Intanto vorrei che il governo (italiano
n.d.r.) spiegasse il raid di Kunduz
Preferisco non esprimermi nel merito
specifico dell’ operazione militare. Faccio un altro lavoro: da
responsabile italiano di Medici senza Frontiere non spetta a me
giudicare se l’ Italia debba o meno intervenire in Iraq. Mi limito
a far notare che negli ultimi 14 anni le operazioni della Nato nei
teatri del Medio Oriente sono stati una costante.
Non mi pare che i
risultati siano stati quelli auspicati: la violenza in questi
territori non è diminuita. Piuttosto, al governo e alle istituzioni
del nostro paese, chiedo un’ altra cosa: vorremmo che l’ Italia,
da membro della coalizione, contribuisca a far chiarezza sul raid che
ha colpito il nostro ospedale a Kunduz, in Afghanistan, uccidendo 22
persone.
Si è parlato prima di “danni collaterali”, poi di
“tragici errori”. Nessuno ha fornito una spiegazione chiara.
L’abbiamo già chiesto e lo chiediamo ancora: vogliamo sapere cosa
ne pensa il governo italiano, che ancora non ha rilasciato nemmeno
una dichiarazione al riguardo.
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