Analogie tra Venezuela e Libia 2011: Petrolio, Trump come Sarkozy.
M5S “ NI” come la Lega nel 2011 ?
Sono due le analogie fondamentali tra la vicenda del
Venezuela nel 2019 e la guerra Nato alla Libia nel 2011.
La prima è il petrolio.
Il Venezuela è il
primo paese al mondo per riserve auto.certificate di petrolio, il 20% del
totale. In quantità il potenziale petrolifero dichiarato dal Venezuela è
maggiore anche a quello dell’ Arabia Saudita. E’ però di una qualità che ha
bisogno di particolare raffinazione e di taglio con altre qualità di greggio. La
produzione attuale è attorno a 1 milione di barili il giorno, ma in tempi
normali, è comunque superiore ai 2 mb/g.
La Libia è il primo
paese africano per riserve autocerticate, il 3% delle riserve mondiali. Ma la
qualità è particolarmente pregiata. Nel
2010 produceva 1,8 mb/g, ma negli anni ’60 arrivava anche a 3 mb/g, poi l’
oculata gestione di Gheddafi ha prodotto meno greggio ma con guadagni per ogni
barile estratto molto maggiori.
La seconda analogia è che Trump in Venezuela ha messo gli
alleati occidentali davanti al fatto compiuto come fece Sarkozy in Libia nel
2011.
Sarkozy
inizio’ a bombardare costringendo i riluttanti alleati a entrare in guerra
direttamente contro la Libia di Gheddafi. La forzatura della Francia è ormai sostenuta da
moltissimi osservatori occidentali, anche se pochi presero posizione all’ epoca.
Trump ha invece riconosciuto Guaidò come legittimo presidente venezuelano,
stravolgendo addirittura la legislazione venezuela che è un Repubblica presidenziale, come la Francia e
gli USA, dove il presidente della Repubblica è eletto direttamente a suffragio
universale, ed ha un potere anche esecutivo, un potere di tipo molto diverso da
quello che ha in Italia il presidente della Repubblica. Fatta la scelta, Trump
sta costringendo ora tutto l ‘Occidente a seguirlo.
Ma c’ è anche una terza analogia: la posizione della Lega
nel 2011 e quella del M5S oggi.
La Lega nel luglio 2011 dopo molte trattative votò la guerra
alla Libia, ma solo fino al 30 settembre 2011. Secondo gli accordi di cui
parlarono tutti i media, la partecipazione italiana alla guerra dal 1 ottobre
andava nuovamente valutata ed eventualmente rivotata in parlamento. Nel decreto
missioni di inizio luglio 2011 infatti, tutte le missioni avevano finanziamenti
e autorizzazioni fino al 31 dicembre 2011, meno la missione in Libia, autorizzata e finanziata fino al 30 settembre.
Ma, arrivato ottobre,tutti si dimenticarono di questa
scadenza che a luglio era stata ampiamente diffusa da tutti i media e la
partecipazione alla guerra dell’ italia continuò. A metà ottobre si accorsero della cosa i senatori PD ed era prevista una discussione in aula attorno al
26 ottobre, ma il 20 ottobre Gheddafi venne barbaramente assassinato e di fatto
la guerra finì. La partecipazione italiana alla missione dal 1 ottobre venne
poi autorizzata retroattivamente a fine
dicembre.
Oggi il M5S si dice contrario al riconoscimento di Guaidò
come presidente del Venezuela. L’ Unione Europea ha invece dichiarato che, se
non saranno indette nuove elezioni , riconoscerà Guaidò come legittimo
presidente. Naturalmente poi l’ Italia potrà scegliere se adeguarsi alla scelta
dell’ Unione, sia nel consiglio europeo che eventualmente ufficializzerà la
decisione ventilata dalla commissione europea, sia direttante come paese.
Il governo italiano quindi potrà essere chiamato a una scelta
precisa. Cosa succederà in caso di parere diverso tra gli alleati di governo
M5S e Lega ?
Io non ho risposta a questa domanda, ma ritengo sensato
porsela.
La risposta
della solidarieà italiana al popolo venezuelano deve però essere decisa,
autonoma e immediata. Se poi il governo M5S-Lega
prenderà decisioni diverse dal resto dei paesi occidentali tanto meglio.
Marco Palombo
Nessun commento:
Posta un commento