lunedì 11 giugno 2018

Digiuno per evitare che il governo Conte Salvini DiMaio diventi un nuovo governo Tambroni


Domani osserverò un giorno di digiuno contro l' atteggiamento del governo Conte-Salvini-DiMaio sulla questioni migranti. Lo farò per evitare che l'esecutivo M5S-Lega si trasformi in un nuovo governo Tambroni

Scrivo queste note alle 15,20 dopo aver letto che la Spagna accoglierà i 600 migranti attualmente sulla nave Aquarius.

Ho pensato all' idea di digiuno un paio di ore prima quando la tensione sul caso sembra senza sbocco.

Avevo appena commentato ad alcuni amici, qualcuno simpatizzante del M5S, che Salvini se continuava qualche giorno sulla posizione di chiusura dei porti, rischiava di finire con il suo governo, perchè oggi è ormai chiaro a tutti che questo è il suo governo, come il governo Tambroni del 1960, spazzato via da manifestazioni di piazza e scontri a Genova nel mese di luglio.

Questo mio timore di scontri violenti era rinforzato dal ricordo di Genova 2001, un altro luglio con un governo di centrodestra appena eletto, e dall' atteggiamento sopra le righe della polizia domenica  27 maggio a Roma quando veniva contestato il Giro d' Italia partito da Israele e tutti si aspettavano in serata il varo del governo Conte, poi rinviato in extremis per la candidatura del prof. Savona al ministero dell' Economia.

Ho pensato allora che dovevamo provare ad incanalare la rabbia in modo costruttivo, non riducendo il conflitto ma indirizzandolo su obiettivi migliori per tutti.

Ho trovato invece dopo le 15.00 una situazione diversa e la possibilità di un calo di tensione. Rimane aperto invece il problema, e dobbiamo cominciare ad affrontarlo con forza.

Per questo domani martedì 12 giugno farò un giorno di digiuno, solo acqua e caffè, e sabato sarò in piazza al corteo che vedrà alla testa i compagni di lavoro di Soumayla residenti nella tendopoli di San Ferdinando di Puglia.

Un piccolo gesto che comunico a pochi. Ma mi piacerebbe provare a condividere con altri un modo nonviolento di contrastare le politiche violente contro i migranti.

Ne riparleremo
Marco

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