venerdì 4 maggio 2018

"..che il Giro parta da Israele nel centenario della nascita dello stato ebraico.." Lettera di Carrai al Corriere della Sera

Marco Carrai, secondo da sinistra, Luca Lotti, ministro dello spot, primo a destra. Gli altri due li conoscete

Marco Carrai è un imprenditore fiorentino amico di Matteo Renzi, il Corriere della Sera fa parte della RCS proprietaria anche della Gazzetta dello Sport e quindi organizzatrice del Giro d' Italia.

In una lettera al direttore, ospitata nella pagina sportiva del quotidiano e segnalata anche nella prima pagina, Marco Carrai scrive:

"Caro Direttore, è significativo che il Giro d' Italia parta da Israele nell' anno in cui si festeggia il centenario dello stato ebraico..."..."...da amico di Israele e suo figlio adottivo......il ciclismo farà conoscere a tutti Israele. terra Santa per tanti popoli ma casa per un Popolo che da lì ha saputo anche grazie ad eroi come Bartali risollevarsi dopo l' ennesimo atroce atto di disumanità gratuita.. ...perpetratogli contro. Sono luoghi belli e vivi dove il futuro esiste."

Marco Carrai si interessa di sicurezza informatica, lavora a rendere i dati registrati sui computer sicuri e inaccessibili.

Una materia molto complessa, ma Carrai sbaglia qui una cosa semplice, scrive senza rileggere e verificare un dato.  Lo Stato Israele è nato ufficialmente il 15 maggio 1948 e quindi tra pochi giorni festeggerà 70 anni e non cento. Scrivere di fretta spesso comporta errori grossolani, lo sappiamo bene ora che scriviamo quasi tutti almeno email o sms,

Mi piace però sottolineare questo errore perché è compiuto da una persona presuntuosa e ambiziosa amica di Matteo Renzi che, con arroganza e ignoranza, sta distruggendo non il suo partito ma almeno una parte del nostro paese.

I problemi in Palestina sono ben altri, ci sono alcuni milioni di persone che vivono una esistenza durissima, i soldati israeliani al confine di Gaza sparano a giovani disarmati talvolta uccidendo e ferendone gravemente alcune migliaia.

Ma questa violenza ingiusta ha complici ignoranti,
da Trump, a Renzi, a Carrai.

Ed allora non voglio  prendermela con i "potenti ignoranti" ma vorrei smuovere le migliaia di persone mediamente istruite che non fanno niente perché ritengono che "agitarsi non serva a cambiare le cose".

Ribellarsi è giusto ma è soprattutto utile a costruire un mondo più decente.

Marco Palombo

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