giovedì 12 giugno 2014

1949 - Dibattito alla Camera sull' adesione alla Nato/1



SEDUTA POMERIDIANA DEL 16 MARZO 1949
DE GASPERI, Presidente del Consiglio dei ministri. Se fin dall'inizio il Governo si dichiarò contro una simile sospensiva, a doppia ragione lo deve oggi, dopo tutti i suggerimenti, le proposte e le discussioni che sono state fatte alla Camera. La Camera è stata investita della questione pregiudiziale, preliminare, di massima, se possiamo e dobbiamo accettare di entrare in trattative per il patto atlantico. Di questo patto si sono dette la natura, le caratteristiche, la struttura possibile e anche certe condizioni di carattere secondario, che costituiscono le informazioni che potevamo avere. Il Governo non ha mai preteso riversare sulla Camera la responsabilità circa un testo particolare, tanto più che quello di cui si annuncia la prossima pubblicazione, sia fatta questa o no, non è che la formula elaborata dai promotori e non già il progetto vero e proprio che dobbiamo accettare o non accettare. D'altra parte, dopo la firma, il testo del trattato dovrà essere sottoposto al Parlamento per la ratifica, (Applausi al centro Commenti all'estrema sinistra).

[Respinta la proposta Gullo, chiusa la discussione ed esaurito lo svolgimento degli ordini del giorno, il Presidente del Consiglio si accingeva a pronunciare, in un'atmosfera particolarmente tesa, il suo discorso di replica. Prima ancora però che egli potesse cominciare a parlare, il Presidente dell'Assemblea, per l'agitazione determinatasi nell'auta, fu costretto a sospendere la seduta.]

PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento degli ordini del giorno. Ha facoltà di parlare l'onorevole Presidente del Consiglio.
DE GASPERI, Presidente del Consiglio dei ministri. (Vivissimi, prolungati rumori all'estrema sinistra - Grida di: Abbasso il patto atlantico! Abbasso la guerra! - Grida ostili all'indirizzo del Presidente del Consiglio - Grida di: Viva De Gasperi! Vivissimi, prolungati applausi a sinistra, al centro e a destra - Nuovi, vivissimi rumori all'estrema sinistra - Ripetuti richiami del Presidente - Agitazione - Il Presidente sospende la seduta).
(La seduta, sospesa alle 1,10 del 17 marzo, è ripresa alle 1,20).
PRESIDENTE, Riprendiamo la seduta.
Una voce all'estrema sinistra. Abbasso il Governo della guerra (Rumori vivissimi al centro),
PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, affermo esplicitarnente che è mia ferma intenzione di difendere assolutamente il diritto alla libertà di parola del Presidente delConsiglio. Non mi costringano ad atti che potrebbero essere gravi. (Vivi applausi).
L'onorevole Presidente del Consiglio ha facoltà di parlare.
Una voce al centro. Viva De Gasperi! (I deputati del centro, in piedi, applaudono lungamente - Rumori all'estrema sinistra - Commenti).
PRESIDENTE, Onorevole Presidente del Consiglio...
FARINI. Non gli concediamo la parola! (Rumori vivissimi al centro Proteste).
PRESIDENTE. Onorevole Farini, la richiamo all'ordine per la prima volta. Se ella dovesse incorrere nel richiamo una seconda volta, farò alla Camera la proposta della sua esclusione dall'aula.
Onorevole Presidente del Consiglio, parli.
DE GASPERI, Presidente del Consiglio dei ministri. Se l'opposizione desidera che io rinunzi al mio diritto di replica a 27 oratori...
Una voce all'estrema sinistra. Deve rinunziare al patto atlantico..
DE GASPERI, Presidente del Consiglio dei ministri. ...sono pronto, per mio conto, ad accettare perché si possa più facilmente e più rapidamente venire alla conclusione. (Rumori all'estrema sinistra). Mi pare, però, che un Presidente del Consiglio il quale, non avendone l'obbligo, ha portato prima del tempo innanzi a voi tutta la questione... (Proteste all'estrema sinistra).
