E’ iniziata
la pluri-annunciata offensiva di Kiev e,
mentre i
media ci raccontano piccoli presunti successi dell’ esercito ucraino e disastri
certi, ambientali ed umani, causati dal conflitto,
si avvicinano
due scadenze importantissime per la guerra e per il nostro paese.
Il 29 e 30 giugno a Bruxelles si terrà
il consueto Consiglio d’ Europa di fine giugno.
L’ 11 e 12 luglio a Vilnius in
Lituania si svolgerà il summit NATO,
che vedrà nell’ ordine del giorno anche il
rapporto futuro dell’ Ucraina con l’ Alleanza Atlantica e il riarmo dei paesi
membri NATO, con l’ asticella che passerà dal 2% del Pil al 3% DEL Pil.
Per le sorti della guerra e dei futuri
rapporti internazionali, l’ incontro
dell’ Alleanza Atlantica avrà una importanza di gran lunga maggiore rispetto al
Consiglio d’ Europa.
E’ certo che l’
adesione di Kiev non potrà comunque avvenire a guerra in corso. Quello che sarà
discusso è se e quando sarà disegnato un percorso per l’ entrata dell’ Ucraina
nell’ Alleanza e la scelta sembra essere solamente tra l’ individuare l’ iter di
adesione da subito o dal 2024.
Ma forse le cose non saranno così
semplici. La
possibile presenza di Kiev nella NATO è
probabilmente il principale nodo del
conflitto in corso Russia-USA-NATO-Ucraina. Anche se l’ importanza dell’ adesione formale di Kiev
all’Alleanza viene sminuita dai paesi
occidentali e dai nostri media, mentre viene completamente nascosto all’ opinione
pubblica come il far entrare l’ Ucraina
nella NATO sia un atto ostile verso Mosca.
Un'altra
operazione mediatica, forse più sottile e meno evidente, è presentare l’
ingresso ucraino nell’ Alleanza come scontato. Un processo ormai sicuro che va
definito a questo punto solo nei dettagli, tempi e modi. Ma che comunque sarà ineluttabile.
Vedremo.
Il Consiglio d’ Europa del 29 30
giugno sarà invece più importante per il nostro paese. Soprattutto perché sarà
preceduto il 27 e 28 dalle comunicazioni della premier Meloni alla Camera e al
Senato, alle quali seguiranno un dibattito dei deputati e il voto sulle mozioni
presentate.
Al Consiglio
di Bruxelles il 29 e 30 non si parlerà
solo di Ucraina, ma nel dibattito parlamentare italiano si discuterà
sicuramente della guerra e probabilmente
anche dell’ aumento delle spese militari al 2% del Pil, come avvenne l’ anno
passato. Ricordate la scissione Di Maio, prima clamorosa per il numero degli
scissionisti poi fallimentare al voto politico ? Avvenne proprio in occasione
della discussione e del voto in Parlamento sul Consiglio d’ Europa di fine giugno
2022.
Un’ occasione
utile a questo scopo è già in calendario,
il 24 giugno ci sarà a Roma un corteo
contro il governo Meloni dove la guerra in Ucraina sarà uno dei temi principali.
Tra le adesioni sono già molte le associazioni e i singoli impegnati per la
pace e contro la cobelligeranza italiana
. Al link trovate il testo di convocazione
della manifestazione e le prime firme arrivate
Ma sarebbero
necessari alcuni altri passi. Per esempio individuare punti condivisi e irrinunciabili e
proporre ad altre realtà pacifiste di sottoscriverli
Questi gli obbiettivi che
dovrebbero essere presenti in modo esplicito:
-
No alle armi italiane all’
Ucraina
-
SI a un negoziato subito e al
sostegno ai tentativi in corso
-
NO all’ entrata dell’ Ucraina
nella NATO
-
NO all’ aumento delle spese
militari
E in un eventuale documento dei pacifisti
aderenti al corteo non dovrebbero mancare riferimenti al passaggio parlamentare
del 27 e 28 giugno e magari ad una presenza, anche solo simbolica, nei dintorni
dei palazzi istituzionali nei giorni del dibattito.
In altre occasioni è stato fatto, unendo ai piccoli presidi nei giorni
cruciali anche digiuni. Io ripeterò il mio digiuno
anche da solo, ma in questo caso se ne accorgeranno solo le persone che
frequento quotidianamente. Intanto però ripropongo l’
idea.
In questo, eventuale, documento
dovrebbe apparire anche un cenno al summit NATO dell’ 11 12 luglio e all’ iniziativa
che domenica 9 luglio varie associazioni di donne metteranno in
campo a Bruxelles contro la NATO,
https://comune-info.net/donne-globali-contro-la-nato/
Articolo di Bruna Bianchi
Ricapitolando: le prossime settimane vedranno scadenze molto importanti e
sarebbe bene far sentire anche la voce pacifista. Il primo passo è sapere che questi
rilevanti appuntamenti arriveranno e
discuterne tra noi pacifisti, ma un eventuale discussione al momento sembra
impossibile.
Per non confondere ulteriormente le idee ad
eventuali lettori di queste righe ho omesso altri momenti:
come - la raccolta, da terminare entro il 22 luglio, delle firme per i
referendum sulle armi italiane all’ Ucraina, - altri passaggi parlamentari
possibili in Italia e in Europa sulle munizioni finanziate con il PNRR,- il voto sul decreto missioni con al suo
interno l’ addestramento italiano dei piloti ucraini,- l’ incontro
internazionale di reti pacifiste concluso oggi a Vienna, dove Rete Pace e
Disarmo e affini … sono stati accusati di filoputinismo, e le sedi promesse sono
state negate all’ ultimo momento, per finire i tentativi di mediazione vaticani, cinesi, e
di altri…
Insomma. ci sarebbe molto da fare per la pace, nonostante l’ arrivo dell’
estate. In ogni caso è utile almeno sapere cosa è in programma nel prossimo
immediato futuro.
Marco
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