Un’ ampia fascia di opinione pubblica italiana contro la guerra durante
la campagna elettorale USA ha fatto il tifo per Trump ed ha salutato in modo
euforico l’ elezione a presidente del miliardario.
Questo atteggiamento è stato motivato con il
fatto che il candidato repubblicano avrebbe corretto la politica estera USA instaurando
un rapporto migliore con la Russia e cambiando l’ atteggiamento interventista
in Siria. Al contrario la Clinton, se eletta presidente, avrebbe incrementato l’ aggressività della politica
estera USA.
Condivido il giudizio sulla Clinton e Obama, e indubbiamente
Trump ha espresso su Russia e Siria opinioni che comunque già da sole cambiano l’ approccio ai rapporti con la Russia e alla guerra in Siria. Ma la differenza
di impostazione su Russia e Siria dei due candidati alla presidenza USA ha fatto chiudere gli occhi
su tutti gli aspetti negativi delle idee di Trump che finora hanno prodotto solo dichiarazioni di propaganda a idee reazionarie e razziste ma che presto
potrebbero avere conseguenze concrete.
I "filoTrump contro la guerra" hanno rigettato tutte le
critiche al nuovo presidente, presentandole come frutto della propaganda del
sistema che si vede minacciato dall’ arrivo del magnate alla Casa Bianca.
E’ stato negato anche il suo razzismo e le critiche a questo
aspetto di Trump sono state dipinte come ipocrite e immotivate. Sono state invece messe alla berlina e discusse le opinioni
favorevoli all’ accoglienza di rifugiati e migranti e il loro arrivo in Europa e Occidente è stato dipinto come un problema da
risolvere chiudendo le frontiere e non facendo le guerre volute da
Obama-Clinton-UE. Situazione questa che l’ elezione di Trump avrebbe favorito.
Da qui euforia per l'esito elettorale USA, la rimozione del suo razzismo, il dileggio per chi parla di accoglienza, l' indifferenza e l'ostilità per i migranti.
Ma questo atteggiamento filo razzista non nasce nei mesi di
campagna elettorale USA, nasce con la simpatia di alcune aree di opinione
italiane per i movimenti di destra anti Unione Europea, detti populisti e per
me razzisti.
Sono contrario all’ Unione Europea che e’ uno strumento con
cui oligarchie internazionali impongono ai 28 paesi UE una politica a loro
fedele, neoliberista e alleata di circoli guerrafondai statunitensi. Giudico
però reazionari e razzisti i movimenti di destra anti UE che scaricano esplicitamente sulle migrazioni
responsabilità della crisi economica e sociale conseguenza di altre cause.
La quasi totalità della sinistra “radicale” europea è stata
indifferente all’ intervento Nato-UE degli ultimi 5 anni che, direttamente o di
nascosto e per procura, ha messo a ferro e fuoco Libia, Siria ed Iraq ma questo
non giustifica sostenere sempre i movimenti anti UE di destra razzisti o
ambigui, come il Movimento 5 Stelle.
Occorre ripartire quindi dalla critica alle guerre Nato e UE
degli ultimi anni, unita alla critica al razzismo dichiarato di Trump e
movimenti di destra anti UE. Denunciando
subito anche l’ atteggiamento ambiguo
del M5S che, alleato nel parlamento europeo con la formazione inglese di
Farange, porta su posizioni anti accoglienza una parte troppo grande dell’
opinione pubblica italiana contro la guerra.
Marco
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