GIOLITTI. Non ci prenda in giro!
DE GASPERI, Presidente del Consiglio dei ministri. ...ha diritto di essere sentito. (Rumori all'estrema sinistra Interruzioni - Apostrofi all'indirizzo del Presidente del Consiglio).
PRESIDENTE, Onorevoli colleghi, non si può continuare in questo modo.
DE GASPERI, Presidente del Consiglio dei ministri. Non rispondo a queste ingiurie, perché voi (Indica l'estrema sinistra) che le lanciate sapete che non hanno alcun fondamento. (Rumori all'estrema sinistra - Interruzione del deputato Pajetta Gian Carlo).
Onorevole Pajetta, ho ascoltato con pazienza per un'ora e mezzo tutte le sue espressioni offensive contro il Governo, senza reagire. Credo di essermi meritato, per questa sopportazione, almeno cinque minuti di libertà di parola.
Una voce all'estrema sinistra. Poteva aspettare ancora ventiquattro ore per farci conoscere il testo del patto. Non l'ha voluto!
DE GASPERI, Presidente del Consiglio dei ministri. Le dichiarazioni che io ho fatto al principio di questa discussione sono state talmente complete e sostanziali... (Proteste all'estrema sinistra) che nessuno ha potuto rimproverarmi di aver omesso dei punti essenziali di giudizio perché la Camera potesse discutere e deliberare.
Ho riferito della decisione del Consiglio dei ministri, ho parlato della natura del patto, del carattere che lo pone come patto regionale entro l'O.N.U., ho accennato alle linee costruttive del patto, ho, in particolare, aggiunto che non si tratta di un impegno automatico, ma che si rispettano le prerogative parlamentari, Ho aggiunto che sapevamo che saremmo stati invitati perché così era stato deciso. Non avevamo ancora in mano l'invito formale perché i promotori devono completare la stesura della prima bozza del documento.
Ho aggiunto che, secondo le comunicazioni pervenuteci, era certo che noi saremmo stati invitati e che potremo quindi discutere prima della firma che dovrà venire apposta contemporaneamente a quella di tutti gli altri.
La questione che abbiamo posto al Parlamento, quindi, è pregiudiziale, di massima, Non è che il Parlamento sia chiamato oggi a discutere e deliberare - anche se lo conoscessimo in tutta la sua formulazione definitiva - un patto o uno strumento diplomatico. Questo verrà sottoposto alle deliberazioni delle Camere, dopo che naturalmente sarà stato parafato dal Governo. Questa è la procedura costituzionale e la divisione delle responsabilità. Il Parlamento non deve compromettere le sue decisioni se non dopo che il Governo avrà presentato una formulazione che, per conto suo, abbia già dichiarato di accettare.
Quindi, la questione oggi non è di sapere quale sia la formulazione del patto (badate bene, una formulazione che può essere solo provvisoria, perché si tratta di una bozza), ma è di sapere se un patto di assistenza, come viene proposto secondo le linee che vi ho indicato, possa essere accettato dal Parlarinento italiano, dal Governo italiano, come un contributo alla pace generale e alla sicurezza dell'Italia.
Questo è il problema su cui voi siete chiamati a dare il vostro voto. Se la vostra risposta sarà affermativa noi potremo trattare... (Interruzioni all'estrema sinistra).
Una voce all'estrema sinistra. Lei vuole una prima cambiale in bianco dal Parlamento italiano: questo è grave!
DE GASPERI, Presidente del Consiglio dei ministri. ...noi tratteremo e concluderemo col formulare uno strumento diplomatico, che in un secondo tempo sottoporremo alla vostra approvazione. (Interruzioni all'estrema sinistra). Questo è metodo semplice, corretto, democratico.
