venerdì 22 ottobre 2021

Il Covid ha decimato gli anziani, in 8 mesi 2021 meno 20 mila decessi non Covid rispetto agli ultimi anni


 Oggi il Fattoquotidiano ha scritto “Numeri Istat, nei primi 8 mesi 2021 33.000 morti in più ( nel 2020 i decessi in più furono 45.000), vaccini decisivi ma non ne siamo fuori.”

Ho cercato di capire meglio i dati esposti, anche perché il Fatto non aveva scritto rispetto a quale anno/i si fosse verificato l’ aumento dei decessi.

Ho visto quindi che i primi 8 mesi 2021 e 2020 sono stati confrontati con l’ analogo periodo degli anni 2015-2019.

Ma il dato che mi ha colpito è questo: i decessi Covid nei primi 8 mesi 2020 furono 35 mila, sottostimati perché nei primi mesi  molti decessi Covid non sono stati certificati come tali,

 mentre i decessi Covid certificati nel gennaio-agosto 2021 sono stati ben 55 mila, dato comprensibile perche l’ epidemia scoppiò a fine febbraio 2020 mentre nel 2021 si verificarono molti decessi Covid anche  a gennaio e febbraio.

Quindi nei primi mesi 2021 ci sono stati 33 mila decessi in più rispetto all’ analogo periodo 2015-2019, ma, essendoci stati nel 2021 55 mila decessi Covid,  i decessi non Covid sono diminuiti nel 2021 di 18 mila unità.

Insomma il Covid ha decimato gli anziani e nel prossimo futuro, nel breve periodo almeno, in Italia la mortalità complessiva calerà, anche se dobbiamo dire che in questi drammatici mesi sono calati anche gli italiani nel loro insieme.

Quando media e politici scopriranno questo fenomeno statistico, che già oggi è certo per i prossimi mesi,

daranno il merito al premier Draghi e ai vaccini.

Ma il calo di mortalità complessiva in realtà dipenderà dal numero degli anziani che è stato drasticamente ridotto da questa pandemia.

 

Marco Palombo

mercoledì 13 ottobre 2021

Assalto alla CGIL: Giorgia Meloni alla Camera chiede alla ministra Lamorgese: "Dove vai?". Lamorgese risponde "Porto pesci"

"La verità è sempre rivoluzionaria" Antonio Gramsci

"Verità e nonviolenza sono due facce della stessa medaglia" Mohandas Gandhi

“Dove vai? Porto pesci.” Questa espressione è un vecchio motto con cui si vuole indicare la voglia di menare il can per l’aia senza rispondere a domande precise. A sinistra il detto divenne famoso e più volte ripreso nella polemica politica, a proposito e anche a sproposito, dopo che Palmiro Togliatti lo usò come titolo in un suo articolo su “l’Unità” nel gennaio 1947. "

Aldo Pirone, 2016

Questo motto lo lessi in un articolo di Luigi Pintor sul manifesto e mi è tornato in mente anche oggi, nonostante lo abbia letto molti anni fa.

Ho sentito il question time a risposta immediato alla Camera dei Deputati, con le domande di Giorgia Meloni e la risposta della ministra Lamorgese sugli incidenti di sabato scorso dopo la manifestazione NoGreenPass

Non conosco il funzionamento dell' interrogazione, la ministra ha letto la risposta e quindi sicuramente l' interrogazione le era stata fornita prima per scritto, o forse conosceva solo il tema delle domande.

Leggo però su Rai Parlamento:

ll Question time è il tradizionale botta e risposta tra Parlamento e Governo: in aula, rappresentanti dell’esecutivo rispondono, subito e in diretta televisiva, alle interrogazioni dei parlamentari. Il tempo a disposizione è fissato dai regolamenti di Senato e Camera. Il Question Time della Camera va in onda, di norma, il mercoledì alle ore 15.00; quello del Senato il giovedì sempre alle 15.00

Quindi il ministro dovrebbe rispondere alle domande poste verbalmente in aula.

Nell' intervento in aula Giorgia Meloni ha chiesto alla ministra tra le altre domande "perchè non era stata protetta la sede della CGIL e se ci fossero stati in piazza agenti infiltrati "

La Meloni ha spiegato solo il perchè Castellino non è stato bloccato in piazza e sullo scioglimento di Forza Nuova.

Non una parola su le altre due domande che ho riportato, la mancata difesa della sede CGIL e la presenza in piazza di agenti infiltrati.

A me sembra tutto molto grave, da dimissioni della ministra ed anche del capo del governo Draghi se accetta tutto questo,

ma non mi aspetto stesse reazioni da altri.


Marco Palombo

venerdì 8 ottobre 2021

La piattaforma dello sciopero generale di lunedì 11 ottobre

 


Il 16 luglio 2021 fu proclamato da tutte le sigle del sindacalismo di base uno sciopero generale per il 18 ottobre con la piattaforma che segue.

In seguito lo sciopero è stato spostato a lunedì 11 ottobre, avendo il governo convocato le elezioni amministrative il 3 4 ottobre con i ballottaggi il 17 e 18 ottobre.

Spero che sia una giornata storica, il più grande sciopero generale indetto da sigle sindacali diverse da CGIL-Cisl-UIL.

Questa di seguito è comunque la piattaforma, alla quale si sono aggiunte con il passare delle settimane altre questioni, come il Green pass.


M.P.


Contro licenziamenti e macelleria sociale l'intero sindacalismo di base si unisce e proclama uno sciopero generale dei settori privati e pubblici su tutto il territorio nazionale per l’intera giornata del 18/10/2021

I licenziamenti alla Gianetti Ruote, alla GKN e alla Whirlpool si aggiungono alle migliaia avviati in piccole aziende che non arrivano alla cronaca nazionale e vanno a ingrossare gli oltre 900 mila lavoratori e lavoratrici licenziati nel corso di questi ultimi mesi. 

