STRAGE – Spesso mi sono interessato,
per pochissimi anni anche quotidianamente, alle guerre. Quando si
verificavano episodi con decine di vittime l' avvenimento era
definito una strage. E' appropriato quindi parlare di strage nelle
RSA anche in questa seconda ondata. Non esistono statistiche
nazionali, ma alcuni dati regionali sono eloquenti. Almeno 150
decessi nelle residenze in Emilia Romagna, almeno 120 in Toscana.
LA STRAGE DI MARZO FU DIMEZZATA DALLA
ROTTURA DEL SILENZIO – A primavera le morti nelle strutture
residenziali toccarono il loro picco nella seconda metà di marzo. A
fine mese esplose la denuncia di familiari e media per la situazione
nelle RSA. I dati di aprile segnarono subito una diminuzione
sensibile dei decessi nelle RSA mentre i decessi totali rimasero
nella sostanza costanti.
SECONDA ONDATA, CENTINAIA DI MORTI
NELLE RSA, ORA SONO INVISIBILI SUI MEDIA – In questa seconda ondata
i decessi nelle strutture, RSA e altre tipologie, sono già
centinaia, e sono avvenuti in decine e decine di strutture. Ma la
momento la cosa passa nel silenzio e la mancanza di attenzione dell'
opinione pubblica aggrava indirettamente la situazione.
AL SUD NELLA SECONDA ONDATA I DECESSI
NELLE STRUTTURE SI SONO MOLTIPLICATI RISPETTO A PRIMAVERA – L'
unica statistica nazionale sulle residenze e il Covid-19 è stata
pubblicata dall' ISS a giugno, ed è relativa al periodo
febbraio-marzo-aprile 2020. Nella tabella riassuntiva sono censite
circa 3700 morti probabilmente con Covid-19, i tamponi a primavera
erano rarissimi, e di queste 55 erano relative alle regioni
meridionali. Ora i decessi al sud sono sicuramente già superiori a
100. Da una mia mini-ricerca sul web a metà ottobre risultavano 50
decessi nelle strutture del Sud e 120 nelle strutture del Nord.
La percentuale del Sud è quindi
esplosa, a primavera 50 su 3700 totali, a ottobre già 50 su 170
totali. Una percentuale venti volte superiore.
IN ALCUNE REGIONI, COME FRIULI ED
EMILIA, NELLA SECONDA ONDATA I DECESSI NELLE RSA POTREBBERO SUPERARE
IN PROPORZIONE QUELLI DELLA PRIMA- Un assessore dell' Emilia Romagna
ha riportato in commissione regionale che i decessi nelle RSA sono
ora il 24,9% dei decessi totali. Secondo il sito bolognese ZIC nella
prima ondata erano stati il 9%. Mentre in Friuli un assessore si è
rallegrato che i decessi nelle RSA fossero solo 29 e minori di quelli
avvenuti a primavera, ma con un calcolo grossolano si ricava che
nella seconda ondata i decessi potrebbero essere il 38% dei decessi
totali mentre a primavera erano stati il 31%. Si tratta di due esempi
isolati che non dimostrano niente ma che dovrebbero indurre gli
osservatori a verificare con precisione quanto sia fondata questa
ipotesi.
CONCLUSIONE FINALE- Ho riportato solo
alcuni indizi, ma molto preoccupanti, che fanno presumere una nuova
grave strage nelle strutture residenziali italiane. E' un allarme
prematuro ? No, l' attenzione dell' opinione pubblica e degli
osservatori ha ridotto la strage di primavera, una maggiore
attenzione ora salverebbe vite.
Marco Palombo