lunedì 17 dicembre 2018

La Lega voterà No a una mozione M5S per blocco vendita armi all'Arabia saudita ?




In questo documento di Amnesty,ReteDisarmo ed altri viene dato per sicuro in commissione esteri della camera il voto "nei prossimi giorni" di una mozione sullo Yemen. Il M5S dovrebbe essere a favore di un blocco immediato alla vendita di armi ai sauditi, vedi 
Io ho messo il punto interrogativo al voto ravvicinato sulla mozione anche perché le stesse associazioni non portano mai avanti con convinzione le loro rivendicazioni. vedi anche F-35, 
e una mozione presentata alla stampa a fine giugno 2017 e con inizio di discussione in assemblea di Montecitorio a metà luglio, venne poi votata a metà settembre senza una nota stampa di sollecito e protesta delle associazioni
che tra l' altro lavorano spesso con Art.21 e il sindacato giornalisti Rai
Resto dell' idea che pure i pacifisti non di professione e più coerenti, anche in pochi, dovrebbero occuparsi di questi temi. Non sarebbe testimonianza, come dice qualcuno, ma le azioni avrebbero qualche risultato, pur relativo e molto dipendente anche dalla capacità e decisione a portare avanti le rivendicazioni. Però risultati ci sarebbero quasi certamente e sicuramente non ci sarebbero danni. A parte perdita di tempo ed eventuali brutte figure, cose assolutamente non paragonabili a morire sotto un bombardamento.
Intanto seguiamo il cammino di questa mozione.
Marco
Da Stoccolma a Washington due segnali di speranza per lo Yemen: cosa farà l’Italia?
Importante accordo ieri in Svezia tra le parti coinvolte nel conflitto in Yemen, mentre il Senato statunitense vota per porre fine al sostegno USA alla coalizione guidata dall’Arabia Saudita.
Due segnali importanti che il Parlamento ed il Governo italiano devono cogliere senza indugio.
Le organizzazioni della società civile italiana che da tempo si stanno mobilitando per porre fine alla guerra e alle sofferenze della popolazione civile yemenita accolgono con favore l’accordo raggiunto ieri in Svezia tra le parti coinvolte nel conflitto in Yemen.
L'accordo dà speranza agli yemeniti in un periodo davvero buio, ma questa speranza rimane fragile visto il proseguimento dei combattimenti, i salari non pagati e l’aumento delle vittime per fame e malattie. Le nostre organizzazioni considerano quindi l’accordo come una base promettente per la pace nello Yemen, che deve essere perseguita con determinazione e velocità.
Un altro segnale importante e positivo arriva inoltre dal Senato statunitense che, nella serata di ieri, ha votato in maniera bipartisan (56 favorevoli contro 41) una Risoluzione con cui si prendono definitivamente le distanze dall’Arabia Saudita (e dalla coalizione che guida) chiedendo, oltre che la fine del sostegno militare USA, anche un significativo intervento economico in favore dello Yemen colpito dalla più grave emergenza umanitari dei nostri tempi. L’iniziativa ha un alto valore politico anche se per essere concretizzata necessita ora di un similare volto alla Camera dei Rappresentanti. Ciò nonostante i Senatori statunitensi hanno finalmente dimostrato, con questo voto, che la vita degli yemeniti viene prima del profitto e degli affari.
L’Arabia Saudita, senza dimenticare i suoi alleati e la presenza nell'alimentare il conflitto anche di altri soggetti a livello internazionale che usano lo Yemen come scacchiera per i propri scontri, risulta infatti essere tra i principali responsabili di una guerra mostruosa e devastante. Se si pensa che solamente tre anni fa nessun senatore USA si oppose alla vendita di bombe all’Arabia Saudita destinate al gravissimo conflitto in Yemen, il voto di ieri è un risultato che potrebbe dare la svolta decisiva alle sorti del conflitto.
Sono dunque maturi i tempi affinché pure l’Italia e i suoi rappresentanti politici agiscano con coraggio e responsabilità, per fermare anche i coinvolgimenti del nostro Paese nel conflitto (come già richiesto numerose volte in Risoluzioni del Parlamento Europeo). Per le nostre organizzazioni i due importanti accadimenti di ieri devono diventare stimolo e spinta decisivi per il Governo ed il Parlamento italiano affinché vengano intrapresi passi decisivi nel porre fine alle esportazioni di armi italiane verso il conflitto, a nostro parere illegali oltre che con impatto negativo.
In particolare nei prossimi giorni dovrebbero essere discusse nell’ambito della Commissione Esteri della Camera dei Deputati alcuni documenti sul tema, tra cui una Risoluzione presentata da una delle forze di maggioranza (il Movimento 5 Stelle). Il nostro appello ed auspicio è che il testo che verrà votato ed approvato contenga disposizioni concrete che impongano un embargo immediato e la sospensione delle attuali licenze di esportazione di armi oltre che un aumento sensibile delle risorse destinate all’aiuto della popolazione yemenita.
Amnesty International Italia - Fondazione Finanza Etica - Movimento dei Focolari Italia - Oxfam Italia - Rete della Pace - Rete Italiana per il Disarmo - Save the Children Italia

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