Lo sblocco dei licenziamenti sottoscritto con la complicità di Cgil-Cisl-Uil è legato a doppio filo ai piani di ristrutturazione capitalistica messi in campo dai padroni attraverso le direttive del governo Draghi e dell’Unione Europea.

Il perdurare della crisi pandemica, col drammatico impatto sociale che questa ha già prodotto sia sul versante sanitario sia sulle condizioni di vita, di lavoro e salariali, non ha impedito al padronato di intensificare lo sfruttamento sia nel settore privato che nel pubblico impiego: aumentano i ritmi e il controllo, proliferano le forme di precarietà più selvagge, e con l'alibi di una crisi che spesso è solo apparente, le imprese agitano lo spettro dei licenziamenti di massa per delocalizzare e/o favorire il ricambio di manodopera garantita con masse di giovani ultra-ricattati e sottopagati

La crisi pandemica ha messo drammaticamente a nudo lo sfascio del sistema sanitario prodotto da una politica ultradecennale di tagli e privatizzazioni, così come la distruzione dei servizi sociali (istruzione, trasporti, asili nido, ecc).

Il governo Draghi, lungi dall'invertire questa tendenza, continua ad alimentarla, come dimostra la liberalizzazione dei subappalti e l’utilizzo dei fondi del PNRR, gran parte dei quali sono destinati ai padroni e agli speculatori, cioè i primi responsabili della crisi economica e del disastro sanitario e sociale cui abbiamo assistito in quest’anno e mezzo di pandemia.

L’intollerabile escalation repressiva in corso contro gli scioperi e contro le lotte sociali, (con cariche della polizia, denunce sistematiche, fogli di via, ecc.) legittima nei fatti le violenze e le aggressioni contro lavoratori e attivisti sindacali da parte di squadracce padronali a cui abbiamo assistito in queste settimane e che hanno portato all'omicidio del sindacalista Adil Belakhdim.

Di fronte a questo scenario vi è la necessità e l'urgenza di una risposta decisa, compatta e coordinata su scala nazionale.

Per questo motivo le scriventi OO.SS. proclamano uno sciopero generale unitario che riguarderà tutti i settori privati e pubblici per l’intera giornata del 18/10/2021.

Da oggi al 18 ottobre lavoreremo a costruire un vero e proprio stato di agitazione permanente, con assemblee e iniziative di lotta sui luoghi di lavoro e sui territori, con l'obiettivo di generalizzare la mobilitazione a tutti quei movimenti e quei settori sociali che intendono contrapporsi ai piani di supersfruttamento, precarietà, disoccupazione, devastazione sociale e ambientale imposti dai padroni su scala nazionale e internazionale: per questo dichiariamo fin da ora il nostro impegno alla costruzione delle mobilitazioni di fine ottobre contro il G-20 di Roma.

Lo Sciopero Generale è convocato per le seguenti ragioni e i seguenti obbiettivi:

  • Contro lo sblocco dei licenziamenti: per la riduzione generalizzata dell’orario di lavoro a parità di salario al fine di contrastare l’attacco all’occupazione e ai salari;
  • Per il rilancio dei salari, con forti aumenti economici e con l'istituzione di un meccanismo di piena tutela dei salari dall’inflazione;
  • Garanzia del reddito attraverso un salario medio garantito a tutti i disoccupati; per l'accesso gratuito e universale ai servizi sociali e un unico sistema di ammortizzazioni sociali che garantisca la effettiva continuità di reddito e salario;
  • Contrasto alla precarietà e allo sfruttamento: abrogazione del Jobs Act, superamento degli appalti e del dumping contrattuale e forte contrasto all'utilizzo indiscriminato dei contratti precari;
  • Rilancio degli investimenti pubblici nella scuola, nella sanità e nei trasporti, contro la privatizzazione, la mercificazione e lo smantellamento dei servizi pubblici essenziali, dei settori fondamentali, di pubblica utilità e delle infrastrutture; contro i progetti di autonomia differenziata e le attuali forme di regionalizzazione; per l’uguaglianza dei diritti  e dei servizi su tutto il territorio nazionale;
  • Per una vera democrazia sindacale: contro il monopolio delle organizzazioni sindacali concertative, per dare ai lavoratori il potere di decidere chi deve rappresentarli; per il diritto di sciopero e l'abrogazione di ogni normativa repressiva che ne mini e riduca l'efficacia, a partire dal decreto-Salvini.
  • Per il rafforzamento della sicurezza dei lavoratori, dei sistemi ispettivi e del ruolo delle RLS
  • Per la tutela dei lavoratori immigrati: permesso di soggiorno a tutti gli immigrati;
  • Contro ogni discriminazione di genere: per una vera parità salariale, occupazionale e dei diritti delle donne, nei luoghi di lavoro e nella società;
  • Per la tutela dell’ambiente, il blocco delle produzioni nocive e delle grandi opere speculative;
  • Contro il G-20 di Roma e le ipocrite passerelle dei padroni del mondo: per l'unità e la solidarietà internazionale tra le lotte dei lavoratori e degli sfruttati.

 

ADL COBAS - CIB UNICOBAS - CLAP-CONFEDERAZIONE COBAS - COBAS SCUOLA SARDEGNA – CUB - FUORI MERCATO – SGB - SI COBAS –SIAL COBAS – SLAI COBAS S.C. – USB – USI CIT

16/7/2021