Patrizio Gonnella, Antigone: " In
Italia ci vorrebbero dieci, cento, mille manifestazioni contro l' odio razzista
e fascista "
Da settimane ormai, aspetto una
reazione collettiva al clima ostile verso le persone di origine straniera che
sono in Italia cercando una vita migliore. Clima paradossalmente nato dalla
propaganda dei politici, apparentemente disprezzati da tutti, in vista delle
prossime elezioni.
Diffondo questo mio auspicio
utilizzando le parole di un articolo di Patrizio Gonnella dell'associazione
Antigone, impegnata per i diritti civili soprattutto nelle carceri
italiane.
Ho amici, parenti e conoscenti che
giustificano, in generale, questi umori. Con loro discuterò pacatamente, spero,
ma questo scritto lo indirizzo a coloro che si dicono contrari agli
atteggiamenti intolleranti, popolari e delle istituzioni, per convincerli che
deve esserci anche una risposta comune a questi atteggiamenti.
M.P.
" In Italia ci vorrebbero dieci,
cento, mille manifestazioni contro l' odio razzista e fascista "
di Patrizio Gonnella
Lo
scorso fine settimana in California ci sono state manifestazioni contro l’odio.
Prima a San Francisco e poi a Berkeley. Dopo i fatti di Charlottesville in
Virginia dello scorso 12 agosto la destra razzista bianca, nascosta dietro
sigle religiose e nazionaliste, ha continuato nelle sue provocazioni.
Erano
annunciate due conferenze del Patriot Prayers Group a San Francisco e a
Berkeley. Uno dei tanti gruppi dietro i quali si camuffano i suprematisti
bianchi. Nelle due città sono state organizzate due contro-manifestazioni,
tenute in piedi anche quando le autorità locali hanno vietato le conferenze del
gruppo razzista per motivi di ordine pubblico. Un Rally spontaneo, colorato.
A San
Francisco la manifestazione è partita dalla Harvey Milk Square, nel quartiere
di Castro. La comunità Lgbt e le sue bandiere erano tutte schierate in prima
fila contro l’odio bianco razzista. Insieme a loro la gente comune progressista
che vive a Mission, Castro, Height-Asbury. Ma anche artisti come MC Hammer.
L’AMERICA
DEI DIRITTI civili è tornata in piazza, rumorosamente e
orgogliosamente. Sin dalla mattina presto si potevano incontrare persone che
nel lento e assolato fine settimana si dirigevano con i propri cartelli
all’appuntamento.
Con
Trump i razzisti hanno alzato la testa. Trump che ha graziato l’ex sceriffo
dell’Arizona Joe Arpayo, suo sostenitore, condannato per le violenze e gli
abusi nei confronti degli immigrati di origine latinoamericana e per violazioni
ripetute dei diritti umani. Tra i manifestanti nessuno aveva timore di
associare razzismo e fascismo.
DOVE
C’È RAZZISMO c’è sempre fascismo, anche quando il razzismo è patinato,
elegante, tacito. C’è chi manifestava per i diritti dei rom, chi contro la
violenza bianca di polizia, chi contro Donald Trump.
A
Berkeley, in prossimità della University of California, migliaia di persone
hanno invaso di domenica le strade cittadine. È l’Università dove insegna Löic
Wacquant che ha raccontato al mondo come l’intero sistema della giustizia
penale americana fosse selettivo, razzista. Un’ipertrofia diretta a incarcerare
la povertà e le differenze di razza.
La
manifestazione di Berkeley era family friendly,
come la chiamavano le signore, sin dal treno Bart, quando mi hanno voluto
rassicurare che non ci sarebbero stati rischi per i miei tre bimbi. Più tardi,
però, ci sono stati scontri dovuti alla presenza non autorizzata di Joey
Gibson, leader del Patriot Prayer Group, ugualmente sceso in piazza nonostante
il divieto.
La
colpa sarebbe stata degli anarchici, secondo la polizia. Tutto inizia quando un
uomo di origine ispanica alza un cartello dove è scritto: «God bless Donald
Trump». La gente gli si rivolta contro cantando «Nazi go home».
È
complessa la società americana capace di esprimere tutto e il contrario di
tutto. In quelle manifestazioni si respirava una società spaccata in due, come
le elezioni del 2016 hanno certificato. Negli Usa la base democratica non ha
paura però di scendere in piazza e dare del razzista e del fascista al loro
presidente.
Le
grandi firme dei grandi giornali sono tutte schierate contro la deriva bianca,
pseudo-religiosa, razzista e fascista. C’è una contrapposizione tra il popolo
democratico e la destra razzista. Barack Obama, prima di finire il suo mandato,
aveva tentato di ammorbidire la legge sull’immigrazione.
IN
ITALIA NELLE ULTIME settimane è stato combinato un
capolavoro politico da parte del ministro dell’Interno Marco Minniti,
legittimato dal premier Paolo Gentiloni. In sequenza abbiamo assistito ai
decreti sulla sicurezza e sull’immigrazione con evidenti riduzioni di garanzie,
all’attacco concentrico alle Ong costrette a stare ai patti del Governo, agli
accordi con le milizie libiche per trattenere i migranti in una terra di
torture e morte, agli sgomberi inumani di famiglie lasciate per strada. Il
ministro lo avrebbe fatto perché avrebbe avuto timore per la tenuta della
democrazia.
Il
ragionamento ha dell’incredibile: per evitare il fascismo bisogna dare un
contentino al popolo che vuole la testa degli immigrati. Nel frattempo la
destra fascista e razzista italiana ha alzato la testa, legittimata dalle
posizioni governative. Usa solo un linguaggio più crudo. Ma nulla più. I social
dimostrano come si sia scoperchiato il vaso di Pandora e, senza autocensure, si
insultano liberamente coloro che esprimono posizioni autenticamente
democratiche.
Di
fronte a quello che sta accadendo, in Italia ci vorrebbero dieci, cento, mille
manifestazioni contro l’odio razzista e fascista. Esiste un mondo di persone,
associazioni, ong che non si riconoscono più nell’Italia che attacca e insulta
le Organizzazioni non governative, la presidente della Camera Laura Boldrini,
Roberto Saviano o Christian Raimo.
Bisogna alzare la testa. Stand up for human rights.
FONTE: Patrizio Gonnella, IL MANIFESTO
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