Anche le statistiche di oggi sulle riserve di petrolio e
derivati USA ci diranno
che sono aumentate le scorte di benzina, l' API ha già segnalato
in una sua nota di ieri questa tendenza. Il periodo estivo è il momento in cui
si verifica il maggior consumo di benzina negli Stati Uniti, ma in questo
momento le scorte stanno salendo invece di scendere, e sono ai massimi da 27
anni a questa parte. Ormai è un dato strutturale ed infatti le quotazioni del
greggio stanno crollando.
Continuiamo a seguire questo dato che potrebbe essere il segnale
decisivo della accelerazione della transizione energetica.
Marco
Dalla lettura dei futures sui principali indici europei si
prospetta un avvio in ribasso per le borse continentali in scia alla chiusura
in rosso di Wall Street e alle performance deludenti dei listini asiatici.
Gli indici americani hanno tentato un nuovo allungo in avvio,
con l’ennesimo record storico del Dow Jones, ma si sono dovuti piegare al nuovo
crollo del petrolio. Il Wti è infatti tornato sotto quota 43 dollari al barile
per la prima volta da novembre 2016, appesantendo i listini azionari che hanno
chiuso sui minimi intraday con perdite fra lo 0,3% del Dow Jones e l’1,1% del
Russell 2000.
Arretrano in mattinata anche le Borse orientali, rintracciando
dai massimi degli ultimi due anni realizzati nella seduta precedente,
condizionate anche dalle tensioni militari tra Russa e Stati Uniti in Medio
Oriente.
Fra le materie prime restano deboli le quotazioni del petrolio
con il Wti a 43,4 dollari, poco distante dalla chiusura di ieri a 43,5 dollari.
Nel pomeriggio verranno diffusi i dati settimanali dell’Eia sulle scorte
americane, mentre l’Api ha stimato un calo delle riserve di greggio ma un
incremento degli stock di benzina e distillati.
Nessun commento:
Posta un commento