martedì 19 agosto 2014

Martedì 19/8-Alcuni punti fermi della vicenda Iraq-Isil-Curdi-Siria


 Provo a definire alcuni punti fermi nel diluvio di notizie sulla vicenda irachena, esplosa sui media nelle ultime settimane ma che covava da tempo.

1)      Il giorno di Ferragosto ci sono stati due passaggi nelle istituzioni internazionali.

All’ONU una risoluzione del Consiglio di Sicurezza che infligge sanzioni all’ Isil, Al Nusra ed altri gruppi legati ad al Qaeda. Il documento approvato richiama il Cap. VII della Carta ONU che tra i suoi articoli ne contiene due cruciali. Uno che autorizza sanzioni a chi non rispetta le condizioni poste dalle Nazioni Unite. L’ altro che autorizza l’ uso della forza militare per imporre le condizioni volute dall’ ONU.

Nel Consiglio degli esteri europeo, sempre il 15 agosto, i 28 paesi hanno concordato che sarà possibile fornire armi ai curdi iracheni da parte dei paesi che lo vorranno. I dettagli della decisione non sono stati spiegati, probabilmente è stato modificato l’ embargo esistente per i paesi dell’ Unione europea a cedere armi in Iraq. Francia, Gran Bretagna e Italia forniranno armi. L’ Italia lo farà dopo un passaggio parlamentare che si svolgerà il 20 agosto nelle commissioni difesa e esteri di Senato e Camera.  I parlamentari presenti saranno pochissimi ma il numero difficilmente sarà diffuso dai media.

2)      Gli Usa hanno aiutato con bombardamenti i combattenti curdi, rispondendo positivamente allo loro richiesta, a differenza del rinvio che avevano scelto per rispondere alla stessa richiesta dell’ ex premier Maliki.

3)      Gli aiuti occidentali sono giudicati in genere insufficienti a sconfiggere l’ Isil e utilissimi invece agli indipendentisti curdi ,che vogliono maggiore autonomia e possibilmente la completa indipendenza da Baghdad.

4)      Questo giudizio accomuna sia coloro che  vogliono una vera e propria guerra occidentale con militari sul territorio iracheno sia coloro che si oppongono anche alla fornitura di armi ai curdi.

5)      Differenze di posizioni sono presenti fra i paesi occidentali, dove alcuni stati e ambienti vogliono una guerra completa, sia nella Chiesa  dove c'è chi invoca l’ intervento militare di USA e UE, come il Patriarca Caldeo Sako, mentre papa Francesco afferma che deve essere l’ ONU e non uno stato (USA ?) a decidere come intervenire e dichiara che devono essere fermati gli aggressori ma non con bombardamenti.

6)      Una intervista del Pontefice è stata riportata alla stessa maniera da quasi tutti i media ma ognuno di essi ha messo un titolo diverso secondo la frase di Bergoglio che preferiva sottolineare: “E’ lecito fermare l’ aggressore”, “Non si deve bombardare”, ”Deve essere l’ ONU a muoversi” , ”E’ la terza guerra mondiale”.

CONCLUSIONE- A questo punto la situazione è aperta ad esiti diversissimi tra loro. Il futuro sarà deciso da un complicato conflitto di posizioni diverse.

E’ bene che i pacifisti lo capiscano subito, più e meglio si muoveranno meno guerra e violenza ci sarà.

domenica 17 agosto 2014

Padre Balducci-Le ragioni del martirio di Gandhi:il rifiuto dell' antagonismo tra le religioni e della violenza come strumento di giustizia.

Mahatma Gandhi Biography. Anti-War Activist (1869–1948)

Padre Ernesto Balducci: 

Dalla premessa del  libro “Gandhi”, 1988, Edizioni Cultura della Pace
“…..Due sono dunque le ragioni del martirio di Gandhi: il suo rifiuto dell’ antagonismo tra le religioni e il suo rifiuto della violenza come strumento di giustizia…..”

Premessa

Scrivo queste pagine introduttive il 30 gennaio 1988, precisamente nel quarantesimo anniversario della morte di Gandhi. Mi tornano vive alla memoria le cronache dei giornali di quel 30 gennaio 1948. Erano le 5 del pomeriggio e il Mahatma, stremato dal suo digiuno, si stava recando, sorretto da due sue giovani congiunte – “i miei bastoni”, egli diceva – a una riunione di preghiera in un giardino di Delhi, com’ era sua consuetudine. Tra la piccola folla che lo attendeva, un mezzo migliaio di persone, c’era anche un giornalista, Nathuram Godse, dall’ aria devota come gli altri. Trovatosi faccia a faccia col Mahatma, Godse fece una riverenza così profonda che una delle due ragazze lo trattenne per una spalla. Egli si alzò di scatto, estrasse una pistola e sparò tre colpi.


