 !!!!!!!!


Dal 1 al 4 giugno 2021 i nuovi contagi di Covid 19 in Italia sono stati 9.898.


Dal 1 al 30 giugno 2020 i nuovi contagi in Italia sono stati 7.559.


Quindi, si sono verificati più contagi nei primi quattro giorni di giugno 2021, che in tutto il mese di giugno 2020.


" La situazione migliora per merito dei vaccini " dicono fonti governative,

 ma questo dato che vi ho segnalato viene omesso da tutti i media ed ha sorpreso anche me che pure avevo notato da giorni quanto i nuovi contagi di giugno 2021 fossero superiori ai nuovi contagi di giugno 2020.

Non aggiungo altro, credo che questo dato sia eloquente e inaspettato e che altre parole possano togliere attenzione a questi pochi ma molto significativi numeri.


Marco

mercoledì 2 giugno 2021

Sorpresa, le vaccinazioni di Arcuri hanno ridotto la letalità più di quelle di Figliuolo ?


I numeri sono importanti per capire l' andamento della pandemia, è un anno e mezzo che siamo sommersi da cifre, tabelle, grafici. E' difficile però orientarsi in un diluvio del genere ed ovviamente ha gioco facile chi ha interesse a confondere le idee alla gente invece che a chiarirle.

L' ultimo dato parziale relativo alla mortalità per Covid nelle RSA è del 27 aprile 2020, si avete letto bene, aprile 2020, eppure tutti sappiamo che le residenze per anziani sono stati il luogo più pericoloso per gli italiani durante questa pandemia.

Pochi hanno segnalato questo dato mancante, mentre  continua il diluvio quotidiano di dati e cambiano anche i parametri di moda. Un mese è popolare il dato Rt, un altro mese il numero dei decessi, e così variando.

Io ho posto l' attenzione sull' indice di letalità, cercando di capire se e quanto la campagna vaccinale incidesse sulla mortalità del Covid.

Allora, vediamo che impressione ho avuto:

nei primi mesi dell' epidemia, con pochi tamponi e impreparazione generale a gestire la malattia, la letalità è stata molto alta, si è mantenuta sopra il 10% fino al mese di ottobre 2020. Nell' autunno 2020 c' è stato un grande incremento di contagi, tamponi ed anche decessi. La letalità, che è il rapporto da contagi accertati e decessi, quindi è scesa subito per l' incremento di tamponi e contagi, al 5-6%, attorno ad ottobre novembre, per stabilizzarsi da dicembre attorno al 3,5%.

Mentre il picco dei decessi si è verificato a novembre e dicembre con circa 36 mila decessi in soli due mesi. Con il nuovo anno hanno iniziato a calare entrambi i parametri, decessi e letalità, ma il calo non è avvenuto in modo uniforme.

La letalità che già era a dicembre attorno al 3,5%, si è mantenuta grossomodo costante fino a inizio febbraio, mentre nei mesi di febbraio e marzo è scesa fino al 3,05% circa, nei mesi di aprile e maggio ha continuato a scendere ma in modo molto più lento arrivando a stabilizzarsi attorno a inizio giugno al 2,99%.

La campagna di vaccinazione è iniziata con il 2021 e, come disposto da Arcuri, ha interessato inizialmente gli anziani delle RSA, e il personale sanitario di RSA ed ospedali.

Il calo netto di letalità avvenuto nei mesi di febbraio e marzo sembra legato quindi al periodo iniziale di vaccinazione organizzato da Arcuri, che è stato sostituito si da Figliuolo il primo marzo ma il calo di letalità avvenuto in questo mese credo che sia da attribuirsi più all' ingegnere che al generale.

Figliuolo ha incrementato il numero di vaccinazioni ma il tutto è avvenuto in modo più casuale e confuso. L' antipatico ingegnere ha organizzato una campagna più ordinata, più mirata, più sensata.

Il generale in mimetica ha messo più forza ma meno cervello.

