mercoledì 16 novembre 2016

Clinton-Obama guerrafondai, Trump razzista. Ripartire da qui.



Un’ ampia fascia di opinione pubblica italiana contro la guerra durante la campagna elettorale USA ha fatto il tifo per Trump ed ha salutato in modo euforico l’ elezione a presidente del miliardario.
Questo atteggiamento è stato motivato con il fatto che il candidato repubblicano avrebbe corretto la politica estera USA instaurando un rapporto migliore con la Russia e cambiando l’ atteggiamento interventista in Siria. Al contrario la Clinton, se eletta presidente, avrebbe  incrementato l’ aggressività della politica estera USA.
Condivido il giudizio sulla Clinton e Obama, e indubbiamente Trump ha espresso su Russia e Siria opinioni che comunque già da sole cambiano l’ approccio ai rapporti con la Russia e alla guerra in Siria. Ma la differenza di impostazione su Russia e Siria dei due candidati alla presidenza USA ha fatto chiudere gli occhi su tutti gli aspetti negativi delle idee di Trump che finora hanno prodotto solo dichiarazioni di propaganda a idee reazionarie e razziste ma che presto potrebbero avere conseguenze concrete.
I "filoTrump contro la guerra" hanno rigettato tutte le critiche al nuovo presidente, presentandole come frutto della propaganda del sistema che si vede minacciato dall’ arrivo del magnate alla Casa Bianca.
E’ stato negato anche il suo razzismo e le critiche a questo aspetto di Trump sono state dipinte come ipocrite e immotivate. Sono state invece messe alla berlina e discusse le opinioni favorevoli all’ accoglienza di rifugiati e migranti e il loro arrivo in Europa e Occidente è stato dipinto come un problema da risolvere chiudendo le frontiere e non facendo le guerre volute da Obama-Clinton-UE. Situazione questa che l’ elezione di Trump avrebbe favorito.
Da qui euforia per l'esito elettorale USA, la rimozione del suo razzismo, il dileggio per chi parla di accoglienza, l' indifferenza e l'ostilità per i migranti.

Ma questo atteggiamento filo razzista non nasce nei mesi di campagna elettorale USA, nasce con la simpatia di alcune aree di opinione italiane per i movimenti di destra anti Unione Europea, detti populisti e per me razzisti.
Sono contrario all’ Unione Europea che e’ uno strumento con cui oligarchie internazionali impongono ai 28 paesi UE una politica a loro fedele, neoliberista e alleata di circoli guerrafondai statunitensi. Giudico però reazionari e razzisti i movimenti di destra anti UE  che scaricano esplicitamente sulle migrazioni responsabilità della crisi economica e sociale conseguenza di altre cause.
La quasi totalità della sinistra “radicale” europea è stata indifferente all’ intervento Nato-UE degli ultimi 5 anni che, direttamente o di nascosto e per procura, ha messo a ferro e fuoco Libia, Siria ed Iraq ma questo non giustifica sostenere sempre i movimenti anti UE di destra razzisti o ambigui, come il Movimento 5 Stelle.
Occorre ripartire quindi dalla critica alle guerre Nato e UE degli ultimi anni, unita alla critica al razzismo dichiarato di Trump e movimenti di destra anti UE.  Denunciando  subito anche l’ atteggiamento ambiguo del M5S che, alleato nel parlamento europeo con la formazione inglese di Farange, porta su posizioni anti accoglienza una parte troppo grande dell’ opinione pubblica italiana contro la guerra.

Marco


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