UE: la pace alle condizioni ucraine, dopo la vittoria di Kiev
Il documento finale del Consiglio d’ Europa del 29-30 giugno dovrebbe dichiarare il sostegno dell’Unione Europea al Piano di pace dell’ Ucraina e ultimamente la UE ha spiegato la sua posizione in modo più esplicito del solito.
Secondo il Corriere della Sera per la Von der Leyen la UE sosterrà “La pace alle condizioni dell’ Ucraina, Crimea inclusa “, mentre una risoluzione dell Parlamento Europeo scrive “.. la pace che arriverà dopo la
vittoria dell’ Ucraina..” e che Kiev finita la guerra dovrebbe entrare subito nella NATO. Ma questi concetti in realtà allontano la prospettiva di un negoziato e della pace e favoriscono un inasprimento della guerra.
Già nel marzo 2022, a guerra appena iniziata, era stato firmata una dettagliata bozza di accordo tra Ucraina e Russia, che prevedeva nei suoi punti anche la neutralità di Kiev. Ma il tentativo svanì nel nulla, bloccato dagli USA con la complicità di Gran Bretagna e Unione europea.
Il 28 giugno dibattito nel Parlamento italiano, breve e oscurato da altri temi
Il Parlamento italiano mercoledì 28 giugno discuterà e voterà sulle comunicazioni della premier Meloni prima del Consiglio d’Europa. Un dibattito compresso in un solo giorno, mattina al Senato pomeriggio a Montecitorio, e il tema guerra sarà reso meno visibile dalla presenza di altre importanti questioni trattate, per scelta, proprio in quei giorni. Come il MES e la questione sanità affrontata dalla CGIL e associazionismo sabato 24 giugno con una grande mobilitazione
Noi denunciamo: l’ atteggiamento guerrafondaio delle istituzioni europee, Commissione e Parlamento, che non parlano mai di pace e non hanno mai cercato un dialogo con Putin, a differenza di singoli paesi dell’Unione anche importanti come la Germania e la Francia.
L’ atteggiamento bellicista del governo Meloni, in continuità con il governo Draghi, e delle forze di opposizione, a parte il cauto pacifismo del M5S ancora da verificare nella sua fermezza e continuità,
Critichiamo anche l’ atteggiamento della segretaria PD Schlein che vorrebbe tenere la guerra sotto il tappetto fino alle Europee della primavera 2024. Nella sostanza appoggia le posizioni più guerrafondaie, ma gioca con le parole. “Condivido la missione del Cardinale Zuppi” dice, sapendo, ma non dicendo, che il Vaticano non è sulla stessa linea dell’ Unione Europea e di Zelensky
Auspichiamo
un nuovo movimento pacifista, plurale indipendente ed unitario, che torni a chiedere la pace con parole chiare e ferme nelle strade e in ogni altro ambito.
Attivisti di base contro la guerra
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