sabato 31 maggio 2014

Crimea e detenuti, Corte Europea sempre a senso unico

Una lettera sul Manifesto del 31 maggio di Giulio Petrilli che, arrestato nel 1980 per partecipazione a banda armata, ha scontato sei anni di carcere per essere poi assolto.

Marco Palombo

La Corte a senso unico

La Russia esca con il suo rappresentante dalla Corte Europea di Strasburgo e non riconosca tale Corte. Tutti i tribunali internazionali sono asserviti alle decisioni delle potenze occidentali, incredibile la decisione della Corte Europea nel condannare la Russia per aver effettuato un referendum democratico sulle scelte della Crimea mentre lo stesso Tribunale non ha detto una parola sull' indipendenza illegittima del Kossovo che è a tutti gli effetti un territorio serbo. Per non parlare del Tribunale Internazionale dell' Aja che vede solo i Serbi alla sbarra, gli unici secondo questo tribunale responsabili delle guerre balcaniche.

Incredibile perchè è stato accertato che le responsabilità sono di tutti, ma il Tribunale si accanisce solo contro i Serbi. Alla luce di questi eventi spero che la Russia e il suo presidente Vladimir Putin, decidano di ritirare il loro rappresentante giudice dalla Corte Europea e non riconoscano più tale Corte. Sarebbe questa una decisione tesa a ripristinare la democrazia e il diritto internazionale.

 Un mese fa la stessa Corte ha rigettato la mia istanza per il giusto risarcimento per ingiusta detenzione, sei anni di carcere e poi assolto, non spiegando nemmeno il motivo del rigetto. Tutti i tribunali spiegano i motivi del rigetto, la Corte Europea no.

Giulio Petrilli

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