Circa 300 associazioni pacifiste di tutto il mondo hanno aderito alla giornata mondiale contro la guerra allo Yemen che si svolgerà il prossimo 25 gennaio. Manifestazioni si svolgeranno in alcuni paesi, molte negli USA, ma grande è anche l’ adesione di associazioni e reti del Regno Unito. Altri apporti arriveranno da Italia, Spagna, Francia, Germania, Canada, India.
In Italia per ora gli appuntamenti previsti sono due:
A Roma a Piazza Monte Citorio, ore 15- 17,30, lanciato dalla
Rete No War Roma e dalla Wilpf.
A Genova presidio dalle 16,30 proposto dal Collettivo
Autonomo Lavoratori Portuali a Ponte Etiopia.
Ma altre realtà italiane hanno aderito all’ appello internazionale,
al 21 gennaio: Pax Christi, Sardegna Pulita, impegnata contro la vendita all’
Arabia Saudita delle bombe prodotte a Domusnovas, il Comitato per la
riconversione della RWM di Domusnovas, il Comitato No Muos-NoSigonella , il Centro
Sereno Regis di Torino, Carovane
Migranti, la Rete Antirazzista Catanese, il Forum contro la guerra, il Comitato
pace convivenza Danilo Dolci di Trieste, il Coordinamento Ossola Solidale, l’ Associazione
Oltre il Mare, l’ Associazione Albatros, Abbasso la guerra, Federazione
Regionale Europa Verde Liguria.
Al link di seguito trovate l’ elenco, aggiornato al 21
gennaio, delle oltre 300 associazioni che in tutto il mondo hanno dato la loro
adesione alla giornata di mobilitazione, e l’ appello tradotto in inglese,
francese, arabo, spagnolo.
https://www.stopwar.org.uk/world-says-no-to-war-on-yemen-25-jan-2021/
Mentre il collettivo autonomo dei portuali di Genova ha allestito una pagina Facebook, “ Il mondo dice no alla guerra allo Yemen”
https://www.facebook.com/events/409437093715101
che potrebbe essere
il riferimento principale per chi in Italia vuole dare, almeno negli ultimi
giorni, un contributo alla riuscita della giornata di lotta.
Spero in ulteriori adesioni collettive ed individuali alla
giornata contro la guerra in Yemen, una guerra sanguinosa e una catastrofe
umanitaria. Arabia Saudita ed alleati bombardano senza pietà sul paese utilizzando
armi e munizioni che Regno Unito, Stati Uniti ed anche Italia continuano a
fornire nonostante le proteste di molti movimenti.
Le proteste disturbano molto i governi occidentali complici,
ma per fermare il loro appoggio alla guerra occorrono decisione, continuità e il
coordinamento tra tutti i gruppi pacifisti.
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