La sindaca di Madrid Manuela Carmena, ex magistrata, iscritta anni fa al Partito Comunista |
Nel 2015 nelle elezioni comunali a Madrid il PP fu il primo partito ma non raggiunse una maggioranza in consiglio comunale. Governa quindi la capitale spagnola una alleanza di sinistra, sostenuta da Podemos e con l' appoggio esterno del Partito Socialista.
Anche il governo centrale spagnolo opera grazie all' appoggio esterno socialista.
Lo slogan Barcellona contro Madrid non sintetizza bene la questione catalana e depista anche da una più giusta lettura della crisi.
Vedremo cosa succederà, la confusione è generale, anche nelle letture che diamo in Italia.
Ma di sicuro la sindaca di Madrid oggi è sostenuta da Podemos, schierato contro il premier Rajoy sulla gestione della crisi catalana.
M.P.
Podemos
governerà Madrid puntando su servizi sociali e periferie
Alessandro
Gianetti
La
giunta di Podemos guidata da Manuela Carmena ha approvato il bilancio per il
2017, che dovrà essere votato il prossimo mese in Consiglio Comunale
e ricevere l’appoggio del Partito Socialista di Madrid. Dopo un primo anno di
studio, le elezioni furono vinte nel 2015, la ex giudice e attivista per i
Diritti Umani sembra aver decisamente indirizzato il tiro in difesa delle
periferie e della qualità dei servizi pubblici.
Il
bilancio contiene un incremento del 5% in spesa pubblica rispetto al 2016
(4.702 milioni di euro), con un minor contenimento del
debito pubblico accumulato. Secondo le stime, il Comune di Madrid dovrebbe
chiudere il 2017 con un debito di 3.447 milioni di euro, circa il 38,9% meno
dei 5.637 milioni che doveva alla fine del 2015. Il ritmo del ridimensionamento
del debito rallenta dunque di 1.793 milioni, attestandosi su una quota
complessiva di 3.844 milioni.
Tutte
le voci di spesa aumentano, anche se in misura variabile: 2,4%
in più per spese di personale dovute a un aumento dei contratti; 10,2% in più in
beni e servizi; 14,6% in più in sovvenzioni a carattere sociale; 13,1% in più
in investimenti e addirittura 141% in
più di trasferimenti nelle aree periferiche.
Secondo
la versione fornita dall’assessore all’Economia, Carlos Sánchez Mato, il
bilancio contiene “una maggiore attenzione ai servizi sociali, un sistema
fiscale più equo e un forte investimento sui territori per compensare gli
squilibri economici” tra centro e periferia (un dato influenzato anche
dall’inserimento della cosiddetta “prospettiva di genere”, in pratica aiuti al
femminile per servizi sociali e ricerca d’impiego).
Mobilità
L’area
che gestirà una maggior quantità di denaro pubblico sarà quella di Ambiente e
Mobilità, presieduta da Inés Sabanés, con 913 milioni di euro, seguita
da quella di Sviluppo Urbanistico Sostenibile di
José Manuel Calvo, con 728 milioni di euro………..
E cosa pensa Podemos della questione
catalana ?
Da rifondazione.it
Pablo Iglesias: cosa sta succedendo in Catalogna e in Spagna
Pubblicato il 2 ott 2017
12 idee in 12 tweet su quello che sta succedendo in Catalogna e in Spagna.
1) La strategia repressiva del PP e dei
suoi alleati ha fallito e ha deteriorato a livelli senza precedenti la
democrazia e la convivenza.
2) Quelli che credono che la democrazia si difenda a botte o dalle fogne non capiscono la democrazia né sono democratici.
3) Oggi il mondo intero ha visto le forze dell’ordine agire contro cittadini che volevano solo mettere una scheda elettorale in un’urna.
4) Vogliamo vedere le nostre forze dell’ordine perseguire i corrotti e proteggere i diritti civili della cittadinanza.
5) Obbligandole ad agire contro la popolazione civile, il governo le tradisce, distorce la loro funzione e danneggia la loro immagine.
6) Un governo che naviga nella corruzione e che si rifugia nella repressione e nella forzatura della legge non è un governo degno della Spagna.
7) Il governo deve fermare immediatamente la repressione e permettere che i cittadini della Catalogna si esprimano in libertà.
8) Il PSOE non avrebbe dovuto avallare la strategia del PP sulla Catalogna. Anche se ormai è tardi, devono rettificare e smettere di appoggiare il governo del PP.
9) Per aprire un nuovo scenario di dialogo, accordo e convivenza, è necessario mandare il PP e Ciudadanos all’opposizione.
10) Nella dichiarazione di Saragozza con altri partiti abbiamo proposto un referendum concordato come soluzione più sensata. Oggi la sua necessità è ancora più ovvia.
11) Non vogliamo che la Catalogna se ne vada dalla Spagna spinta dal PP, ma siamo democratici ed è il popolo catalano che deve decidere.
12) Catalane e catalani, non vi attacca la Spagna. Vi attacca un governo di corrotti e antipatriottici. Catalogna vogliamo un paese insieme a te.”
2) Quelli che credono che la democrazia si difenda a botte o dalle fogne non capiscono la democrazia né sono democratici.
3) Oggi il mondo intero ha visto le forze dell’ordine agire contro cittadini che volevano solo mettere una scheda elettorale in un’urna.
4) Vogliamo vedere le nostre forze dell’ordine perseguire i corrotti e proteggere i diritti civili della cittadinanza.
5) Obbligandole ad agire contro la popolazione civile, il governo le tradisce, distorce la loro funzione e danneggia la loro immagine.
6) Un governo che naviga nella corruzione e che si rifugia nella repressione e nella forzatura della legge non è un governo degno della Spagna.
7) Il governo deve fermare immediatamente la repressione e permettere che i cittadini della Catalogna si esprimano in libertà.
8) Il PSOE non avrebbe dovuto avallare la strategia del PP sulla Catalogna. Anche se ormai è tardi, devono rettificare e smettere di appoggiare il governo del PP.
9) Per aprire un nuovo scenario di dialogo, accordo e convivenza, è necessario mandare il PP e Ciudadanos all’opposizione.
10) Nella dichiarazione di Saragozza con altri partiti abbiamo proposto un referendum concordato come soluzione più sensata. Oggi la sua necessità è ancora più ovvia.
11) Non vogliamo che la Catalogna se ne vada dalla Spagna spinta dal PP, ma siamo democratici ed è il popolo catalano che deve decidere.
12) Catalane e catalani, non vi attacca la Spagna. Vi attacca un governo di corrotti e antipatriottici. Catalogna vogliamo un paese insieme a te.”
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