domenica 28 ottobre 2018

Sondaggi buoni per la Lega ma piazze piene, e divise, contro Salvini e il governo ?




Queste immagini sono riprese dal sito del sindacato di base Si Cobas che sabato 27 ottobre ha riempito il centro di Roma con un corteo composto da almeno 3-4.000 lavoratori per la quasi totalità di origine non italiana.

Il corteo ha seguito lo sciopero generale politico del giorno precedente che il Si Cobas aveva indetto insieme a USI, USI Ait, Sgb, Sisa, ADL Cobas, Cub.
La manifestazione, come lo sciopero, era contro le politiche razziste e repressive del governo e la cosiddetta manovra del popolo. Lo Si Cobas è presente nel mondo del lavoro soprattutto nel settore della logistica, sia nei trasporti che nei magazzini, e localmente è molto radicato in Emilia Romagna, Lombardia, Firenze, Campania.


Quasi impossibile trovare nei media notizie sul corteo. Ha partecipato anche,  numeroso come sempre, il Movimento di Lotta per la casa romano, uno dei principali ispiratori della prossima manifestazione antirazzista del 10 novembre che si preannuncia imponente. Oltre al movimento per la casa c’erano presenze meno numerose ma significative come l’ associazione dei lavoratori del Bangladesh, un piccolo gruppo di studenti del Liceo Mamiani di Roma, il partito dei Carc, un collettivo piccolo ma compatto e visibile  di anarchici, il centro sociale milanese Vittoria.



Intanto sono già molto numerose le adesioni al corteo del  10 novembre contro le politiche razziste e repressive del governo Conte, il decreto sicurezza Salvini, al quale secondo i promotori ha aperto la strada Minniti. Si chiede:

Ritiro immediato del decreto immigrazione e sicurezza,
No  al disegno di legge Pillon
Accoglienza e regolarizzazione per tutte e tutti
Solidarietà e libertà per Mimmo Lucano
No ai respingimenti e agli sgomberi

Al corteo hanno già dato la propria adesione
Cobas, Prc, Associazione 3 febbraio, Unicobas, Usi, Cgil Catania, alcuni circoli Arci e Anpi, ma non le loro associazioni nazionali, i centri sociali del Nord Est, No Muos, Baobab experience, Dema di De Magistris, Dem 25, vari coordinamenti cittadini di studenti medi, Trasform Italia, Lista per un altra Europa, Articolo 21, Rete Città in comune, Proactiva Open Arms, Sinistra anticapitalista, Movimento di lotta per la casa., comitato immigrati Roma e moltissime realtà locali.



Sabato 20 ottobre ha avuto un ottima riuscita anche il corteo per le nazionalizzazioni indetto da USB, Potere al Popolo, Eurostop, con adesione del PCI e Prc e altre realtà minori.

Imponente anche la reazione per vicenda del sindaco di Riace Mimmo Lucano e per il caso Diciotti la Sicilia si è mobilitata in modo rilevante anche se questo è stato poco conosciuto nel resto del paese.



Conferma la tendenza negli ultissimi giorni  la tragica vicenda di Desirèe violentata ed uccisa nel quartiere San Lorenzo di Roma.  La presenza in piazza di chi combatte il razzismo governativo è stata oltre le previsioni, dalle donne di Non una di meno, all’ Anpi, ai collettivi del quartiere che hanno impedito a Salvini la sceneggiata che aveva programmato sul luogo dell’ assassinio. Al contrario è stato un flop il corteo di Forza Nuova contro i migranti.



E’ molto diviso dunque il fronte antirazzista e della sinistra sociale e politica, ed è meglio sorvolare sulla qualità e quantità delle divisioni, ma nonostante questo scende ugualmente in piazza numeroso. Le forze politiche della sinistra e i sindacati di base o concertativi non sembrano intercettare nè  dirigere questo vasto movimento. Solo Potere al Popolo il 20 ottobre ha messo insieme un nutrito spezzone con una età media relativamente giovane, una presenza politica che da tempo non si vedeva nelle strade romane ma che non si vede neanche oggi a parte il corteo citato.



Però gli appuntamenti di novembre, soprattutto il 10 novembre e il 24 novembre, quando scenderà in piazza a Roma il movimento Non una di meno, vedranno in strada decine di migliaia di manifestanti e mostreranno anche all’ Italia meno attenta  un movimento vasto anche se ancora è assente una indentità riconoscibile e unitaria.

Il prossimo futuro politico e sociale italiano è tutto da inventare, ma le persone per fortuna in queste settimane reagiscono e scendono in strada.

Marco Palombo

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