(10 Settembre 2019)
Il
27 Settembre sarà una giornata di lotta internazionale, in cui studenti, lavoratori e pensionati di
tutto il mondo si mobiliteranno con manifestazioni, scioperi e azioni di
disobbedienza civile in difesa dell’ambiente.
Siamo in una situazione di emergenza climatica da allarme rosso, ormai evidente a tutti.
Cresce esponenzialmente l’inquinamento dell’aria, dell’acqua potabile e dell’ambiente in generale; il riscaldamento globale produce lo scioglimento dei ghiacci polari; si moltiplicano le catastrofi naturali; la deforestazione, a partire dall’Amazzonia, sta mettendo a rischio la biodiversità con la conseguente estinzione di migliaia di specie; continuano ad accumularsi rifiuti che non possono essere smaltiti; la progressiva desertificazione dell’Africa Centrale è una delle cause che produce il susseguirsi dei fenomeni di emigrazione forzata.
E in tutto ciò, le multinazionali e le grandi potenze imperialiste, sono i principali inquinatori del mondo e i principali difensori dell’industria petrolifera.
Questa barbarie, infatti, è strettamente correlata al sistema di produzione, distribuzione e consumo, ossia al capitalismo che, essendo un sistema basato sulla crescita del profitto per generare altro profitto, sulla dittatura del denaro, su un produttivismo esasperato finalizzato all’aumento dei margini di redditività a beneficio esclusivo di una minoranza mentre l’universo sociale viene ridotto e cancellato, crea una insanabile contraddizione tra forze produttive e rapporti di produzione.
E’ ormai chiaro che con la sua dinamica espansionistica, il capitale mette in pericolo l’ambiente e, di conseguenza, lo spazio urbano e la vita degli stessi lavoratori.
E’ necessario che la classe lavoratrice si mobiliti nella difesa del pianeta e deve farlo avendo ben chiaro che non esiste e non può esistere un “capitalismo ecologico”.
Questa convinzione ha fatto si che la CUB sia sempre stata in prima fila nelle lotte per la difesa e la sicurezza dei lavoratori, costituituendosi anche come parte civile in numerosi procedimenti per ristabilire verità e giustizia per quei lavoratori le cui vite, e quelle delle loro famiglie, sono state rovinate perché asservite agli interessi del profitto.
Alcuni di questi casi: l’Eternit di Casale Monferrato e Siracusa, la Franco Tosi di Legnano, la Olievetti di Ivrea, la FIAT di Arese (Alfa Romeo), la Fibronit di Pavia, la Scala di Milano ecc…
Inoltre, FLMUniti – CUB ha patrocinato e sostiene il ricorso davanti alla CEDU dei lavoratori ILVA di Taranto.
Nelle aziende, la subordinazione di Ambiente e salute al profitto è sempre stata contrabbandata per nobile difesa dell’occupazione; ma questo non ha salvato i posti di lavoro di quei lavoratori esposti per anni alle fibre assassine dell’amianto, senza informazione e senza tutele.
Dobbiamo avere il coraggio di difendere il lavoro e di dire che tipo di produzione vogliamo! Per questo rivendichiamo il cambiamento del modello di produzione, a partire da meccanismi e strumenti sempre più a impatto zero, per produrre beni necessari alla soddisfazione della società e delle necessità umane, senza sfruttare la natura e riducendo l’orario di lavoro in modo da accrescere il tempo libero delle persone.
CUB di Milano parteciperà alle mobilitazioni cittadine il 27 Settembre e il 25 Ottobre sarà in piazza per lo Sciopero Generale convocato da CUB – SGB – Si Cobas – Usi/Cit, avendo ben chiaro che la lotta per la difesa del pianeta è, e deve restare, la lotta della classe lavoratrice contro il capitalismo.
Milano, 06.09.2019
Siamo in una situazione di emergenza climatica da allarme rosso, ormai evidente a tutti.
Cresce esponenzialmente l’inquinamento dell’aria, dell’acqua potabile e dell’ambiente in generale; il riscaldamento globale produce lo scioglimento dei ghiacci polari; si moltiplicano le catastrofi naturali; la deforestazione, a partire dall’Amazzonia, sta mettendo a rischio la biodiversità con la conseguente estinzione di migliaia di specie; continuano ad accumularsi rifiuti che non possono essere smaltiti; la progressiva desertificazione dell’Africa Centrale è una delle cause che produce il susseguirsi dei fenomeni di emigrazione forzata.
E in tutto ciò, le multinazionali e le grandi potenze imperialiste, sono i principali inquinatori del mondo e i principali difensori dell’industria petrolifera.
Questa barbarie, infatti, è strettamente correlata al sistema di produzione, distribuzione e consumo, ossia al capitalismo che, essendo un sistema basato sulla crescita del profitto per generare altro profitto, sulla dittatura del denaro, su un produttivismo esasperato finalizzato all’aumento dei margini di redditività a beneficio esclusivo di una minoranza mentre l’universo sociale viene ridotto e cancellato, crea una insanabile contraddizione tra forze produttive e rapporti di produzione.
E’ ormai chiaro che con la sua dinamica espansionistica, il capitale mette in pericolo l’ambiente e, di conseguenza, lo spazio urbano e la vita degli stessi lavoratori.
E’ necessario che la classe lavoratrice si mobiliti nella difesa del pianeta e deve farlo avendo ben chiaro che non esiste e non può esistere un “capitalismo ecologico”.
Questa convinzione ha fatto si che la CUB sia sempre stata in prima fila nelle lotte per la difesa e la sicurezza dei lavoratori, costituituendosi anche come parte civile in numerosi procedimenti per ristabilire verità e giustizia per quei lavoratori le cui vite, e quelle delle loro famiglie, sono state rovinate perché asservite agli interessi del profitto.
Alcuni di questi casi: l’Eternit di Casale Monferrato e Siracusa, la Franco Tosi di Legnano, la Olievetti di Ivrea, la FIAT di Arese (Alfa Romeo), la Fibronit di Pavia, la Scala di Milano ecc…
Inoltre, FLMUniti – CUB ha patrocinato e sostiene il ricorso davanti alla CEDU dei lavoratori ILVA di Taranto.
Nelle aziende, la subordinazione di Ambiente e salute al profitto è sempre stata contrabbandata per nobile difesa dell’occupazione; ma questo non ha salvato i posti di lavoro di quei lavoratori esposti per anni alle fibre assassine dell’amianto, senza informazione e senza tutele.
Dobbiamo avere il coraggio di difendere il lavoro e di dire che tipo di produzione vogliamo! Per questo rivendichiamo il cambiamento del modello di produzione, a partire da meccanismi e strumenti sempre più a impatto zero, per produrre beni necessari alla soddisfazione della società e delle necessità umane, senza sfruttare la natura e riducendo l’orario di lavoro in modo da accrescere il tempo libero delle persone.
CUB di Milano parteciperà alle mobilitazioni cittadine il 27 Settembre e il 25 Ottobre sarà in piazza per lo Sciopero Generale convocato da CUB – SGB – Si Cobas – Usi/Cit, avendo ben chiaro che la lotta per la difesa del pianeta è, e deve restare, la lotta della classe lavoratrice contro il capitalismo.
Milano, 06.09.2019
Confederazione
Unitaria di Base di Milano
Milano
Sindacato Generale di Base
Milano
Milano
Sindacato Generale di Base
Milano
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