Trump ha aperto molti fronti caldi nelle relazioni
internazionali. Il Presidente è spregiudicato non solo nelle sue dichiarazioni
ma anche in azioni reali, come le sanzioni all’ Iran, imposte a tutto il mondo.
Trump comunque sembra finora vincente, a parte la battuta d’ arresto
venezuelana che però davvero non interromperà la sua ostilità verso Caracas.
Ma alcuni suoi passi, oltre alle reazioni immediate, provocano
conseguenze durature in settori fondamentali. Il caso più eclatante è
costituito dalle sanzioni all’ Iran. L’ accordo 5 + 1 sul nucleare iraniano è
stato rinnegato solo dagli Stati Uniti, l’ Unione europea e la Russia lo
considerano ancora valido. Le sanzioni economiche a Teheran invece sono imposte
a tutto il mondo con la minaccia di sanzioni USA a chiunque abbia relazioni
commerciali con l’ Iran.
Non solo la Russia e la Cina, ma anche l’ Unione Europea,
vorrebbero aggirarle gestendo le operazioni commerciali con altre procedure.
Per il momento questo tentativo sembra avere poche chance di successo. Ma è
davvero così ? E se invece riuscisse anche in parte ad attenuare il ricatto USA
sui commerci con Teheran, quali sarebbero le conseguenze sull’ economia
statunitense, sul prestigio di Washington, sulla solidità del dollaro ?
Altri obiettivi USA, di Trump o anche precedenti alla sua
elezione, potrebbero non aver un facile
successo. E se l’ atteggiamento non più amichevole di Trump verso l ‘Unione
Europea non ha ancora ricevuto una risposta altrettanto ostile, è solo per la attuale
crisi europea e per le difficoltà dei suoi gruppi dirigenti ad adattarsi a
scenari nuovi, ma questa inerzia non è detto che debba permanere.
Un campo dove potrebbero nascere nuove alleanze
internazionali è l’ energia.
Cina, Germania, Giappone, e anche l’ Unione europea nel suo
complesso, hanno interesse ad un rapido mutamento del paradigma energetico dal
predominio delle fonti fossili alla supremazia dell’ elettrico. Questo cambiamento
è già in corso, ma la sua velocità potrebbe subire una accelerazione
rapidissima se l’ Unione Europea e la Cina prendessero questa strada con
estrema decisione.
L’ UE aveva iniziato
a incentivare le energie rinnovabili a inizio 2.000 e il loro sviluppo è stato
superiore agli obiettivi che l’ UE si era posta, ma questa politica si è
clamorosamente fermata negli ultimi anni, quasi che l’ UE temesse una troppa
rapida alternativa al fossile. Ma il battage mediatico che sta aiutando i nuovi
movimenti contro il cambiamento climatico potrebbe indicare che forze potenti
abbiano preso con decisione questo percorso.
E gli Stati Uniti
rischiano molto nel cambio di paradigma, un rischio che però potrebbe diventare
drammatico in caso di rapido cambio di paradigma con gli USA nel ruolo di estremi
difensori del vecchio. Perché davvero gli USA non accetteranno pacificamente un
ridimensionamento del loro ruolo egemonico sul mondo.
Marco
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