Dal manifesto 22 gennaio 2019
Michele Giorgio
La mano pesante Netanyahu intende usarla in vista anche della conferenza internazionale incentrata sul Medio oriente annunciata lo scorso 11 gennaio dal segretario di Stato Usa, Michael Pompeo in un’intervista rilasciata alla Fox News. L’incontro in realtà non affronterà le varie crisi mediorientali. Il tema sarà pressoché unico: la “minaccia iraniana”.
Si terrà a Varsavia il 13-14 febbraio a livello di ministri degli esteri e sono stati invitati i rappresentanti di 70 paesi, alcuni dei quali arabi, in particolare le monarchie sunnite schierate contro Tehran e alleate di Washington.
Accanto a loro troverà posto Netanyahu, a rappresentare quell’alleanza dietro le quinte (e neanche più tanto) tra alcuni paesi arabi, con in testa l’Arabia saudita, e lo Stato ebraico in funzione anti-Iran di cui Netanyahu parla da almeno tre anni. Della “Nato araba”, alla quale Pompeo spera di dare vita, Israele ovviamente non può far parte in via ufficiale. Tuttavia considerati l’enorme interesse nella questione e le capacità belliche di Tel Aviv è evidente che Netanyahu può garantire, assieme a Donald Trump, la copertura militare esterna di cui i petromonarchi necessitano se e quando andranno alla guerra contro l’Iran.
Tra gli obiettivi sotto traccia della conferenza voluta dagli americani ci sono il ridimensionamento del peso di Mosca in Medio oriente – non sorprende che la Russia abbia annunciato che non vi prenderà parte – e spaccare la fragile unità dell’Unione europea sulla difesa dell’accordo internazionale sul nucleare iraniano siglato nel 2015. Accordo dal quale lo scorso maggio Trump è uscito annunciando la ripresa delle sanzioni Usa contro Tehran e i paesi che continueranno ad avere rapporti con l’Iran.
Alla conferenza non sarà presente l’Alto rappresentante della politica estera, Federica Mogherini, che facendo irritare Trump e Netanyahu è stata fautrice del meccanismo per aggirare, almeno in parte, le sanzioni Usa contro Tehran. Tuttavia il fronte europeo non è blindato. La convocazione a Varsavia della conferenza è indicativa del tentativo dell’Amministrazione Usa di mettere gli europei gli uni contro gli altri, con i paesi dell’Est, più vicini di quelli occidentali alla linea di Trump e di Netanyahu di scontro duro con l’Iran.
Nessun commento:
Posta un commento