In questi giorni l’ obiettore nonviolento ucraino Yurii Sheliazhenko
è stato interrogato dalla polizia
ucraina, sono stati sequestrati il suo pc e cellulare e sono stati richiesti per lui gli
arresti domiciliari.
Le accuse non sono
però relative a comportamenti nuovi e recenti di Yurii, ma a tutto quello che ha
fatto negli ultimi due anni.
Perché quindi
proprio ora “ la mano dura “ ?
La risposta ce l’ ha data la notizia della cacciata da parte di Zelenky dei
reclutatori regionali
dell’ esercito ucraino, accusati di corruzione. Avrebbero ricevuto soldi
da chi vuole evitare la leva.
Anche questo un comportamento non recente che sarebbe stato scoperto solo
ora.
E perché il problema del reclutamento difficile sia esploso in questo agosto in modo clamoroso, ce lo spiega L. Cr.,
Lorenzo Cremonesi, sul Corriere della Sera di oggi:
“.. le recenti perdite di soldati in Ucraina rendono più acuta la necessità
del ricambio delle unità in prima
linea….Zelensky si rivolge dunque ai veterani, agli invalidi , promettendo loro
giustizia"
…Zelensky avrebbe detto “ I prossimi capi degli uffici di reclutamento
saranno coloro che sono già stati in
guerra o non possono più stare in trincea perché hanno perso la
salute, sono invalidi, senza
arti, ma hanno conservato la dignità di combattere la corruzione…”
Negli ultimi anni gli eserciti composti da volontari professionisti e l'
entrata in scena di milizie private,
formate da mercenari o estremisti religiosi, avevano messo in ombra lo strumento dell' obiezione di coscienza come arma efficace contro le
guerre.
La guerra tra Russia e Ucraina, esplosa con l' invasione russa di febbraio
2022, ma frutto di un conflitto che
dura ormai da quasi dieci anni, ha rimesso al centro l' obiezione alla partecipazione alle guerre.
L' obiezione torna di moda e, ironia della sorte, il suo divulgatore
principale fu il grande scrittore russo Lev
Tolstoi. Cosa che accresce l' importanza dell' obiezione di coscienzanel
conflitto attuale.
L' obiezione di coscienza alla guerra e ricorrere alla corruzione per
evitarla sono due cose molto diverse, e paradossalmente a queste due opzioni nel caso ucraino se n' è aggiunta
una terza, probabilmente assai
consistente. Gli ucraini che lavoravano all' estero e non sono tornati a combattere.
Ma sono tra aspetti diversi di una guerra che continua senza uno sbocco
possibile.Nessuno la vincerà.
Il rifiuto di continuare a combatterla potrebbe rivelarsi decisivo.
Marco
Nessun commento:
Posta un commento