Ho forzato il titolo ma credo che la
frase sia una sintesi istruttiva anche se non riporta le parole esatte del sottosegretario
Amendola. Le parole precise le troverete tra qualche riga e giudicate voi. Di seguito
la mia piccola cronaca del dibattito di oggi e qualche notizia degli ultimi
giorni.
Oggi lunedi' 17 luglio e' iniziata
nell’ aula di Montecitorio la discussione su mozioni relative alla guerra in
Yemen, con particolare attenzione alle armi fabbricate a Domusnovas in Sardegna
dalla Rwm Italia S.p.A. e usate dall' Arabia saudita per bombardare il
territorio yemenita.
L'on.Giulio Marcon di Sinistra Italiana ha presentato la
mozione di Sinistra Italiana, Possibile, Articolo uno MDP (Speranza-Bersani),
Democrazia Solidale (12 deputati tra cui Marazziti, ex presidente della
Comunita' di Sant'Egidio) mentre Luca Frusone ha presentato la mozione del Movimento 5 Stelle.
E' intervenuto in apertura l'on.Cova del Pd che ha
concluso con questo proposta
" Chiedo, allora, che l'Italia convochi immediatamente un tavolo a
Roma tra le parti belligeranti, con gli Stati donatori, perché metta al tavolo
tutte quelle persone che possono dare una soluzione al conflitto. L'Italia deve
essere promotore, ed inviti l'Alto rappresentante Mogherini a essere parte di
questo percorso, proprio perché l'Europa deve esserne protagonista."
Sottosegretario Amendola: “Siamo consapevoli delle accuse ai
sauditi ma la vendita di bombe ai sauditi è nel rispetto delle leggi vigenti”
Per il governo e' intervenuto il
sottosegretario Amendola che ha ripetuto le posizioni abituali dei governi italiani:
l' Arabia saudita interviene militarmente dopo una richiesta del legittimo
presidente yemenita rovesciato da un colpo distato e la vendita di armi
italiane avviene nel rispetto delle leggi vigenti.
Ha tuttavia ammesso:
“Siamo consapevoli
del moltiplicarsi delle notizie di vittime tra la popolazione civile e di
infrastrutture di base prese di mira dalle azioni militari di tutte * le parti
coinvolte nel conflitto ; notizie che, peraltro, trovano riscontro nei rapporti
delle organizzazioni internazionali umanitarie.”
*quindi anche della
parte che comprende l’Arabia saudita, la cui aviazione è senza alcun dubbio la
più attiva nei bombardamenti indiscriminati.
La legge 185/90, che regola in Italia
il commercio di armi, ne proibisce la vendita a paesi che si muovano in
contrasto con l' articolo 11 della costituzione italiana e che non rispettino i
diritti umani nelle azioni militari. Scrive infatti l’ articolo 6
della 185/90:
6. L'esportazione ed il transito di materiali di
armamento sono altresì vietati:
a) verso i
Paesi in stato di conflitto armato, in contrasto con i principi dell'articolo
51 della Carta delle Nazioni Unite, fatto salvo il rispetto degli obblighi
internazionali dell'Italia o le diverse deliberazioni del Consiglio dei
ministri, da adottare previo parere delle Camere;
b) verso
Paesi la cui politica contrasti con i principi dell'articolo 11 della
Costituzione;…..
….d) verso i
Paesi i cui governi sono responsabili di gravi violazioni delle convenzioni
internazionali in materia di diritti umani, accertate dai competenti organi
delle Nazioni Unite, dell'UE o del Consiglio d'Europa;
ma nonostante questo, il governo
italiano non pensa che sarebbe opportuno sospendere la vendita di armi ai
sauditi.
Nessuna domanda su Moby: “Trasporto armi su precisa richiesta
della Difesa”
Nessuno dei presenti in aula ha
ricordato il comunicato della Moby Lines che svelava di aver trasportato bombe
fabbricate dal Rwm su "precisa richiesta del Ministero della Difesa".
Come ha detto il sottosegretario, il
governo deve solo dare l’ autorizzazione alla vendita di armamenti non deve davvero
chiedere agli armatori privati di trasportare carichi di bombe. Una domanda
sulla frase del comunicato della Moby sarebbe stata doverosa.
Riconversione della Rwm Italia di
Domusnovas. Cisl-Cgil contrarie, la mozione Marcon non ne parla.
Intanto in Sardegna e' acceso il dibattito sulla
riconversione della fabbrica di Domusnovas della Rwm
Italia dalla produzione militare a quella civile. L’ impianto era gia' attrezzato
per prodotti ad uso civile e con soldi pubblici e' stato poi riconvertito a
fabbrica di armi. Il consiglio comunale di Iglesias è stato convocato il 13
luglio su questo tema dopo una richiesta del Comitato per la riconversione e la
discussione proseguirà nei prossimi giorni. La Cisl e la Cgil sono contrarie alla riconversione della produzione e
non hanno partecipato all’ incontro. Il sindacato cattolico Cisl ha
scritto addirittura che seguendo i principi etici non si fa niente.
Il 21 giugno un esponente del Comitato per la
riconversione e' stato presente a Montecitorio ad una conferenza stampa sullo
Yemen con le grandi ONG ma la mozione Marcon annunciata quel giorno non parla di riconversione della Rwm. Lo fa invece la mozione del Movimento5Stelle.
La discussione sulla guerra yemenita continuerà
domani 18 luglio con la probabile presentazione di altre mozioni, le dichiarazioni
di voto e i voti ai singoli documenti. Il tema è al 14° punto dell’ ordine del
giorno, la seduta inizia alle 11.
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