ANGELUCCI MARIO. Avete fatto recitare l'atto di fede prima. (Proteste del deputato Guidi Cingolani Angela Maria Commenti all'estrema sinistra),
DE GASPERI, Presidente del Consiglio dei ministri. Pur essendomi proposta la massima moderazione, sento il dovere di respingere, a nome mio e dei miei colleghi, le accuse di menzogna e di inganno che mi sono state fatte per i precedenti della preparazione di questo patto.
Le dichiarazioni del 4 dicembre corrispondevano alla situazione di allora; ed è vero che allora dichiarammo che il patto renano per noi non veniva in considerazione, per le sue caratteristiche speciali, in confronto al problema germanico. È vero che noi concentravamo allora i nostri sforzi sul problema dell'Unione e della ricostruzione europea. Si ricordino i due memoriali dell'agosto presentati dal Governo italiano. È vero che allora ci limitammo ad un'affermazione generica diamicizia per l'America, ad un'affermazione contro l'isolamento e ad una affermazione in favore della sicurezza.
Fu appena nelle ultime settimane che il problema della sicurezza ci si è affacciato in forma precisa.
PAJETTA GIULIANO. Quando ha mandato il generale Marras in America.
DE GASPERI, Presidente del Consiglio dei ministri. Dico tutto quello che so; non posso sapere di più.
Quando nei consessi internazionali l'iniziativa altrui abbozzò le linee di una proposta concreta e fummo dinanzi a certa prospettiva di invito, allora trovammo naturalmente doveroso di prendere una risoluzione in seno al Consiglio dei ministri. (Rumori all'estrema sinistra). Appena presa questa determinazione, decidemmo nello stesso momento di presentarci alle Camere per chiedere la conferma della vostra fiducia. Questa è la situazione, la situazione semplice, corretta, democratica (Rumori e commenti all'estrema sinistra), che è conforme all'uso parlamentare e, direi, allo spirito della Costituzione. (Interruzioni all'estrema sinistra). Sarebbe, secondo il mio parere, contrario alla Costituzione se un Governo venisse dinanzi a voi e, prima ancora di aver per suo conto vagliato, deliberato e assunta la responsabilità di una parafazione, vi chiedesse un voto su un progetto concreto formulato definitivamente.
Una voce all'estrema sinistra. È una cambiale in bianco
DE GASPERI, Presidente del Consiglio dei ministri. Non è una cambiale in bianco, perché il progetto deve tornare alla Camera e su questo sarete sempre gli ultimi a decidere. (Rumori all'estrema sinistra - Interruzione del deputato Pajetta Giuliano).
PRESIDENTE, Onorevole Pajetta, non interrompa!
DE GASPERI, Presidente del Consiglio dei ministri. Dall'esito del dibattito e dalle agitazioni connesse al dibattito stesso derivò la necessità di chiarire i nostri rapporti con la Russia. Durante la conferenza della pace abbiamo tentato - come ricordate - parecchie volte un accordo anche con la Russia intorno a quelle che erano le nostre rivendicazioni. Voi sapete per quali ragioni non fu possibile ottenere un accordo per Trieste e per il suo territorio; tuttavia noi fummo per l'applicazione integrale del trattato, e ricordate che qui abbiamo dovuto difendere questo nostro atteggiamento positivo anche nei confronti delle obiezioni dell'opposizione. Fummo, soprattutto, per una soluzione pacifica della questione del territorio di Trieste e, in ogni fase della discussione anche pubblica, abbiamo dichiarato esser certo che la soluzione della sacrosanta rivendicazione di Trieste dovesse essere ottenuta per via pacifica. Queste dichiarazioni le facemmo, non in relazione alle nostre possibilità militari, che, naturalmente, non esistevano, ma perché volemmo indicare che questa questione per quanto ci stesse a cuore non doveva essere motivo di conflitto fra le singole potenze, e molto meno di ostilità contro la Russia, All'applicazione del trattato siamo arrivati, ed è stato molto doloroso e molto penoso. L'onorevole La Malfa ha ricordato qui la cessione delle navi; l'onorevole La Malfa sa che nel momento decisivo, dopo aver fatto tutte le possibili resistenze, per avere per lo meno delle concessioni, quando si è fatto appello al nostro dovere, ci siamo ricordati del dovere di lealtà anzitutto. Abbiamo detto che, nonostante il sacrificio che ci veniva imposto e il dolore che sentivamo inflitto soprattutto alla marina ed a quanti si preoccupavano delle nostre sorti, noi abbiamo accettato l'applicazione del trattato anche se con molto dolore, Non si può dire che con il nostro atteggiamento con lo Stato russo abbiamo cercato di resistere all'applicazione del trattato, né abbiamo cercato pretesti per non applicarlo, né per creare delle ragioni di conflitto. Come con le altre nazioni, abbiamo sempre cercato di ravvivare, di completare e di integrare relazioni di commercio, così come con le altre nazioni slave. Oggi si tratta con la Jugoslavia per il problema dell'Adriatico, nonostante i nuovi atti di incorporazione che sotto diverse forme ha fatto la Russia, 287 miglia quadrate... (Commenti e interruzioni all'estrema sinistra),
TOGLIATTI. Quali atti?
