Nel pomeriggio di giovedì 19 aprile,
sotto un sole cocente, si è tenuto un presidio contro l' attacco
alla Siria di Usa, Francia e Regno Unito. Il sit in era organizzato
dal Sindacato Generale di Base. All' iniziativa avevano aderito altri
sindacati di base, USI, CUB, SI Cobas, l' Associazione migranti di
Roma e Italia Cuba; era presente anche il Partito Comunista, con il
suo segretario Marco Rizzo e alcune decine di giovani militanti del
Fronte della goventù, la sua federazione giovanile.
Sventolavano inoltre alcune bandiere
palestinesi e siriane.
I numerosi giovani che accompagnavano
Rizzo, negli anni passati, prima di aderire al Partito Comunista,
erano già organizzati nel Fronte della Gioventù e si facevano
notare in occasione di manifestazioni soprattutto studentesche per la
loro presenza numerosa e disciplinata. Un modo di manifestare più
unico che raro negli anni 2.000.
Era presente anche la Rete No War con i
cartelli che allego a questo scritto:
“ Schiavitù in Libia
Grazie NATO ! “
,cartello scritto in occasione di una
manifestazione di migranti,
e
“ Le bombe Rwm “sarde” dei
sauditi
pronte per la Siria “
per ricordare come le bombe del Rwm
Italia, fabbricate in Sardegna e vendute ai sauditi, possano essere
utilizzate dall' Arabia saudita oltre che sullo Yemen anche sulla
Siria, avendo il suo principe ereditario Bin Salman annunciato a
Macron la propria disponibilità a compiere raid sulla Siria “se la
nostra alleanza lo esige”.
Nella caldissima Piazza Barberini le
persone che hanno manifestato erano più numerose del previsto e non
hanno confermato i commenti pessimisti sul movimento per la pace che
circolano in questi giorni.
Insomma giovedì un buon numero di
persone è stato in piazza a manifestare contro la guerra chiamato da
organizzazioni relativamente piccole,
e questo mi ha convinto ancor di più
che potrebbe esistere anche nel 2018 un movimento per la pace
combattivo e visibile, se solo trovasse la maniera di mettere insieme
troppi piccoli gruppi frammentati e non collegati tra loro e se
riuscisse a comunicare all' opinione pubblica quello che ha da dire,
che è molto ed importante.
Scrivo queste righe venerdì nel primo
pomeriggio e in questo momento non riesco a trovare sul web nessun
traccia di cronache sul presidio di ieri. Di seguito riporto invece
una lettera pubblicata questa mattina sul quotidiano il manifesto che
spiega proprio come le iniziative esistenti contro la guerra non
sono raccontate dall' informazione italiana attuale. Un problema
questo però che deve essere affrontato prima di tutto dallo stesso
movimento, senza aspettare aiuti da chi talvolta più che
disinteresse ha obiettivi contrari ai suoi.
Di seguito la lettera dal manifesto di
oggi:
L' informazione e la pace
Alla lettrice che scrive indignata
perché non si scende in piazza contro le guerre condotte dagli USA e
dai loro alleati europei che stanno insanguinando il mondo faccio
notare che sabato 14 aprile si è tenuto a Milano un presidio contro
il lancio di missili sulla Siria da parte degli Stati Uniti, Francia
e Inghilterra e con il consenso dell' Italia.
Naturalmente l' appuntamento è stato
ignorato da tutti gli organi di informazione compresi quelli che si
definiscono di sinistra. E sarà la stessa cosa per la manifestazione
programmata per sabato 21 aprile a Sigonella.
Moreno Alampi
Come fare allora a ricostruire un
movimento contro la guerra con un minimo di consistenza, visibilità
ed efficacia ?
Il primo passo è cominciare a
parlarne, e ieri pomeriggio ho portato al sit in anche un cartello
“ Per un movimento
indipendente
contro le guerre,
unitario
tra diversi “
Ma il secondo passo necessario è
mettere insieme chi lavora separato.
Non so se sarà visibile a breve una
aggregazione contro la guerra consistente, sicuramente non saranno
visibili le troppe piccole aggregazioni attuali.
Marco P:
Nessun commento:
Posta un commento