La campagna di vaccinazione comunque non sta fermando i contagi, a inizio giugno 2020 i nuovi contagi erano 200-300 al giorno, ora sono attorno ai 2.000 al giorno. La letalità invece continua a scendere anche se ora molto lentamente.

Questi numeri, da definire meglio sicuramente, sono comunque molto istruttivi e non inducono all' ottimismo.

Il vaccino ben mirato riduce i decessi, ma non è sufficiente a fermare la pandemia per far questo c'è  bisogno anche di altre cose: una sanità pubblica migliore subito, più mezzi pubblici, e soprattutto meno propaganda e meno influenza delle Lobby del grande capitale.


Marco

sabato 22 maggio 2021

In Italia bloccano le armi israeliane e in Israele minacciano il blocco delle merci italiane

 


I sindacati italiani si sono rifiutati di caricare attrezzature di sicurezza su una nave che avrebbe dovuto arrivare in Israele; L'Histadrut ha deciso in risposta di impedire il trattamento di tutte le navi che portano merci italiane in Israele; Dopo l'intervento del Ministero dei Trasporti e dell'Ambasciata italiana in Israele, la crisi è stata risolta

Yuval Sadeh

10:14, 18.05.21

I sindacati operanti nei porti di Napoli e Livorno in Italia ieri hanno rifiutato di caricare merci di sicurezza destinate a Israele, in seguito all'attività dell'IDF nella Striscia di Gaza nell'Operazione Wall Guard. La direzione di Edri ha portato ad operare l'ambasciata israeliana in Italia, e da questa mattina la crisi è stata risolta, i lavoratori portuali in Italia si sono presi cura della nave, e gli operai portuali in Israele sono tornati ad occuparsi delle navi italiane.


L'Unione Sindacale di Base "Il sindacato italiano ha detto che" il porto di Livorno non sarà un partner nella strage del popolo palestinese ".

"Il mondo dei sindacati, purtroppo, tocca temi politici invece di affrontare i diritti dei lavoratori", ha detto questa mattina a Calcalist Avi Edri, presidente del sindacato dei lavoratori dei trasporti di Histadrut.  Le compagnie di navigazione gestivano il Ministero. dei trasporti e questo alla fine ha portato l'Ambasciata israeliana in Italia ad operare e rilasciare le merci israeliane in Italia.


Nonostante la crisi puntuale contro l'Italia sia stata risolta, Edri ritiene che questa storia non sia ancora alle spalle

Si aspetta che più sindacati facciano appelli al boicottaggio contro Israele.

giovedì 20 maggio 2021

Roma, venerdì e sabato in piazza per contestare il Global Health Summit, evento dell' Unione Europea



Venerdì 21 maggio e sabato 22, si svolgerà a Roma il Global Health Summit, evento organizzato dall' Italia e dall' Unione Europa. Le giornate sono state lanciate molti mesi fa, ma i primi e unici dettagli del Summit sono stati diffusi a inizio aprile. L' evento si svolgerà quasi completamente in videoconferenza, l' unica presenza prevista è quella di Ursula von der Leyen che approfitterà del viaggio a Roma anche per parlare di Palestina con il cardinale Parolin.


Per contestare questo evento sono previste a Roma due mobilitazioni.

La prima, venerdì alle 15 in Piazza San Pancrazio, a Monteverde, nei pressi di Villa Pamphili. Sarà presente un ampio arco di forze sociali e politiche, e la manifestazione interesserà prevalentemente attivisti laziali. I presenti andranno da Sinistra Italiana, Medicina democratica, ai movimenti per l' abitare, i sindacati di base, i comitati che si interessano della salute e partiti, PaP, Prc, etc.


La seconda manifestazione è nazionale, si da appuntamento in Piazza della Repubblica alle 14 e arriveranno partecipanti da tutta Italia, Questa protesta è stata lanciata da Potere al Popolo, Rifondazione Comunista, altre forze politiche e sociali della sinistra, locali e nazionali.  Al momento l' arco delle adesioni è meno ampio e plurale, ma speriamo che un grande successo dell' iniziativa di venerdì convinca molti a bissare l' impegno il giorno successivo.