DE GASPERI, Presidente del Consiglio dei ministri. Nessun sospetto turbò i rapporti fra Stati e Stati. (Interruzioni all'estrema sinistra).
Una voce all'estrema sinistra, Quali Stati?
DE GASPERI, Presidente del Consiglio dei ministri. È inutile che vi ripeta i nomi degli staterelli. (Interruzioni all'estrema sinistra).
GIOLITTI. È un bugiardo se non ce lo dice!
DE GASPERI, Presidente del Consiglio dei ministri. La polemica si sviluppò...
Voci all'estrema sinistra, Risponda!
PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, si ha l'obbligo di rispondere quando si offende qualcuno, ma quando si fa un'affermazione...
Una voce all'estrema sinistra. Affermazione falsa!
PRESIDENTE. In questo modo, la discussione si trasformerebbe in un continuo colloquio. (Commenti all'estrema sinistra).
DE GASPERI, Presidente del Consiglio dei ministri. La polemica si sviluppò invece contro la dottrina e l'azione del partito bolscevico. Essa si fece più viva dopo la creazione, nel settembre 1947, del Cominform (Interruzioni all'estrema sinistra), non solo perché esso iniziò la lotta contro il piano Marshall e gli aiuti americani, ma anche perché costituì allora un sottocomitato speciale per l'azione all'interno dell'Italia e della Francia, (Interruzioni e proteste all'estrema sinistra - Commenti al centro).
PAJETTA GIAN CARLO. Chi glielo ha detto?
PRESIDENTE. Onorevole Pajetta, basta, la prego; lei potrà intervenire nelle dichiarazioni di voto, ma la finisca di turbare l'ordine in questo modo. (Commenti e rumori all'estrema sinistra - Proteste al centro - Interruzioni - Scambio di apostrofi Ira l'estrema sinistra e il centro).
Onorevoli colleghi, non mi pongano nella necessità di sospendere una seconda volta la seduta.
Una voce al centro. Vogliono questo! (Proteste del deputato Bottonelli).
PRESIDENTE. Onorevole Bottonelli, non mi costringa a richiamarla all'ordine. (Rumori - Interruzioni all'estrema sinistra).
DE GASPERI, Presidente del Consiglio dei ministri. Assumo.... (Interruzioni all'estrema sinistra - Rumori).
Voci all'estrema sinistra. Le prove! Vogliamo le prove
PRESIDENTE. Onorevoli Failla e Gallico Spano; se continuano ad interrompere con questa richiesta delle prove, chiederò alla Camera la loro esclusione dalla seduta. (Proteste all'estrema sinistra - Rumori).
GUADALUPI Non si può fare. Debbono essere prima richiamati all'ordine!

BOTTONELLI. Protestando per questi falsi, difendiamo la causa della pace! (Proteste al centro).