Come appare dalle lettere che scrisse al figlio di Gandhi e dalle sue deposizioni in tribunale, prima dell’ impiccagione, Godse non era un fanatico rozzo. Il suo inchino dinanzi alla vittima non fu una simulazione, fu il tributo di una riverenza sincera, prima dell’ esecuzione di un mandato ricevuto dal partito di cui era membro, l’ Hindu Mahasabha, che ripudiava di Gandhi la dottrina della nonviolenza e in particolare il progetto di conciliazione tra indù e musulmani. “Ho voluto mettere in guardia il mio paese – così dichiarò Godse in tribunale – dagli eccessi del gandhismo, che avrebbe significato non soltanto il dominio dei musulmani su tutto il paese, ma l’ estinzione dell’ induismo stesso”.

 Due sono dunque le ragioni del martirio di Gandhi: il suo rifiuto dell’ antagonismo tra le religioni e il suo rifiuto della violenza come strumento di giustizia…..

giovedì 14 agosto 2014

Armi a curdi iracheni, i curdi siriani invece non ammessi a Ginevra2


ARMI AI CURDI IRACHENI
La Francia ha deciso di inviare armi ai curdi iracheni senza aspettare la riunione dei ministri degli esteri dell' Unione europea convocata d' urgenza il giorno di Ferragosto. Parigi ha spiegato che la decisione è stata presa in accordo con Baghdad, la Germania invece ha deciso di fornire attrezzature militari e non armi al governo iracheno. Il premier britannico Cameron a sua volta ha svelato che c'è un piano internazionale per evacuare 30.000 profughi yazidi dalle montagne del Sinyar e la Gran Bretagna ha un ruolo in questo progetto. La Mogherini aspetta a pronunciarsi che l' incontro di Ferragosto decida una azione comune forte e coordinata. Insomma aspetta che tutta l' Ue si accodi a Francia e Gran Bretagna che, in caso contrario, le loro scelte nazionali le hanno comunque già fatte, come sempre.

CURDI IRACHENI VOGLIONO INDIPENDENZA DA BAGHDAD
Chiara Cruciati sul manifesto scriveva in occasione del viaggio di Kerry in Iraq “...Kerry ha raggiunto Irbil, capitale della regione autonoma del Kurdistan . La comunità curda, da decenni impegnata in una dura battaglia politica con Baghdad, rivendica maggior autonomia e approfitta della debolezza dello stato iracheno: i peshmerga hanno preso la città di Kirkut e controllano buona parte della zona a sud del Kurdistan, la più ricca di greggio. E proprio la questione energetica è protagonista della spaccatura interna, con le autorità curde impegnate nella vendita non autorizzata di greggi all' estero. Ieri Kerry ha tentato di fare da mediatore tra le istanze irachene e curde. Il presidente curdo Massoud Barzani ha messo le carte in tavola: “Assistiamo ad una nuova realtà ed a un nuovo Iraq. E' ovvio che il governo centrale ha perso il controllo di tutto. Maliki ha adottato le pratiche sbagliate. E' molto difficile che l' Iraq resti unito.”. Kerry ha chiesto che i leader curdi partecipino ad un eventuale governo di unità nazionale al fianco di Baghdad (comunità fondamentale che rappresenta il 20% di iracheni), richiesta a cui Barzani ha risposto con la minaccia di indire un referendum per l' indipendenza del Kurdistan.....”

I DRONI CHIESTI DA MALIKI NON SONO ARRIVATI SUBITO
Sempre Chiara Cruciati il 26 giugno:
“....Maliki dice no. Non intende farsi da parte né coinvolgere le diverse fazioni politiche, espressione delle differenti etnie e religioni irachene, in un nuovo governo nazionale......Uno schiaffo in piena faccia per il Presidente Obama: Kerry aveva annunciato due giorni fa la formazione di un nuovo governo entro la prossima settimana...
...E mentre Washington freme e resta in attesa – rimandando ancora i bombardamenti con i droni chiesti da Baghdad – il conflitto che investe l 'Iraq rischia di trasformarsi in una guerra regionale. Ieri tre guardie di frontiera iraniane hanno perso la vita, mentre pattugliavano il confine, in un attacco proveniente dal territorio iracheno......

