Queste immagini sono riprese dal sito del sindacato di base
Si Cobas che sabato 27 ottobre ha riempito il centro di Roma con un corteo
composto da almeno 3-4.000 lavoratori per la quasi totalità di origine non
italiana.
Il corteo ha seguito lo sciopero generale politico del
giorno precedente che il Si Cobas aveva indetto insieme a USI, USI Ait, Sgb,
Sisa, ADL Cobas, Cub.
La manifestazione, come lo sciopero, era contro le politiche
razziste e repressive del governo e la cosiddetta manovra del popolo. Lo Si
Cobas è presente nel mondo del lavoro soprattutto nel settore della logistica,
sia nei trasporti che nei magazzini, e localmente è molto radicato in Emilia
Romagna, Lombardia, Firenze, Campania.
Quasi impossibile trovare nei media notizie sul corteo. Ha
partecipato anche, numeroso come sempre,
il Movimento di Lotta per la casa romano, uno dei principali ispiratori della
prossima manifestazione antirazzista del 10 novembre che si preannuncia
imponente. Oltre al movimento per la casa c’erano presenze meno numerose ma
significative come l’ associazione dei lavoratori del Bangladesh, un piccolo
gruppo di studenti del Liceo Mamiani di Roma, il partito dei Carc, un
collettivo piccolo ma compatto e visibile
di anarchici, il centro sociale milanese Vittoria.
Intanto sono già molto numerose le adesioni al corteo
del 10 novembre contro le politiche
razziste e repressive del governo Conte, il decreto sicurezza Salvini, al quale
secondo i promotori ha aperto la strada Minniti. Si chiede:
Ritiro immediato del decreto immigrazione e sicurezza,
No al disegno di
legge Pillon
Accoglienza e regolarizzazione per tutte e tutti
Solidarietà e libertà per Mimmo Lucano
No ai respingimenti e agli sgomberi
Al corteo hanno già dato la propria adesione
Cobas, Prc, Associazione 3 febbraio, Unicobas, Usi, Cgil
Catania, alcuni circoli Arci e Anpi, ma non le loro associazioni nazionali, i centri
sociali del Nord Est, No Muos, Baobab experience, Dema di De Magistris, Dem 25,
vari coordinamenti cittadini di studenti medi, Trasform Italia, Lista per un
altra Europa, Articolo 21, Rete Città in comune, Proactiva Open Arms, Sinistra
anticapitalista, Movimento di lotta per la casa., comitato immigrati Roma e
moltissime realtà locali.
Sabato 20 ottobre ha avuto un ottima riuscita anche il
corteo per le nazionalizzazioni indetto da USB, Potere al Popolo, Eurostop, con
adesione del PCI e Prc e altre realtà minori.
Imponente anche la reazione per vicenda del sindaco di Riace
Mimmo Lucano e per il caso Diciotti la Sicilia si è mobilitata in modo
rilevante anche se questo è stato poco conosciuto nel resto del paese.
Conferma la tendenza negli ultissimi giorni la tragica vicenda di Desirèe violentata ed
uccisa nel quartiere San Lorenzo di Roma. La presenza in piazza di chi combatte il
razzismo governativo è stata oltre le previsioni, dalle donne di Non una di
meno, all’ Anpi, ai collettivi del quartiere che hanno impedito a Salvini la sceneggiata
che aveva programmato sul luogo dell’ assassinio. Al contrario è stato un flop
il corteo di Forza Nuova contro i migranti.
E’ molto diviso dunque il fronte antirazzista e della
sinistra sociale e politica, ed è meglio sorvolare sulla qualità e quantità
delle divisioni, ma nonostante questo scende ugualmente in piazza numeroso. Le
forze politiche della sinistra e i sindacati di base o concertativi non sembrano
intercettare nè dirigere questo vasto
movimento. Solo Potere al Popolo il 20 ottobre ha messo insieme un nutrito
spezzone con una età media relativamente giovane, una presenza politica che da tempo
non si vedeva nelle strade romane ma che non si vede neanche oggi a parte il
corteo citato.
Però gli appuntamenti di novembre, soprattutto il 10
novembre e il 24 novembre, quando scenderà in piazza a Roma il movimento Non
una di meno, vedranno in strada decine di migliaia di manifestanti e
mostreranno anche all’ Italia meno attenta un movimento vasto anche se ancora è assente
una indentità riconoscibile e unitaria.
Il prossimo futuro politico e sociale italiano è tutto da
inventare, ma le persone per fortuna in queste settimane reagiscono e scendono
in strada.
Marco Palombo
Marco Palombo
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