Nel fine settimana di Ferragosto sono aumentate le possibilità di interventi militari occidentali, quindi Nato probabilmente, in Siria e Libia nell' immediato futuro.
In Siria non mi convince affatto la notizia degli 80 civili uccisi in un bombardamento dell' aviazione siriana.
Prima del 15 agosto avevo spiegato ad una persona che segue la guerra siriana come in occasione delle maggiori festività ( Natale, Capodanno, 1 maggio, Ferragosto) siano abituali notizie "chok" relative a Damasco. "La strage del pane a Natale" del dicembre 2012, un comunicato ONU sui crimini di guerra del Ferragosto 2012, come la denuncia sulle torture nelle carceri di Damasco uscita il giorno dell' inizio dei negoziati di pace di Ginevra nel gennaio 2014, fanno pensare che rivelazioni ad orologeria siano una costante della tragedia siriana.
Un' altra costante è l' annuncio di stragi del governo siriano tutte le volte che si parla di negoziati di pace. Ed ora è "l'odiato" Iran che tenta una mediazione.
Ho addirittura il sospetto che i 50 morti nel Mediterraneo il giorno di Ferragosto abbiano fatto slittare l' annuncio di una "presunta" strage e ne abbiano comunque attutito l' effetto mediatico.
Infatti se la notizia degli 80 civili uccisi da un bombardamento dell' aviazione siriana fosse arrivata il 15 agosto, con le agenzie di stampa a ranghi ridotti e senza altre notizie forti, la risonanza mediatica sarebbe stata enormemente maggiore.
Comunque la mattina del 17 agosto si legge di nuovo di possibili interventi armati occidentali in Libia e di una strage compiuta dall' esercito siriano. Strage come al solito conosciuta per opera dell' Osservatorio di Londra, legato all' opposizione siriana e finanziato dall' Unione europea, come si leggeva , forse due anni fa, in una intervista su Avvenire al direttore della Onlus a firma di Sousan Dabbous.
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