Intanto sempre il 26 giugno C.Crucciati in un trafiletto sull'Arabia saudita:
“...e mentre i miliziani si avvicinano al confine con l' Arabia saudita (occupata la città irachena di Nukhayn, a 130 km dalla frontiera) ...Kerry annuncia per domani la visita a re Abdallah al Saud per discutere:-..le misure per fermare la minaccia rappresentata dall' Isis e sostenere le opposizioni moderate in Siria”. “Dimenticando” (commenta Cruciati n.d.r.) che i petrodollari sauditi finora sono piovuti nelle casse dei gruppi islamisti radicali.”

CURDI SIRIANI IN GUERRA CON ISIS E ESL ED ESCLUSI DA GINEVRA2
Ma ben altra considerazione da parte dei paesi europei, compresa l' Italia, e da Stati uniti hanno i curdi siriani. Nonostante da tempo siano impegnati in sanguinosissimi scontri con l'Isis e Al Nusra, in occasione di Ginevra2, la conferenza di pace sulla Siria del 22 gennaio 2014, non furono ammessi all' incontro internazionale.
Scriveva Geraldina Colotti sul manifesto il 23 gennaio 2013:
“....Altra grande assente la componente curda, nonostante il suo peso politico e militare nel conflitto e nella regione “il popolo curdo – scrive il movimento indipendentista – ha partecipato alla rivoluzione siriana. Ha sfidato la dittatura del regime sciovinista e protetto i propri territori dagli attacchi dei fondamentalisti e dei jihadisti. E' impossibile arrivare ad una soluzione seria della crisi siriana senza tener conto delle aspirazioni dei curdi e delle altre comunità etniche e religiose...”

LA GUERRA TRA CURDI SIRIANI E ISIS (insieme ai vecchi alleati sostenuti dall' occidente)
E gli scontri dei curdi siriani con i terroristi dell' Isil sono stati davvero durissimi. Scrive Marinella Correggia sul manifesto del 4/8/2013:
IL MASSACRO DEI CIVILI CURDI-
”IL 31 luglio gruppi islamisti hanno massacrato oltre cinquanta tra donne e bambini nei villaggi curdi di Tall Hassil e Tall Aran. Ci risulta anche il primo agosto venti donne e bambini..sono stati uccisi vicino a Tall Aran e che oltre 350 civili sono tuttora ostaggi “ via skipe da Aleppo l' agenzia di informazione curda Anha conferma quanto già denunciato nei giorni scorsi da partiti e reti curde...La zona non si trova nel Kurdistan siriano ma in provincia di Aleppo e nell' area i curdi sono circa 40.000....La maggior parte dei bambini e delle donne uccise farebbe parte di famiglie di membri del...fronte curdo alleato del Ypg (formato da uomini e donne) che combattono contro i gruppi vicini ad al Qaeda e contro l' Esercito libero siriano (sostenuto dall' Occidente ndr)....

Un comunicato del Pyd accusa Unione europea , Stati uniti e paesi arabi per il loro silenzio di fronte ai massacri e precisa che “gruppi affiliati ad al Qaead e Esl sono sostenuti da paesi esteri , soprattutto la Turchia che lascia passare uomini e armi per far la guerra ai curdi”....Il Pyd sostiene di battersi contro la minaccia di un Califfato islamico anche nelle regioni curde. L' ufficio d' informazione del Kurdistan in Italia riferisce inoltre di dodici camion di aiuti alimentari destinati alle zone curde della Siria e bloccati da due giorni al confine di Nusaybin; la Turchia non li lascia entrare”.....”

Intanto, oggi 14 agosto, su Avvenire:
“L'ISIS IN MARCIA VERSO ALEPPO NON LASCIAMO SIA UN'ALTRA MOSUL”
….Un appello è arrivato anche dal sottosegretario agli esteri Mario Giro “ Non lasciamo che Aleppo divenga un' altra Mosul” ha detto. A sostegno della città si erano mobilitati più di cento parlamentari italiani e numerose figure internazionali , firmando un appello lanciato dal fondatore della comunità di Sant' Egidio, Andrea Riccardi (ex ministro del governo Monti n.d.r).

Se son spine......

Marco Palombo
14 agosto 2014


martedì 5 agosto 2014

La Lente - Un osservatorio su media e guerra siriana

https://www.facebook.com/pages/Coordinamento-Nazionale-per-la-Pace-in-Siria/793270050724133?fref=ts

Con questo post prende avvio l’attività del gruppo “la Lente” del Coordinamento Nazionale per la Pace in Siria. Esso ha il compito di chiarire vari aspetti poco chiari o fuorvianti del discorso sulla guerra siriana, mettendo in luce fattori quali la scarsa attendibilità di alcune fonti o l’uso improprio di terminologie largamente utilizzate dai mass-media.

