Per non dimenticare;
“Per due giorni non abbiamo saputo più nulla di lui.
Al telefono ci dicevano che era stato trasferito prima al Gemelli poi alla Columbus. Ma lì non c’è mai arrivato, è morto nel suo letto, nella sua camera. Solo senza assistenza."..
........Adesso la polizia dovrà stabilire in quali circostanze, se l’ ospite sia stato dimenticato nella sua stanza o peggio non sia stato assistito perché contagiato. Perché non sia stato trasferito. A disporre l’ autopsia è stata la procura, il medico dell’ Asl aveva ordinato di restituire la salma ai familiari.
dal Corriere della Sera, cronaca di Roma, 10 aprile 2020, venerdì santo, giorno della Via Crucis:
“Dimenticato in ospizio, è morto:
vogliamo giustizia”
“Per due giorni non abbiamo saputo
più nulla di lui.
Al telefono ci dicevano che era stato trasferito prima al
Gemelli poi alla Columbus. Ma lì non c’è mai arrivato, è morto
nel suo letto, nella sua camera. Solo senza assistenza. Soffocato dal
virus. E adesso chiediamo giustizia affinché ad altri non accada la
stessa cosa. Ecco, soprattutto per questo: chi è incaricato d’
accudire le persone anziane deve sapere che non può nascondersi, che
è sotto i riflettori e deve fare bene il suo lavoro “.
I familiari
di Antonio Carbone si sono mossi subito. Sono i primi a Roma ad aver
denunciato in un commissariato di polizia il fatto che il loro
congiunto sia deceduto di Covid-19 in una casa di riposo, diventata
uno dei focolai romani dell’ infezione.
Adesso gli investigatori del
commissariato Colombo, diretti da Isea Ambroselli stanno svolgendo
accertamenti per capire se l’ 81 enne impiegato in pensione, che
abitava a Spinaceto prima di andare a vivere nel 2012 nella struttura
“Papa Giovanni XXIII” in via Galeffi, nello stesso quartiere, sia
stato assistito oppure sia stato lasciato morire nel suo alloggio. L’
ipotesi fatta da chi indaga è quella di omicidio colposo, ma sarà
la procura, che coordina le indagini, a stabilire il reato, che
potrebbe essere anche abbandono di incapace.
“Abbiamo l’
impressione che nessuno abbia voluto entrare nella sua stanza per
paura di rimanere contagiato”,
spiegano i parenti del signor
Antonio, uno dei tre anziani ospiti deceduti nella casa di riposo
poi sgomberata dalla regione “ dove fra il 21 e il 23 marzo scorso
sono stati scoperti 20 positivi al coronavirus, fra loro anche alcuni
operatori. “Lui aveva un fisico imponente, e anche se non era del
tutto autosufficiente, era comunque sempre vigile. Là si divertiva
anche, ormai era diventata la sua casa – dicono i familiari – lo
andavamo a trovare spesso, dall’ inizio dell’ emergenza non era
più possibile, e quindi lo sentivamo per telefono. Stava bene, mai
un colpo di tosse o un affanno.
Il 24 marzo ci è stato comunicato
dalla casa di riposo che anche lui era fra i positivi ai test e che
sarebbe stato trasferito in ospedale. Nel pomeriggio abbiamo
telefonato al Gemelli ma non lo trovavano. “ Da quel momento, e
fino alla mattina successiva i parenti del signor Antonio hanno
chiamato più volte la “Papa Giovanni XXIII” e tutti gli ospedali
per capire dove avessero portato l’ 81enne contagiato. Di lui
nessuna traccia.
“Anche il 118 ha chiamato tre volte la casa di
riposo, hanno sempre risposto che era stato trasferito in ospedale. A
noi addirittura ad un certo punto, ci hanno diffidato dal richiamare
ancora perché erano molto occupati “. L’ ultima telefonata alle
7,30 del 25 marzo. “Stessa risposta, quindi abbiamo deciso di
andare al commissariato per sporgere denuncia di scomparsa, ma alle 9
dall’ ospizio ci hanno richiamato. “ E’ morto, sta qui “, ci
hanno detto. Antonio è morto da solo, nessuno lo ha accudito.”
Adesso la polizia dovrà stabilire in quali circostanze, se l’
ospite sia stato dimenticato nella sua stanza o peggio non sia stato
assistito perché contagiato. Perché non sia stato trasferito. A
disporre l’ autopsia è stata la procura, il medico dell’ Asl
aveva ordinato di restituire la salma ai familiari.
R.Fr.
Corriere della Sera, cronaca di Roma,
10 aprile 2020, venerdì santo, giorno
della via Crucis.
Nessun commento:
Posta un commento