Per lanciare la contestazione di venerdì 21 il collettivo Militant e altri collettivi comunisti hanno manifestato alla sede romana della Pfizer, calando dal tetto dell' edificio uno striscione per la sospensione dei brevetti sui vaccini anti Covid e nel comunicato che illustrava l' iniziativa hanno scritto della contestazione al Global Health Summit come una prima tappa delle contestazioni che nel 2021 porteranno al G-20 di Roma a fine ottobre.



Speriamo davvero che parta un percorso comune, che unisca un fronte ampio e plurale su tutti i temi cruciali, che tra loro sono legatissimi e non vanno affrontati separatamente.

Tutto questo non è scontato, gli appuntamenti previsti sono anche troppi. A quelli del  G-20 si aggiungono il decennale dei referendum su acqua pubblica e nucleare, il ventennale di Genova, e l' appuntamento giovanile mondiale sul clima a fine settembre, a Milano.

Un passo alla volta, e questo fine settimana interessiamo al summit sulla salute senza dimenticare la Palestina, che sarà sicuramente ricordata nei cortei con molte bandiere.

Marco

martedì 20 aprile 2021

Il lento risveglio dei movimenti italiani in un impegnativo 2021


Lunedì 26 aprile  Draghi presenterà il Recovery plan alla Camera dei Deputati e il giorno dopo al Senato,  lunedì a Montecitorio ci sarà una manifestazione statica della Società della Cura, con presidi diffusi in tutta Italia.

Ma negli ultimi due giorni sono arrivati altri due segnali che mostrano il lento risveglio dei movimenti in un 2021 che in Italia è denso di appuntamenti.

- Potere al Popolo lancia l' idea di un corteo nazionale il 22 maggio in occasione del  Summit Globale sulla Salute, il tema centrale posto é la sospensione dei brevetti sui vaccini, ma i temi cruciali sono anche altri, il Servizio Sanitario Nazionale italiano su tutti.

- mentre la Società della Cura di Venezia propone per oggi una discussione on line sulle mobilitazioni in occasione dei vertici del G-20 diffusi  in tutta Italia soprattutto nel secondo semestre 2021.

E gli appuntamenti con il G-20 non mancano davvero,

il G-20 esteri lo hanno prudentemente organizzato a Matera il 29 giugno,

ma il 3 settembre a Roma ci sarà il G-20 salute, in una settimana nella quale abitualmente Roma è ancora semivuota. 

Importante sarà anche il G-20 energia a Napoli il 21 luglio, e questo è un po' più a rischio di mobilitazioni, anche se previsto lo stesso giorno che a Genova si manifesterà per i 20 anni dallo storico G7 del 2001.

L' abituale incontro sul clima organizzato dall' ONU si terrà in Gran Bretagna con l' Italia co-presidente, ma a Milano il 28-29-30 settembre si terrà l' appuntamento, mondiale, giovanile della Cop26

Gli appuntamenti italiani finiranno il 30 ottobre con il G-20 finale con i premier dei venti governi,
e sarà la prima visita di Biden in Italia, 

anche se la von der Leyen lo ha invitato a Roma anche il 21 22 maggio per il Summit Globale sulla Salute, non credo verrà di persona, si collegherà probabilmente in video conferenza.

L' ultimo corteo nazionale che ricordo è quello di Fridays for Future, forse a novembre 2019, e sembra impossibile rivedere presto tanta gente in piazza, anche se  i motivi per farlo si sono moltiplicati.

Vedremo, e sogno un filo rosso comune per tutti questi appuntamenti, ma non ci credo per niente.

