giovedì 22 novembre 2018

Nella Ginatempo: Disarmo e smilitarizzazione. Che fare ?


http://contropiano.org/interventi/2018/11/22/disarmo-e-smilitarizzazione-che-fare-0109754
Ciò che non si vede più nelle piazze e sulla scena della politica è un movimento nazionale di massa contro la guerra. Ma in modo puntiforme, a volte sommerso, a volte visibile, nei punti caldi della militarizzazione, resistono gruppi di lotta, di mobilitazione, di controinformazione. Penso alle aree invase e devastate dalla militarizzazione, ai poligoni di tiro in Sardegna, alle basi militari come Sigonella e il Muos, come Camp Darby in Toscana, le basi atomiche di Aviano e Ghedi, le fabbriche di esplosivi, i gruppi di testimonianza come le DonneinNero, i compagni di Genova con l’ora in sienzio per la pace, e tanti piccoli gruppi sparsi che resistono nell’indifferenza generale o quasi. La maggior parte di questi comitati di lotta sul territorio si sviluppano e durano nel tempo perché sentono la guerra vicina in quanto i processi di militarizzazione sono per loro concreti, visibili, pericolosi e inquinanti.
Io penso a loro come tante perle sparse sul territorio nazionale. Il problema è che tante perle non fanno una collana, perché per fare una collana ci vuole un filo, e un gancio di chiusura per non farle sfilare. Così per un movimento contro la guerra vicina, voglio dire contro la militarizzazione, è necessario un soggetto politico che consapevolmente e responsabilmente costituisca questo filo. Cioè offra organizzazione, messa in rete, iniziative comuni, una agenda, una piattaforma comune, una comune rivendicazione di obiettivi. Penso per esempio a iniziative concrete come una giornata nazionale contro le basi militari, ad una carovana contro la guerra che attraversi tutti i territori militarizzati creando assemblee, controinformazione, presidi. E tante altre idee si potrebbero lanciare ma ci vuole una volontà comune di mettersi insieme. Insieme come movimento nuovo. Senza ripetere gli errori del passato.
Elenco questi errori sinteticamente a partire dalla mia esperienza nei social forum:
-costituire una federazione di partiti e associazioni piccole e grandi con una leadership stile intergruppi che litiga all’infinito e non si integra mai
-delegare la principale soluzione dei problemi a rappresentanti politici che puntino al governo. Vedi la brutta fine delle promesse fatte da rifondazione prima e dai 5stelle poi. F35, missioni militari, spese militari, fedeltà alla Nato: tutto in cenere perché il governo è letale, porta alla cogestione,al tradimento delle aspettative.
-perdere l’autonomia del movimento, frazionarsi in comitati elettorali dei diversi partiti di sinistra, buttare energie nel problema della rappresentanza e non in quello del radicamento sociale. Non ho nessuna soluzione pronta e smetto qui di fare la maestrina.
Spero di avere scritto cose utili.

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