Inizia oggi a New York la Conferenza ONU per proibire le armi nucleari (sessione finale): Giorno storico per le speranze di sopravvivenza dell'Umanità !
15.06.2017
- Comunicato stampa dei Disarmisti Esigenti
(www.disarmistiesigenti.org)
per
info: 340-0736871 - 349-7865685
Oggi a New York, nella sede
delle Nazioni Unite si apre la sessione finale (15 giugno – 7
luglio) dei negoziati deliberati dalla Risoluzione dell’Assemblea
Generale il 23 dicembre scorso, che hanno il compito di stabilire
“uno strumento legalmente vincolante per proibire le armi nucleari
e volto alla loro totale proibizione”.
Ricordiamo che le armi
chimiche e quelle batteriologiche sono vietate da apposite
convenzioni internazionali, il loro uso o la loro produzione sono
crimini verso l’umanità: nulla di simile esiste fino ad oggi per
le armi nucleari, che sono le più inumane di tutte, anche per gli
effetti devastanti permanenti che provocherebbero. Senza contare che
potrebbero scatenare una guerra persino per incidente, per caso o per
errore (vedi caso Petrov che il 26 settembre 1983 evitò la
ritorsione sovietiva su un falso allarme di attacco missilistico
contro Mosca).
Un fattore assolutamente
nuovo è che all’origine di questi negoziati è stata
un’eccezionale mobilitazione della società civile in tutto il
mondo: nel 2006 l’Ippnw (International Physicians for the
Prevention of Nuclear War) lanciò l’iniziativa globale Ican (in
inglese «Io posso», ma acronimo di International Campaign to
Abolish Nuclear Weapons), che ha coinvolto più di 440 organizzazioni
in un centinaio di paesi, ed ha esercitato una forte pressione sui
rispettivi governi, approdando il 7 dicembre 2015 alle Nazioni unite,
che fece proprie le finalità della campagna e istituì un apposito
organismo (Open-ended Working Group).
Questi
negoziati, approvati a grandissima maggioranza dall’Assemblea
Generale (113 Stati membri hanno votato a favore, 35 contrari e 13
astenuti), hanno creato uno scompiglio generale. Essi riflettono una
volontà degli Stati non nucleari a non essere più presi in giro:
dopo la stipula del Trattato di Non Proliferazione nel 1970 chiedono
con insistenza, ma inascoltati, che gli Stati nucleari ottemperino
all’obbligo dell’Art. VI del trattato di condurre “trattative
in buona fede” per il disarmo nucleare, e generale, totale. Dopo
tanti decenni ormai è provata al contrario l’assoluta e pervicace
mala fede degli Stati nucleari!
I
quali hanno fatto la scelta di boicottare questi negoziati, e di
fatto stanno investendo centinaia di miliardi di dollari per i
prossimi decenni per l’ammodernamento dei propri arsenali! E con
loro hanno deciso di non partecipare i paesi membri della Nato (con
la meritevole eccezione dell’Olanda, la quale dimostra che se si
vuole si può). Il governo italiano pervicacemente tace, malgrado le
molte ed autorevoli petizioni a partecipare e contribuire
positivamente al successo dei negoziati: ormai sembra evidente che la
nostra classe politica “ci tiene”, come un fiore all’occhiello,
ad ospitare sul nostro territorio una settantina di testate
termonucleari! E a consentire che la VI Flotta USA "non confermi
né smentisca" di ospitare a bordo delle sue unità a
propulsione atomica qualche testata. Le quali ci renderebbero un
bersaglio primario di un’eventuale guerra nucleare: un vero
“servizio” per il popolo italiano.
Il 27
ottobre 2016 il Parlamento Europeo si espresse a favore del supporto
e della partecipazione ai negoziati, ma attualmente i paesi della
“Disunione Europea” si muovono in ordine sparso. L’Irlanda e
l’Austria sono state tra i promotori di questa iniziativa; Malta,
Cipro e la Svezia si sono uniti a loro nel votare a favore; la
Finlandia e i Paesi Bassi si sono astenuti. Il 7 luglio si concluderà
un trattato, fortemente voluto dall’opinione pubblica di tutto il
mondo, che diventerà legge internazionale giuridicamente vincolante
e depositato presso le Nazioni Unite, nel quale i Paesi assenti non
avranno fatto valere i propri interessi e valori. Diventeranno legge
internazionale disposizioni come il divieto di stazionare armi
nucleari in Paesi terzi che è stato incluso nel nuovo testo. Tali
disposizioni creeranno difficoltà per i Paesi Nato che, come
l’Italia, ospitano sistemi nucleari americani sul proprio
territorio. I paesi non nucleari, e l’opinione pubblica mondiale,
avranno comunque a disposizione un fortissimo strumento di pressione
giuridica e morale e potranno stigmatizzare di fronte alla storia
l’atteggiamento criminale di coloro che non si adegueranno
all’obbligo di eliminare le armi nucleari.
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