Marco

mercoledì 14 aprile 2021

Petizione: No alla presenza di 20.000 spettatori negli stadi a giugno per i Campionati Europei di Calcio

 


per firmare andare al link

https://www.petizioni.com/no_alla_presenza_di_20000_spettatori_negli_stadi_a_giugno_per_i_campionati_europei_di_calcio

L’ uscita dalla pandemia si presenta ancora molto problematica, ed è assolutamente sbagliato assicurare la presenza di circa 20,000 spettatori e la mobilitazione di molte altre persone per le tre partite degli Europei di Calcio previste a giugno in Italia.  

In questi mesi molti settori della società italiana sono in enorme difficoltà, ed è prevedibile che a inizio settembre, dopo il sicuro miglioramento estivo dei contagi di Covid 19, la riapertura delle scuole avverrà  in una situazione ancora di grande incertezza, dopo che il normale svolgimento dell’ attività didattica è interrotto da inizio marzo 2020.


Nelle residenze sanitarie per gli anziani non autosufficienti e dei disabili, nelle carceri, negli ospedali, si vive sempre in una situazione di enorme emergenza, i risultati dei piani vaccinali sono al momento ancora dipendenti da troppe incognite e le previsioni degli stessi piani sono continuamente riviste al ribasso.  

Noi non abbiamo soluzioni miracolose da proporre ma crediamo assolutamente necessario concentrare gli sforzi della società italiana per risolvere la crisi sanitaria verso gli aspetti più gravi della stessa, e non assecondare ulteriormente interessi economici particolari sacrificando risorse ed energie molto utili per affrontare  enormi disagi in settori fondamentali.



Per questo chiediamo di revocare la decisione del governo Draghi di assicurare la presenza del  25% degli spettatori, più di 20.000 persone, negli stadi dove a giugno si svolgeranno le partite dei Campionati Europei di Calcio.



Risorse per la salute non per le armi


martedì 13 aprile 2021

Pace, Disarmo e Giustizia globale, nel Recovery PlanET della Società della Cura

Un' Italia (e un Europa) non allineata smilitarizzata e impegnata per la giustizia globale

La pandemia ha ulteriormente dimostrato che nessuno si salva da solo. Per uscire dalla crisi sanitaria, come da quella climatica, o delle migrazioni serve un mondo più solidale in cui sulla concorrenza tra le nazioni prevalga la collaborazione. Assistiamo invece alla diffusione di conflitti armati, al ripresentarsi di una nuova guerra fredda e di una nuova corsa agli armamenti.

 ------------------------------------------------------------------------------ La crescita degli armamenti a livello globale e nazionale non comporta, come si vorrebbe far credere, un aumento della sicurezza, al contrario riduce la sicurezza umana e ambientale. il nostro esercito si dota di armi d' attacco non di difesa (caccia, portaerei….). Sicurezza è vivere in pace con tutti i popoli, senza "nemici", con spirito di cooperazione. D' altre parte, la militarizzazione dei territori comporta anche una contrazione della democrazia. ------------------------------------------------------------------------------- 

 Non basta quindi che il PNRR si occupi di problemi nazionali, ma deve essere inserito in una prospettiva ampia. Pensiamo quindi che nel PNRR, o a fianco del PNRR, debbano essere individuate le politiche estere, del commercio estero e della difesa coerenti con l' obiettivo della tutela e allargamento della pace. 

 Serve una nuova politica estera italiana e da parte di un’ Europa più integrata, che, da una posizione di neutralità tra le grandi potenze, promuova attivamente la collaborazione tra i popoli, la soluzione politica dei conflitti, e persegua la giustizia internazionale a partire dall' abbattimento del divario economico tra i Paesi del Nord e del Sud del mondo che costringe milioni di persone a lasciare il proprio paese. 

