Da tempo la Supercoppa nazionale di calcio si svolge
in un Paese lontano. In sostanza il «prodotto» viene venduto al miglior
offerente. Fin qui, purtroppo, nulla di nuovo. Ma quest’anno come sede della
finale è stata scelta l’Arabia Saudita, governata da sempre da un regime
dispotico e odiosamente autoritario.
Ogni voce dissenziente è brutalmente messa
a tacere, come ha dimostrato emblematicamente il caso Khashoggi, le donne sono
tenute in una cappa oppressiva e asfissiante, certamente non mitigata dalle ultime
timidissime aperture. E infatti in occasione della partita saranno relegate in
uno specifico settore. Inoltre è tristemente noto il ruolo svolto dall’Arabia
Saudita nel tragico conflitto yemenita, che ha provocato decine di migliaia di
morti tra i civili, e gettato il Paese in una catastrofe umanitaria.
Nei giorni scorsi diverse voci si sono levate
invitando la Lega calcio e le due società in questione, Juventus e Milan, a
rivedere la scelta. Ma l’invito è rimasto lettera morta.
A questo punto l’unica possibilità che il tutto
avvenga senza colpo ferire è riposta nei protagonisti che daranno vita
all’incontro. Poche domeniche fa alcuni di coloro che scenderanno in campo il
16 hanno espresso solidarietà nei confronti di Koulibaly, vergognosamente fatto
oggetto di insulti razzisti durante la partita Inter-Napoli. È troppo augurarsi
che la giusta sensibilità mostrata nei confronti del difensore azzurro, si
manifesti nuovamente per una causa altrettanto giusta?
Siano i giocatori a individuarne le modalità. A noi
farebbe piacere se in occasione del riscaldamento pre-partita, scendessero in
campo con magliette in cui fossero riportare scritte come «Free women», e «Stop
war in Yemen».
Ma lasciamo a loro l’eventuale scelta. L’importante è
che diano un segnale.
Chiediamo troppo?
*** Andrea
Billau, Marco Boato, Eliana Bouchard, Anna Bravo, Loris Campetti, Enrico
Deaglio, Giovanni De Luna, Donatella Di Cesare, Tommaso Di Francesco, Angelo
Ferracuti, Anna Foa, Franca Fossati, Guelfo Guelfi, Bruno Giorgini, Gad Lerner,
Franco Lorenzoni, Luigi Manconi, Moni Ovadia, Claudio Piersanti, Massimo
Raffaeli, Marino Sinibaldi, Gianni Sofri, Pierluigi Sullo, Guido Viale
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