lunedì 12 maggio 2014

Lettera di Gandhi a Tolstoj. Londra, 10 novembre 1909




Caro signore,
Vi prego di accettare i miei ringraziamenti per la vostra lettera raccomandata relativa alla lettera a un indù e ai problemi di cui parlavo nella mia lettera a voi.
Avendo saputo che non eravate in buona salute, non vi avevo scritto per evitare di affaticarvi. Così,  non vi avevo informato di aver ricevuto la vostra lettera, sapendo che l' espressione scritta dei miei ringraziamenti era una formalità superflua. Ma il signor Aylmer Maude, che ho ora potuto incontrare, mi ha detto che vi siete ristabilito e che tutte le mattine vi occupate regolarmente e scrupolosamente della vostra corrispondenza. Questo mi ha fatto molto piacere e mi incoraggia a scrivervi di nuovo su problemi che, secondo il vostro insegnamento, hanno la massima importanza.
Mi permetto di accludere una copia di un libro scritto da un mio amico inglese che si trova attualmente in Sudafrica. Vi si parla della mia vita, nella misura in cui è in rapporto con le lotte in cui sono così impegnato e a cui ho dedicato la mia esistenza. Dato che sono molto desideroso di suscitare il vostro interesse attivo e la vostra simpatia, ho pensato che il fatto io vi mandassi questo libro non vi sarebbe apparso indelicato.
Secondo me questa lotta degli Indiani nel Transvaal è la più grande dei tempi moderni, per gli ideali che ha espresso sia riguardo al suo fine che ai mezzi adottati per raggiungerlo. Io non conosco altri esempi di una lotta i cui partecipanti non si ripromettano alla fine alcun vantaggio personale, e in cui il 50% della persone coinvolte abbia subito tante sofferenze e prove in nome di un principio. Non ho potuto far conoscere questa lotta quanto avrei voluto. Voi potete, oggi, raggiungere il pubblico più vasto possibile. Se i fatti narrati nell’ opera di Doke vi convincono, e se ritenete che questi fatti giustifichino le mie conclusioni, posso pregarvi di usare la vostra influenza, nel modo che riterrete più adatto, per far conoscere di più questo movimento? Se esso vince, non sarà solo soltanto il trionfo della religione, dell’ amore e della verità sull’ irreligione, sull’ odio e sulla menzogna, ma sarà anche molto probabilmente un esempio per milioni di uomini in India e per i popoli oppressi di altre parti del mondo. Certamente sarà un grande contributo alla sconfitta del partito della violenza, almeno in India. Se noi resistiamo fino alla fine, come credo faremo, non ho il minimo dubbio sul successo finale; il vostro incoraggiamento, nei modi che voi proporrete, non può che rinforzarci nella nostra risoluzione.
I negoziati in corso per la soluzione della questione sono praticamente falliti, e questa settimana io ritornerò in Sudafrica con i miei colleghi, e mi farò imprigionare. Vorrei aggiungere che mio figlio si è unito a me con gioia in questa battaglia e sta attualmente subendo una pena di sei mesi di lavoro forzati. E’ la quarta volta che viene imprigionato, da quando è cominciata la lotta.
Se voi aveste la bontà di rispondere a questa lettera, vorrei chiedervi di scrivermi a Johannesburg, S.A. Casella postale 6522.
Sperando che questa lettera vi trovi in buona salute, rimango, vostro servo ubbidiente.


M.K. Gandhi

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