Mario Tronti è un filosofo noto a sinistra per essere stato uno dei fondatori dell’ operaismo. Una corrente politica che ha avuto esponenti oggi molto conosciuti, come Cacciari, Asor Rosa, Toni Negri, Nanni Balestrini, ed altri meno. Nomi noti e no hanno poi preso le strade più diverse.
E il percorso di
Mario Tronti ha toccato PCI, Pds, Pd. Insomma un percorso molto
moderato. Tronti è stato senatore fino alla legislatura terminata a
inizio 2018. L’ ex senatore Pd è comunque uno dei teorici più
citati quando si parla dell’ operaismo, forse, oltre che per i meriti culturali, per la sua definizione “Classe operaia rude
razza pagana” che salta fuori ogni volta che viene scritto qualcosa
sull’ operaismo.
Oggi in una
intervista a Repubblica ha toccato però un punto chiave della crisi
della sinistra italiana “la sinistra dei benestanti che ha perduto
il suo popolo”. In questa frase è sbagliato solo il termine “suo”,
ma è verissimo che la sinistra oggi è votata da ceti socialmente
benestanti ed ha esponenti di uguale o superiore stato sociale se
confrontati con l’ Italia nel suo insieme.
E paradossalmente,
la galassia dei 10 partiti comunisti oggi esistenti a livello
nazionale, e i reduci movimentisti degli anni 60 e 70, non riescono
minimamente ad essere un riferimento per i ceti poveri, proletari o
disperati, che vivono oggi nel nostro paese. Anzi molti reduci dei
movimenti che continuano a fare politica sono anch’ essi
socialmente ben inseriti.
Potere al Popolo
all’ inizio ha cercato di rappresentare i meno abbienti più che il
tradizionale popolo di sinistra e vedremo come si comporterà nei
prossimi mesi decisivi per la nuova forza politica. La tendenza a
dare voce a chi non ha voce sembra però aver perso il suo slancio.
Non commento ulteriormente perché il nuovo movimento politico nel prossimo futuro merita di
essere messo alla prova senza pregiudizi.
Però il tema “La
sinistra oggi ha i soldi” è centrale e importantissimo e speriamo
che, citato da Tronti, ex senatore PD ma teorico tra i più
conosciuti dell’ operaismo, riesca ad aprire un dibattito.
Marco
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