Il 25 gennaio 2020 avevo un cartello ad
una manifestazione romana in occasione della “ Giornata globale
contro la guerra in Iran e Medio Oriente “ indetta da associazioni
pacifiste statunitensi. Vi avevo scritto:
“” No alla NATO,
alleanza fra
l’ imperialismo liberal
e
l’ imperialismo reazionario “”
poi, molto piccolo, accanto a
l'mperialismo liberal:
Obama, Clinton, PD, Unione Europea,
Emma Bonino
accanto a l' imperialismo reazionario:
Trump, Salvini, Israele, Erdogan
A chi si fermava a leggere il cartello
, spiegavo che Zingaretti e Salvini, Trump e democratici USA, Erdogan
e Unione Europe, hanno tra loro scontri durissimi, ma tutti, nessuno
escluso, sostengono la NATO e tutti si considerano parte di questa
Alleanza militare, che condiziona moltissimo tutta la politica estera
dei loro paesi.
Questo è senza dubbio vero, ma vedo la
cosa anche singolare, e segnale che forse la realtà narrata dai
media non è del tutto convincente, anche se convince moltissime
persone tendenzialmente pacifiste o antimperialiste.
Nelle settimane successive mi sono
convinto ancora di più dell’ utilità di definire in modo diverso
i due imperialismi, che qualcuno può invece considerare solo due facce
della stessa medaglia.
Ritengo infatti che faciliti la loro
azione negativa ,sia non considerarli entrambi come imperialismi, sia
non considerarli diversi tra loro.
I due atteggiamenti favoriscono anche
il meccanismo, noto ormai come nefasto ma sempre efficace, della
scelta del meno peggio, che ha spesso la conseguenza, soprattutto
quando lo schema è messo in azione da chi opera nell' informazione,
da professionista o meno, di occultare all' opinione pubblica i lati
negativi del soggetto ritenuto “meno peggiore”.
In queste righe ignoro completamente la
politica estera di Russia e Cina, che si presta a interpretazioni
diverse, perché anche un minimo accenno ai due paesi toglierebbe
attenzione a quello che invece voglio segnalare qui, cioè la
presenza nei paesi occidentali di due imperialismi diversi, che sono
alleati nell’ Alleanza Atlantica,
ma che si scontreranno aspramente nelle
elezioni presidenziali USA di novembre 2020 e, a livello globale,
avranno un conflitto altrettanto aspro sulla questione climatica e la
necessità di cambiare sistema energetico.
I soggetti protagonisti
dei due imperialismi
Sul cartello accanto a l'Imperialismo
liberal avevo indicato
“ Obama, Clinton, PD, Unione Europea,
Emma Bonino “
accanto a
L'imperialismo reazionario:
“ Trump, Salvini, Israele, Erdogan”
In uno spazio che necessita di meno
sintesi rispetto a un cartello, potremmo aggiungere all' interno
dell' imperialismo liberal i soggetti dell’ Unione Europea che
appartengono al campo conservatore, ad esempio la Merkel o hanno una
identità, come Macron, più estranea agli schieramenti politici
tradizionali. Purtroppo anche la quasi totalità dei partiti Verdi
attuali.
Ci sono poi soggetti estranei alla
politica istituzionale, appartenenti all' associazionismo laico o
religioso,vedi Comunità di Sant' Egidio, o al mondo dell'
informazione, vedi Radio Radicale. Negli anni scorsi è stato molto
discusso l' atteggiamento di famose ONG internazionali nel conflitto
siriano, accusate di essere di parte. Curiosamente alcune di queste
sono state coinvolte anche nella “criminalizzazione” del soccorso
ai migranti, iniziata con il Pd Minniti, e che ha avuto il suo
culmine con Salvini ministro degli Interni.
Nel campo reazionario invece potremmo
collocare alcuni atteggiamenti di esponenti 5stelle italiani, tutti
i sovranisti dell’ Unione Europea, compreso il partito italiano di
Fratelli d' Italia, e l’ Arabia saudita con i suoi alleati del
Golfo. Rilevante anche l' appoggio dell' attuale governo australiano
e del Brasile di Bolsonaro che, non solo spalleggiano Trump nel
negazionismo climatico, ma anche nel sostenere Gerusalemme capitale
dello stato di Israele.
In campo economico,
possiamo mettere i
colossi dell' informatica tra i fiancheggiatori dell' imperialismo
liberal globalista,
mentre l' industria della produzione di
energia da fonti fossili sembra legata a filo doppio con l'
imperialismo reazionario.
L' industria delle armi ha invece
ottimi rapporti con entrambi.
I contenuti dei due
imperialismi
Nell’ imperialismo liberal
troviamo
- l’ uso strumentale dei diritti
umani
- l’ impegno contro i cambiamenti
climatici, da azionare con la tecnologia e il capitalismo verde
- l’ attenzione alle istituzioni
internazionali, ONU e Unione Europea, ma considerate sempre secondarie rispetto
alla fedeltà all’ Alleanza Atlantica
- Un' apparente attenzione alle
migrazioni, che si manifesta però solo come accoglienza per profughi
di guerra e migranti politici, individuati spesso utilizzando il
criterio dell' appartenenza a paesi amici o meno dell’ Occidente.
Nell’ imperialismo reazionario
invece:
- il nazionalismo
- il negazionismo climatico
- la poca considerazione delle
istituzioni internazionali
- la xenofobia, se non il razzismo vero
e proprio
- l’ integralismo religioso
Ho segnalato solo i titoli di questioni
che andrebbero studiate e divulgate in modo molto più adeguato.
Ma perché penso che sia utile, oggi,
approfondire l’ imperialismo liberal e l’ imperialismo
reazionario, e sostenere la loro diversità ?
a) Perché, come ho scritto prima,
molto presto si scontreranno molto aspramente tra loro in occasione
delle elezioni presidenziali USA di novembre 2020 e, ma in questo
caso anche a livello globale, sui cambiamenti climatici. L’
opinione pubblica tendenzialmente pacifista o ambientalista capirà
meglio lo scontro se considererà anche questa chiave di lettura.
b) Perché nella recente crisi
USA-Iran abbiamo visto Trump, esponente dell’ imperialismo
reazionario, andare contro la strategia di Obama e dell’
imperialismo liberal, protagonisti dell’ accordo sul nucleare
iraniano. E abbiamo visto sottovalutata e non contrastata per niente
la sua politica anche se era stata annunciata in modo molto
esplicito sin dalla campagna elettorale ed aveva compiuto passi già
impegnativi, e talvolta azzardati, come l’ uscita dall’ accordo
nucleare e la reintroduzione delle sanzioni a Theran e
nello stesso tempo, mentre l’
imperialismo reazionario, alleato strettissimo di Israele e Arabia
saudita, compie passi spregiudicati e destabilizzanti, l’
imperialismo liberal, al governo o meno, prosegue le sue strategie e
in questi mesi sta sostenendo le proteste in Libano, Iraq, Iran, che
hanno come sbocco possibile situazioni simili a quelle della Libia e
della Siria negli ultimi dieci anni.
Ripeto, tutto questo andrebbe indagato
e divulgato in modo molto più adeguato. Il primo passo da fare però sicuramente è
segnalare che in occidente ci sono due imperialismi diversi, anche
se sono entrambi parte integrante dell' Alleanza Atlantica.
Marco Palombo
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