sabato 8 aprile 2017

M.Acerbo,nuovo segretario Prc:"Opponiamoci alla guerra senza se e senza ma". Una svolta ? /1

Intanto diffondo l' intervento di Maurizio Acerbo mettendone in evidenza la frase che ho messo nel mio titolo. 
Spiego subito perchè, a differenza di molti, continuo nel 2017 a prestare attenzione alle dichiarazioni contro la guerra di esponenti del Prc.
Io conosco di persona solo il Prc della mia zona, Isola d'Elba, e qualcuno della provincia di Livorno. La sezione del mio paese è però sempre intitolata a Uberto Lupi, un professore di liceo poi divenuto ispettore del Ministero della Pubblica Istruzione, che non era certo accomodante con la sinistra moderata. Nell' ultimo congresso di sezione a cui partecipò, nel 1996, io lo ricordo, spero non sbagliando, votare la mozione troskista contro l' appoggio al primo governo Prodi, e non per affinità ideologica ma solo perchè non era contento di sostenere il governo di centro sinistra. Altri esponenti della mia zona che conosco hanno fatto sempre politica solo per passione e con una capacità che altrove avrebbe avuto maggiori riconoscimenti. Inoltre il Prc, pur essendo ormai un piccolo partito, conta sempre su alcune migliaia di iscritti e probabilmente su alcune centinaia di attivisti, che servirebbero molto ad un nuovo movimento contro la guerra.
Cosi' pubblicizzo l' intervento di Maurizio Acerbo, aspettandomi indifferenza. Ma credo che valga la pena di seguire questa posizione, sperando che sia davvero il segno di una svolta.
Marco Palombo
di Maurizio Acerbo*
Non essendo bastati i tagliagole dell’Isis e di Al Qaeida arruolati in tutto il mondo ora Trump e Erdogan intervengono direttamente con le loro armi. Le atrocità dello Stato islamico, la cui avanzata i russi hanno fermato, da tempo sono scomparse dalla scena mediatica per ridare fiato alla narrazione sulla ferocia di Assad che giustifica l’intervento contro il diritto internazionale nel territorio di uno stato sovrano.
L’uso dei corpi dei bambini asfissiati dal gas ammucchiati per le foto serve a Trump per legittimare l’aggressione. Non so chi abbia usato il gas, non sono esperto di cose militari e non so districarmi tra gli assassini. So che Assad ha a disposizione l’aviazione russa e sta vincendo sul terreno. Perché fare un autogol del genere? Qualcosa non quadra ma non voglio avventurarmi in congetture. Sul campo operano potenze che certo non sono nuove all’uso del terrore. Certo non sono Trump e Erdogan dei campioni di democrazia dietro le cui insegne marciare. Non sono certo gli integralisti islamici armati dall’occidente e dai suoi alleati sauditi e turchi i combattenti per la libertà. Non facciamoci arruolare. Non beviamoci le balle di chi ha seminato morte e distruzione dall’Iraq alla Libia. 
Opponiamoci alla guerra senza se e senza ma. 
Invece di destabilizzare e alimentare una guerra senza fine sosteniamo le forze come i curdi in Turchia e Siria che si battono per pace, giustizia sociale, tolleranza, democrazia. Accogliamo i profughi che fuggono dalla guerra come i nostri padri furono accolti quando fuggivano dalle città bombardate. E’ chiarissimo fin dall’inizio che i settori americani più imperialisti e i loro alleati non hanno lavorato per favorire una transizione democratica e una pacificazione ma per rovesciare un regime, dissolvere uno stato sovrano, trasformarlo in un altro ‘stato fallito’ come son definiti con linguaggio cinico Libia, Somalia, Iraq ecc.
Qualsiasi giudizio sul regime di Assad non giustifica la guerra per procura in atto da anni in Siria.
E’ da notarsi che come già accaduto con Libia e Iraq gli americani a parole combattono l’islamismo ma bombardano e colpiscono regimi che avevano tanti difetti ma certo non erano amici dell’integralismo.
I missili di Trump non sono al servizio della democrazia e dei diritti umani, l’attacco americano è un atto di terrorismo internazionale. Informazione e politica europee e italiane non si allineino a un presidente americano fascistoide. Riprendiamo il ruolo di pace e mediazione che ci spetta nel Mediterraneo e in Medio Oriente.
* segretario nazionale Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea

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