 Per questo occorrerà che le regole e i negoziati (Wto e Commissione europea) per la progressiva liberalizzazione commerciale, vengano ripensati in dialogo con la società civile e i sindacati: la lezione della pandemia dimostra la necessità di vincolare l' impresa privata e l' iniziativa pubblica alla promozione dei diritti di persone e pianeta. L' Italia operi affinché l' Unione Europea, ma anche i Paesi membri, valutino in modo trasparente e partecipato gli impatti multidimensionali dei trattati commerciali e degli accordi sugli investimenti in trattativa e in essere. L' Unione deve sospendere e rinegoziare, i trattati e le preferenze commerciali e sugli investimenti che impediscono la conversione ecologica e la difesa dei diritti umani e democratici in Europa e nei paesi Partner, a partire dai paesi Euro-Mediterranei, ACP (Africa Caraibi pacifico) e Mecorsur ( Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay), in un' ottica di cooperazione e lotta ai cambiamenti climatici. 

 Va difeso il principio di precauzione vigente in Europa ( blocco produzioni e importazioni potenzialmente nocive), e impedita la capacità delle imprese di condizionare le politiche pubbliche, con una moratoria delle clausole e dei tribunali arbitrali inserite nei trattati commerciali e sugli investimenti ( ISDS-ICS ). A livello multilaterale va rivisto ruolo e funzionamento della Wto, per ricondurre buona parte delle sue competenze attuali sotto l' egida delle Nazioni Unite.

 Per rendere credibile una politica per la pace occorre che l' Italia firmi subito il Trattato internazionale per la Proibizione della Armi Nucleari, liberandosi nel contempo degli ordigni presenti sul nostro territorio, ridefinisca sulla base del principio di neutralità alleanze e accordi militari e non aderisca alle sanzioni economiche unilaterali decise da singoli stati o gruppi di stati.

 Occorre favorire la pace e i diritti umani anche riconoscendo lo Stato di Palestina e sostenendo le Popolazioni in lotta per i diritti umani e sociali nei propri paesi, con particolare attenzione alla protezione dei Difensori dei diritti umani, anche istituendo una Autorità nazionale indipendente per la tutela dei diritti umani.

 Coerentemente si dovranno ridimensionare drasticamente le missioni militari all' estero, mantenendo solo quelle effettivamente finalizzate a proteggere accordi di pace, - che dovrebbero comunque svolgersi sotto comando ONU, implementando gli art. 43-48 della carta delle Nazioni Unite - e cancellando in particolare quelle finalizzate al "controllo" delle migrazioni, sostituendole o trasformandole in missioni civili. I fondi risparmiati potranno essere utilizzati per potenziare la cooperazione e gli aiuti allo sviluppo. 

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In attuazione dell' imperativo dell' art. 11 della costituzione occorre riorientare il Modello di Difesa verso l' esclusiva difesa del territorio nazionale, potenziando e finanziando inoltre gli strumenti di Difesa Civile Non-armata e Nonviolenta e il Servizio Civile Universale e ridurre la spesa militare, a partire da quella per gli armamenti offensivi come gli F-35 e per sostenere basi militari estere sul nostro territorio, come a Taranto e Vicenza. Occorre quindi rispondere negativamente alle pretese USA di aumento della spesa militare in ambito NATO.
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 Occorre fermare la vendita di armi a paesi in conflitto, come l' Arabia Saudita (alla quale la vendita è stata solo parzialmente revocata ) o che non rispettano i diritti umani , come Turchia Egitto ed Israele, applicando la legge 185/90 nel suo spirito originario, anche nei confronti dei paesi alleati, e avviare un processo assistito con finanziamenti pubblici di riconversione dell' industria degli armamenti ,come ad esempio nel caso aperto della RWM (controllata dalla tedesca Rheinmetall ), verso la produzione di tecnologie innovative e avanzate per la transizione energetica ed ecologica. Coerentemente non si dovranno utilizzare i fondi del recovery fund per ampliare il settore armamenti come ad esempio il " Polo della Difesa " di Torino.

 Occorre infine un forte investimento nella formazione alla pace, alla nonviolenza e ai diritti umani, nelle scuole, dove invece va evitato che faccia proselitismo l' esercito, e nel servizio pubblico radiotelevisivo- Andrebbe inoltre istituita una giornata del ricordo delle vittime del colonialismo.