L' agenzia cattolica Asia News (segnalazione nell' ultimo articolo di Patrizio Ricci) e il sito
di Avvenire poco prima di Natale scrivevano che ad Aleppo, dopo la
riconquista della parte orientale da parte del governo siriano, erano
già tornati un milione di abitanti che avevano lasciato la città
nei quattro anni di feroce scontro armato.
Riporto stralci dei due articoli e
cercherò da altre fonti una conferma di questo ritorno di massa
nella città siriana. Forse la cifra di un milione di ritorni è
esagerata, ma sarebbe interessante capire se si è veramente già
verificato un rientro ad Aleppo di grandi dimensioni.
La notizia di un milione di ritorni
cancellerebbe molto di quanto è stato diffuso in queste settimane
dai media occidentali, ma, qualsiasi dimensione abbia il ritorno
rapido nella città ora più sicura, la ripresa di Aleppo segna una
cesura profonda nella guerra siriana e quasi sicuramente il definitivo
abbandono di ogni possibilità di vittoria dei “ribelli”. La
guerra continuerà, nessuno crederà più che sia un conflitto per
portare la democrazia a Damasco ma governi e media occidentali
continueranno a sostenerlo.
Di seguito due stralci da Avvenire:
“
Nel
quartiere cristiano armeno di Aleppo, Aziziya, è stato innalzato un
albero di Natale, il più alto della Siria, il primo dal 2012. Un
segno di speranza, in una città diventato simbolo della crudeltà di
tutte le guerre. Nel video tratto dal profilo Facebook di Sos
Chretien d'Orient, rilanciato da Asia
News,
si vede una banda composta da giovani armeno vestiti da Babbo Natale;
la loro esibizione è avvenuta martedì sera. Asia News commenta
felicemente questa notizia, spiegando che Aleppo si è liberata in
questi giorni da jihadisti e ribelli, che nonostante tutti gli
sforzi, non sono riusciti a «uccidere lo spirito di tolleranza e
convivenza tra religioni ed etnie».
In piazza, a festeggiare insieme la liberazione della città dai jihadisti e il Natale che si avvicina, c'erano musulmani e cristiani, in barba al proselitismo esercitato dai gruppi salafiti e jihadisti i quali per 4 anni «hanno cercato di imporre un islam takfiri e wahhabita».
In piazza, a festeggiare insieme la liberazione della città dai jihadisti e il Natale che si avvicina, c'erano musulmani e cristiani, in barba al proselitismo esercitato dai gruppi salafiti e jihadisti i quali per 4 anni «hanno cercato di imporre un islam takfiri e wahhabita».
Le
persone originarie di Aleppo ritornate in città dopo la liberazione
sono circa un milione. ”
e Asia News
Marco
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