ARMI AI CURDI IRACHENI
La Francia ha deciso di inviare armi ai
curdi iracheni senza aspettare la riunione dei ministri degli esteri
dell' Unione europea convocata d' urgenza il giorno di Ferragosto.
Parigi ha spiegato che la decisione è stata presa in accordo con
Baghdad, la Germania invece ha deciso di fornire attrezzature
militari e non armi al governo iracheno. Il premier britannico
Cameron a sua volta ha svelato che c'è un piano internazionale
per evacuare 30.000 profughi yazidi dalle montagne del Sinyar e la
Gran Bretagna ha un ruolo in questo progetto. La Mogherini aspetta a
pronunciarsi che l' incontro di Ferragosto decida una azione comune
forte e coordinata. Insomma aspetta che tutta l' Ue si accodi a
Francia e Gran Bretagna che, in caso contrario, le loro scelte
nazionali le hanno comunque già fatte, come sempre.
CURDI IRACHENI VOGLIONO INDIPENDENZA DA
BAGHDAD
Chiara Cruciati sul manifesto scriveva
in occasione del viaggio di Kerry in Iraq “...Kerry ha raggiunto
Irbil, capitale della regione autonoma del Kurdistan . La comunità
curda, da decenni impegnata in una dura battaglia politica con
Baghdad, rivendica maggior autonomia e approfitta della debolezza
dello stato iracheno: i peshmerga hanno preso la città di Kirkut e
controllano buona parte della zona a sud del Kurdistan, la più ricca
di greggio. E proprio la questione energetica è protagonista della
spaccatura interna, con le autorità curde impegnate nella vendita
non autorizzata di greggi all' estero. Ieri Kerry ha tentato di fare
da mediatore tra le istanze irachene e curde. Il presidente curdo
Massoud Barzani ha messo le carte in tavola: “Assistiamo ad una
nuova realtà ed a un nuovo Iraq. E' ovvio che il governo centrale ha
perso il controllo di tutto. Maliki ha adottato le pratiche
sbagliate. E' molto difficile che l' Iraq resti unito.”. Kerry ha
chiesto che i leader curdi partecipino ad un eventuale governo di
unità nazionale al fianco di Baghdad (comunità fondamentale che
rappresenta il 20% di iracheni), richiesta a cui Barzani ha risposto
con la minaccia di indire un referendum per l' indipendenza del
Kurdistan.....”
I DRONI CHIESTI DA MALIKI NON SONO
ARRIVATI SUBITO
Sempre Chiara Cruciati il 26 giugno:
“....Maliki dice no. Non intende
farsi da parte né coinvolgere le diverse fazioni politiche,
espressione delle differenti etnie e religioni irachene, in un nuovo
governo nazionale......Uno schiaffo in piena faccia per il Presidente
Obama: Kerry aveva annunciato due giorni fa la formazione di un nuovo
governo entro la prossima settimana...
...E mentre Washington freme e resta in
attesa – rimandando ancora i bombardamenti con i droni chiesti da
Baghdad – il conflitto che investe l 'Iraq rischia di trasformarsi
in una guerra regionale. Ieri tre guardie di frontiera iraniane hanno
perso la vita, mentre pattugliavano il confine, in un attacco
proveniente dal territorio iracheno......
Intanto sempre il 26 giugno C.Crucciati
in un trafiletto sull'Arabia saudita:
“...e mentre i miliziani si
avvicinano al confine con l' Arabia saudita (occupata la città
irachena di Nukhayn, a 130 km dalla frontiera) ...Kerry annuncia per
domani la visita a re Abdallah al Saud per discutere:-..le misure per
fermare la minaccia rappresentata dall' Isis e sostenere le
opposizioni moderate in Siria”. “Dimenticando” (commenta
Cruciati n.d.r.) che i petrodollari sauditi finora sono piovuti nelle
casse dei gruppi islamisti radicali.”
CURDI SIRIANI IN GUERRA CON ISIS E ESL
ED ESCLUSI DA GINEVRA2
Ma ben altra considerazione da parte
dei paesi europei, compresa l' Italia, e da Stati uniti hanno i curdi
siriani. Nonostante da tempo siano impegnati in sanguinosissimi
scontri con l'Isis e Al Nusra, in occasione di Ginevra2, la
conferenza di pace sulla Siria del 22 gennaio 2014, non furono
ammessi all' incontro internazionale.
Scriveva Geraldina Colotti sul
manifesto il 23 gennaio 2013:
“....Altra grande assente la
componente curda, nonostante il suo peso politico e militare nel
conflitto e nella regione “il popolo curdo – scrive il movimento
indipendentista – ha partecipato alla rivoluzione siriana. Ha
sfidato la dittatura del regime sciovinista e protetto i propri
territori dagli attacchi dei fondamentalisti e dei jihadisti. E'
impossibile arrivare ad una soluzione seria della crisi siriana senza
tener conto delle aspirazioni dei curdi e delle altre comunità
etniche e religiose...”
LA GUERRA TRA CURDI SIRIANI E ISIS
(insieme ai vecchi alleati sostenuti dall' occidente)
E gli scontri dei curdi siriani con i
terroristi dell' Isil sono stati davvero durissimi. Scrive Marinella
Correggia sul manifesto del 4/8/2013:
IL MASSACRO DEI CIVILI CURDI-
”IL 31 luglio gruppi islamisti hanno
massacrato oltre cinquanta tra donne e bambini nei villaggi curdi di
Tall Hassil e Tall Aran. Ci risulta anche il primo agosto venti donne
e bambini..sono stati uccisi vicino a Tall Aran e che oltre 350
civili sono tuttora ostaggi “ via skipe da Aleppo l' agenzia di
informazione curda Anha conferma quanto già denunciato nei giorni
scorsi da partiti e reti curde...La zona non si trova nel Kurdistan
siriano ma in provincia di Aleppo e nell' area i curdi sono circa
40.000....La maggior parte dei bambini e delle donne uccise farebbe
parte di famiglie di membri del...fronte curdo alleato del Ypg
(formato da uomini e donne) che combattono contro i gruppi vicini ad
al Qaeda e contro l' Esercito libero siriano (sostenuto dall'
Occidente ndr)....
Un comunicato del Pyd accusa Unione europea , Stati
uniti e paesi arabi per il loro silenzio di fronte ai massacri e
precisa che “gruppi affiliati ad al Qaead e Esl sono sostenuti da
paesi esteri , soprattutto la Turchia che lascia passare uomini e
armi per far la guerra ai curdi”....Il Pyd sostiene di battersi
contro la minaccia di un Califfato islamico anche nelle regioni
curde. L' ufficio d' informazione del Kurdistan in Italia riferisce
inoltre di dodici camion di aiuti alimentari destinati alle zone
curde della Siria e bloccati da due giorni al confine di Nusaybin; la
Turchia non li lascia entrare”.....”
Intanto, oggi 14 agosto, su Avvenire:
“L'ISIS IN MARCIA VERSO ALEPPO NON
LASCIAMO SIA UN'ALTRA MOSUL”
….Un appello è arrivato anche dal
sottosegretario agli esteri Mario Giro “ Non lasciamo che Aleppo
divenga un' altra Mosul” ha detto. A sostegno della città si erano
mobilitati più di cento parlamentari italiani e numerose figure
internazionali , firmando un appello lanciato dal fondatore della
comunità di Sant' Egidio, Andrea Riccardi (ex ministro del governo
Monti n.d.r).
Se son spine......
Marco Palombo
14 agosto 2014