La notizia di oggi, 21 gennaio, è che Israele bombarda in Siria obiettivi che definisce iraniani, e, per la prima volta, rivendica gli attacchi in Siria mentre in occasioni precedenti aveva mantenuto il silenzio su operazioni militari nel paese di Damasco che tutti gli osservatori, anche occidentali, attribuivano a lei.
Una notizia della scorsa settimana, era invece il vertice anti Iran che si terrà a Varsavia il 13 e 14 febbraio, organizzato e guidato dagli USA.
La coalizione che si vuole mettere in piedi in occasione del vertice polacco di febbraio punta dichiaratamente a destabilizzare il governo iraniano.
"Sostenendo l' opposizione esistente" dichiarano gli USA. Ma quasi sicuramente, creando una opposizione, ora assente, che miri al rovesciamento della repubblica islamica attuale e non aspiri solamente a riforme democratiche nel quadro attuale.
La volontà bellicosa e avventurista degli Stati Uniti è verosimile, infatti gli USA stanno implementando sanzioni all' Iran che potrebbero rivelarsi un flop, o, se invece fossero implementate come nelle intenzioni, destabilizzerebbero l' economia del petrolio, mettendosi contro un fronte comprendente Cina, Russia e Unione Europea, che vorrebbero aggirare queste sanzioni.
In entrambi i casi Trump, già in difficoltà sulla questione del muro con il Messico, si troverebbe in una condizione ancora più debole.
Per il momento gli USA hanno esentato dalle sanzioni Cina, Turchia, India, Italia e altri 4 paesi, ma ad aprile scade l' esenzione e la situazione non pare andare verso il congelamento dell' esistente.
L' escalation bellicosa contro l' Iran è quindi verosimile, i tempi dei passi del prossimo futuro già definiti: febbraio in Polonia, e decisione ad aprile sulle sanzioni.
Il pericolo va segnalato immediatamente,
anche se saremo in pochi a dichiararci contrari a questa operazione pericolosa che vedrà l' Italia di Salvini spalleggiare Trump e contrastare invece l' Unione Europea che cercherà di frenarlo.
Ma anche questa volta sarà giusto opporsi, in controtendenza, alla follia guerrafondaia.
Tra qualche settimana il quadro sarà più chiaro di oggi, ma potrebbe essere troppo tardi.
Marco Palombo
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