Cari compagni,
vi scrivo, come al solito, con preghiera di diffusione. Dilyana Gaytandzhieva, la giornalista bulgara che sollevò il vespaio sulle forniture di armi USA ad Al Qaeda e Isis, è stata appena licenziata dal giornale presso cui lavorava, Trud, per paura di ulteriori ritorsioni dopo che la stessa è stata "interrogata" dai servizi segreti di questo Paese NATO, libero, democratico, europeo.
https://southfront.org/
Ovviamente, il suo pezzo da noi ha avuto pochissima risonanza, coinvolgendo la crema dei neoatlantici, facendo nomi e cognomi di chi caricava cosa su quei voli Silkway (compagnia statale azera) resi "diplomatici" per azzerare i controlli IATA e doganali, eliminando così qualsiasi restrizione dovuta a convenzioni internazionali ed embarghi.
In questo caso mi chiedo davvero se sia il caso, per chi possa ancora farlo, non solo di diffondere la notizia e denunciare l'accaduto, oltre che a dare doverosa visibilità a questa inchiesta, sia pur con mesi di ritardo, ma anche di dibattere la questione e portarla a casa nostra, circa il silenzio-assenso del nostro governo a (eventuali?) traffici analoghi di armi nel nostro Paese e, più in generale, a rinnovare con ulteriori, freschi, argomenti, la campagna contro la permanenza dell'Italia nel cosiddetto "patto atlantico".
Con saluti comunisti.
Paolo Selmi
Articolo integrale e lungo al link
https://southfront.org/
A months-long investigation which tracked and
exposed a massive covert weapons shipment network to terror groups in Syria via
diplomatic flights originating in the Caucuses and Eastern Europe under the
watch of the CIA and other intelligence agencies has resulted in
the interrogation and firing of the Bulgarian journalist who first broke the
story. This comes
as the original report is finally breaking into mainstream international
coverage.
Investigative reporter Dilyana Gaytandzhieva
authored a bombshell report
for Trud Newspaper, based in Sofia, Bulgaria, which found that an Azerbaijan state
airline company was regularly transporting tons of weaponry to Saudi Arabia,
United Arab Emirates (UAE), and Turkey under diplomatic cover as part of the
CIA covert program to supply anti-Assad fighters in Syria. Those weapons,
Gaytandzhieva found, ended up in the hands of ISIS and al-Qaeda terrorists in
Iraq and Syria.
While it’s long been understood that the US-Gulf-NATO coalition arming
rebels inside Syria facilitated the rapid rise of the Islamic State as the group had steady access
to a “jihadi Wal-Mart” of weapons (in the words of one former spy and British diplomat), the Trud Newspaper report is the first to provide exhaustive
documentation detailing the
precise logistical chain of the weapons as they flowed from their country of
origin to the battlefield in Syria and Iraq. Gaytandzhieva even traveled to Aleppo where she filmed and
examined labeled weapons shipping containers held in underground jihadist
storehouses
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