Al contrario l’ ottimismo immotivato di Draghi, presente a reti unificate fino a inizio luglio, non era oggetto di nessuna critica, nonostante non fosse fondato su dati validi, e nonostante che si omettessero completamente dalla discussione pubblica dati od elementi che avrebbero consigliato ad essere più cauti.
Per esempio nessuno diceva che il calo dei contagi fino a giugno fosse dovuto anche all’ arrivo della stagione estiva, e che comunque nel giugno 2021 i nuovi contagi fossero molti di più del giugno 2020: circa 40.000 nel 2021, meno di 8.000 nel 2020.
La tesi di questo scritto è che
L’ ottimismo precedente fosse immotivato e che fosse finalizzato alle politiche neoliberiste e antipopolari di Draghi
tanto che il picco dell’ ottimismo si è avuto in occasione della presentazione del Recovery Plan e dello sblocco dei licenziamenti
La tesi può apparire azzardata, è sicuramente vero però che il Recovery Plan fu presentato alla Camera il 26 aprile, e proprio quel giorno furono anticipate importanti riaperture di attività, che un DPCM di inizio aprile aveva invece programmato all’ inizio di maggio. Le riaperture anticipate furono un segnale di ottimismo e nello stesso tempo una distrazione dal Recovery Plan.
Lo sblocco dei licenziamenti, dal 1 luglio, fu deciso invece attorno al 28 giugno, giorno in cui fu tolto l’ obbligo dell’ uso della mascherina all’ aperto. I contagi iniziarono nuovamente a crescere dal 3 luglio, ma il blocco dei licenziamenti era ormai cosa fatta.
A sinistra è stato scritto inoltre che era una sciocchezza paragonare i No Green Pass ai No Euro, il Green Pass non è una scelta politica ma una scelta dettata dal fallimento dei governi europei nella lotta alla pandemia.
Ma Il Green Pass è stato presentato a marzo, dopo soli 2 mesi dall’ inizio delle vaccinazioni, e non mi sembra una coincidenza che sia stato presentato dal francese Breton, commissario UE con delega alla campagna vaccinale, il quale Breton quando è stato nominato commissario europeo era manager di una multinazionale informatica leader della digitalizzazione, e neppure mi sembra un caso che sia stato riproposto con forza all’ attenzione dell’ opinione pubblica dal presidente francese Macron, promotore della nomina di Breton a commissario.
Intanto lancio di getto questi temi di riflessioni, ma dobbiamo discuterne seriamente e con più tempo a disposizione.
Marco
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