venerdì 9 febbraio 2018

Digiuno per una grande e pacifica manifestazione antifascista ed antirazzista a Macerata


Restiamo umani

Sabato pomeriggio è stata indetta a Macerata una manifestazione antirazzista e antifascista in risposta all’ attentato del giovane Traini, che ha sparato ad alcune persone solo perché all’ apparenza di origine africana.
Al momento non è chiaro neanche se la manifestazione sia autorizzata o meno. Su “il manifesto” si legge: “ La questura “per ora” non conferma il divieto della prefettura”. Ma alcuni quotidiani danno per scontato che la manifestazione non sia stata autorizzata.

Digiunerò fino alla sera di sabato, perché si svolga una manifestazione pacifica e possibilmente di grande dimensioni, e digiuno anche contro l’ ambiguità dello stato italiano che, a meno di trenta ore dal corteo e con persone in arrivo da altre regioni, non ha ancora comunicato il suo atteggiamento.

Digiuno anche per il giovane Traini che, a quanto si è letto, avrebbe una diagnosi di “disturbo borderline di personalità”, espressione che indica una disturbo “al limite tra la nevrosi e la psicosi”  e non un atteggiamento originale. Per Traini sentirsi dire da qualcuno “che ha fatto bene” è un ulteriore aiuto alla sua confusione psicologica. Chi volesse aiutarlo non dovrebbe pagargli un avvocato per difenderlo da reati che ha indubbiamente commesso ma uno psichiatra particolarmente esperto della sua patologia.

Digiuno  inoltre perché per motivi di lavoro non potrò essere a Macerata, ma vorrei sentirmi impegnato ugualmente per lo svolgimento di una manifestazione pacifica e forte. Vorrei contribuire anche a smontare l’ allarmismo ad arte diffuso del governo italiano e dal Partito Democratico che in realtà è finalizzato solo a mantenere una posizione ambigua sul tema “migranti”, soprattutto in questi 20 giorni o poco più che ci dividono dalle elezioni.

Spero che il mio digiuno sia inutile e che i miei timori di divieto della manifestazione, che in ogni caso si tenterà di fare, non siano confermati. Venerdì mattina però non si trovano ancora parole chiare e rassicuranti, e il mio digiuno è anche una protesta contro questa voluta incertezza e ambiguità.


Marco Palombo

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