Sabato 2 agosto molti media italiani hanno ripreso una notizia riguardo il numero di morti negli scontri armati del mese di luglio in Siria. Le cifre sono state diffuse dall'Osservatorio siriano per i diritti umani in Siria (Ondus), una ONG con sede in Gran Bretagna e legata all'opposizione siriana.

Segnaliamo come nessuno dei media presi in esame abbia ricordato che le Nazioni Unite, nel luglio 2013, hanno interrotto la diffusione di stime numeriche sulle persone uccise nel conflitto siriano. Inoltre, nel gennaio 2014 Rupert Colville, portavoce del Consiglio dei diritti umani dell’ONU, giustificò l'interruzione del conteggio con l'impossibilità di fornire stime attendibili vista l'ormai scarsa e difficile presenza di ONG sul territorio siriano. Il portavoce si espresse anche sull’Ondus di Londra, affermando che le stime da esso fornite non potessero essere considerate attendibili.
( http://www.ilpost.it/2014/01/07/onu-morti-guerra-siria/| http://america.aljazeera.com/articles/2014/1/7/un-abandons-deathcountinsyria.html )

Alla luce di questo fatto, riteniamo vi siano gravi lacune nella maniera in cui vengono date alcune notizie sui principali mezzi di informazione presi in considerazione. Possiamo notare come nei tre anni della guerra siriana le informazioni diffuse dall'Ondus siano state sovente citate da tutti i maggiori media; negli ultimi mesi alcuni di essi hanno inoltre iniziato a specificare la vicinanza dell’Ondus ai cosiddetti “ribelli moderati” dell’opposizione siriana.

Va notato che in occasione della notizia sul luglio siriano, solo l'AdnKronos ha specificato la vicinanza dell'Osservatorio di Londra all'opposizione siriana, dichiarando l’impossibilità di verificare questa notizia da fonti indipendenti
( http://www.adnkronos.com/fatti/esteri/2014/08/02/siria-ong-solo-luglio-oltre-morti_TLM5aRNRD26kZXshZXLzAP.html ).

L’Ansa ha titolato "Siria, ong: oltre 5.300 morti a luglio", mettendo quindi in evidenza l’origine dell’informazione.
( http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2014/08/02/siria-ong-oltre-5.300-morti-a-luglio_c50d2960-2779-46c3-a4fd-8fa25e488997.html )

Ciononostante, i media che hanno ripreso la notizia dall'agenzia non hanno messo nei loro titoli il riferimento alla fonte dei dati. Ad esempio “l'Avvenire”, titolando "Siria, oltre 5mila morti a luglio", dà per certa una notizia fornita da una fonte di parte indicata solo nel corpo dell' articolo. È inoltre da ritenere tendenziosa la descrizione delle diverse forze impegnate nel conflitto armato: nell'ampia parte centrale dell’articolo si precisa per ben tre volte, infatti, che gli Hezbollah libanesi combattono a fianco dell’esercito siriano, ma nelle stesse righe non è presente alcun accenno alle presenze straniere nei gruppi armati dell’ opposizione. L’esercito governativo siriano viene definito come “Forze lealiste” e lo stato siriano come “regime”, sostantivi che esprimono inoltre un giudizio palesemente negativo. I combattenti stranieri nei gruppi armati anti governativi vengono citati solo nelle ultime cinque righe. Nello stesso tempo però, indicando 1.000 stranieri morti nelle file jihadiste e 100 nei gruppi filo governativi, si dimostra come sia verosimilmente maggiore la presenza straniera nelle frange antigovernative rispetto ai gruppi filo-Assad, e come questa sia quindi molto rilevante nell'insieme delle forze in lotta nel paese.
( http://www.avvenire.it/mondo/pagine/siria-5mila-morti-a-luglio-lontano-dai-riflettori.aspx )

Riscontriamo le stesse gravi lacune nella titolazione di un articolo de “Il Messaggero”, dove viene inoltre riportato che il numero dei morti nelle file governative sarebbe il più alto in percentuale dall'inizio del conflitto.
( http://www.ilmessaggero.it/PRIMOPIANO/ESTERI/siria_morti_guerra_civile_libano_scontri/notizie/831668.shtml )

L'enfatizzazione delle "perdite inflitte al nemico" è una costante della propaganda bellica, per saperlo basta aver visto qualche film di guerra. Detto ciò, riteniamo sia opportuno che venga quantomeno segnalato quando le cifre arrivano da una ONG assolutamente non neutrale.

La Lente
Coordinamento Nazionale per la Pace in Siria
5 Agosto 2014

https://www.facebook.com/pages/Coordinamento-Nazionale-per-la-Pace-in-Siria/7932700507