IL PARCO
ARCHEOLOGICO DI CENTOCELLE, tra i siti previsti per la piantumazione per la
giornata degli alberi, SI RITROVA CON 4 ALBERI E GLI INSULTI DEGLI
AMMINISTRATORI DI ROMA CAPITALE.
Partiamo dal 30 ottobre scorso, quando Roma Capitale annuncia che saranno piantati 12.000 alberi per una grande opera di forestazione urbana, per la quale sono stati già reclutati 300 volontari.
E vediamo i fatti di ieri,
la giornata che avrebbe dovuto vedere la concretizzazione di tutto ciò ….. i conti e la realtà non corrispondono agli
annunci:
1. i volontari sono solo alcune decine reclutati tra le poche associazioni
che hanno aderito;
2.
gli alberi messi a dimora
nei 4 siti scelti (Parco Archeologico di Centocelle, Parco di Tor Sapienza,
Garbatella e Parco Alessandrino) non sono più di 200;
3. gli alberi provengono dalla quota messa a disposizione dalla Regione
Lazio, non già da una quota aggiuntiva predisposta da Roma Capitale.
Un quadro del tutto diverso da quanto si racconta nel comunicato stampa
e sui social network da parte dell’Amministrazione capitolina, con tanto di foto di assessori con vanga in mano in
perfetto stile ventennio, dove si grida al successo.
La giornata dell’Albero, è
l’applicazione di una legge dello Stato del 1992, che riprende addirittura un
regio decreto del 1923, che a Roma fece piantumare dal 1992 ad oggi 120.000
alberi (Legge 29 gennaio 1992, n. 113 e
successive modifiche cd Legge Rutelli). In questa legge ci sono inoltre le
indicazioni di specifiche cure colturali indispensabili per la sopravvivenza
delle piantine come anche descritto dettagliatamente nelle “Linee guida di forestazione urbana sostenibile per Roma Capitale” pubblicato da ISPRA e
Roma Capitale.
Ma ieri, nella giornata
dell’Albero appunto, nessuno di questi
dettami – tra l’altro anche di uso comune – sono stati predisposti e rispettati: le 4 piantine al PAC si sono viste infilare in un buco leggermente più
grande del pane di terra, senza nessuna preparazione del terreno, senza aprire
il pane delle radici, senza un sostegno al fragile stelo, senza la recinzione
dovuta affinchè al primo sfalcio non finisca tra le erbacce, senza neanche
quella normale innaffiattura che facciamo comunemente anche solo invasando
piantine di odori.
Ma evidentemente l’Assessorato
Sostenibilità Ambientale di Roma Capitale non ha letto, se non ha invece
deliberatamente voluto non tenerne conto visto il pressappochismo con cui è
stata condotta la piantumazione, ed inoltre non ha neanche risposto ai Comitati
che nei giorni precedenti – compreso il nostro – hanno fatto richiesta di un impegno formale per lo sfalcio dell’erba o
l’innaffiamento, senza i quali le piantine non supereranno l’estate.
Il caso del Parco Archeologico di Centocelle è ancor più paradossale e
grottesco.
Incapace di mantenere le scadenze per la bonifica dell’area che lei stessa si è
data con l’Ordinanza
sindacale n. 22 del
10/2/2017, Roma Capitale vuole piantare 6.000 alberi su un’area contaminata e
senza ricordarsi di presentare un progetto alla Soprintendenza Speciale
Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Roma, a tutela del vincolo paesaggistico.
Così l’Assessore Montanari si presenta con il Resp della
Commissione Ambiente Diaco, il suo
assistente Vitaliano Biondi, il Presidente del Municipio V Giovanni Boccuzzi, la Consigliera pentastella
Eleonora Guadagno, la capogruppo
pentastellata Taverna e…… quattro
alberelli simbolici!
E, alle
domande dei cittadini presenti,
su quando cominceranno le attività di bonifica del Parco e la realizzazione del
secondo stralcio già finanziato, che metterebbe a disposizione dei cittadini
altri 18 ettari di verde, non regge il
confronto e sbotta con un comportamento senza precedenti per un pubblico
amministratore di Roma Capitale, insultando i presenti e accusandoli di essere
complici di mafia capitale. Il video dell’accaduto è già stato consegnato
ad un avvocato per valutare una querela per diffamazione e la pubblicazione o
meno sui social del Comitato.
Tutta l’operazione appare
come un clamoroso atto di propaganda e autoriferito a cui nella sostanza non
corrisponderà nessun beneficio per i cittadini e anzi resterà inapplicata una
legge dello Stato.
Il Comitato Parco Archeologico di Centocelle Libero vigilerà sul
proseguio della vicenda e in caso di mancata piantumazione o mancate cure
colturali delle stesse si rivolgerà come fatto in passato alla Procura della
Repubblica.
Roma, 20.11.2017
Portavoci: Stefania Berrettoni, Luca Scarnati
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