PRESIDENTE. Onorevoli colleghi (Rivolto all'estrema sinistra), nessuno limiterà la loro libertà di parola quando, nelle dichiarazioni di voto, potranno confutare tutte le affermazioni del Presidente del Consiglio. Questo è nel loro diritto.
Una voce all'estrema sinistra. Ma non è ammesso dire delle menzogne! (Commenti).
PRESIDENTE. Riconosco il diritto di confutare tutte le affermazioni; ma non è nel loro diritto turbare l'ordine dei lavori della Camera, impedendo che il Presidente del Consiglio continui a parlare.
Una voce all'estrema sinistra. È l'onorevole De Gasperi che provoca con le menzogne! (Rumori vivissimi e proteste al centro).
DE GASPERI, Presidente del Consiglio dei ministri. Non è la prima volta che questa affermazione è stata fatta da me e da altri. (Interruzioni all'estrema sinistra - Rumori). Comunque, assumo la responsabilità di quanto ho detto! (Prolungati rumori all'estrema sinistra
Grida di: Le prove! Vogliamo le prove!).
L'onorevole Togliatti, a proposito del Cominform, aveva dichiarato altre volte di parlarne scherzando: questa volta ha dichiarato di rispondere sul serio e si è richiamato ad una antica tradizione socialista...
TOGLIATTI. ...e comunista.
DF GASPERI, Presidente del Consiglio dei ministri. ...e comunista, dell'esistenza e funzioni dell'Internazionale socialista e comunista. Ci ha detto: in fin dei conti èsempre stato così. Mi pare però che la cosa sia alquanto diversa. Una conferenza sotto la direzione di un partito come il partito bolscevico, che ha in mano la forza e i mezzi di uno Stato potente è una cosa diversa... (Proteste all'estrema sinistra - Interruzioni).
BERTI GIUSEPPE. Guerra volete, guerra; questo è il patto atlantico!
DE GASPERI, Presidente del Consiglio dei ministri. ...tanto è vero... (Rumori all'estrema sinistra - Interruzione del deputato Gallico Spano Nadia).
PRESIDENTE. Onorevole Gallico Spario, la richiamo per la seconda volta.
DE GASPERI, Presidente del Consiglio dei ministri. ...tanto è vero che i socialisti possono passarsela con delle diffide senza rischi, mentre Tito riceve non un'informazione, come sembrerebbe derivare dal titolo, ma una condanna espressa, ufficiale, pubblicamente manifestati per ragioni di politica interna e di politica estera, e l'ingiunzione perentoria di sottomettersi, a scanso...
TOGLIATTI. Buffone! Vivacissime proteste al centro e a destra -
Prolungati, vivissimi rumori - Grida ripetute di: Basta! Basta!).
PRESIDENTE. Onorevole Togliatti, faccio appello al suo senso di responsabilità. Non continuerò la seduta se ella non deplorerà sinceramente di aver pronunziato quella parola. Ho parlato e aspetto risposta, onorevole Togliatti.
TOGLIATTI. Se ella mi concede la parola, dirò che ne so qualcosa di questi documenti falsi ! Uno di quei documenti falsi venne lanciato dalla segreteria del Presidente del Consiglio sui giornali italiani, allo scopo di creare quell'ambiente su cui fu organizzato l'attentato del 14 luglio contro di me! (Approvazioni all'estrema sinistra Commenti).
PRESIDENTE. Onorevole Togliatti, questo le dà il diritto di protestare e di rettificare i fatti, non di lanciare ingiurie ed offese. (Interruzioni all'estrema sinistra - Commenti).
L'onorevole Togliatti non ha bisogno di molti avvocati! Credo di fare di nuovo appello al suo senso di responsabilità richiamandola all'opportunità (e la parola è un eufemismo) che questi metodi di violenze verbali e di ingiurie si abbandonino una buona volta! (Approvazioni Interruzioni e commenti all'estrema sinistra).
DE GASPERI, Presidente del Consiglio dei ministri. La mia affermazione si riferiva ad un documento pubblico del Cominform riguardante Tito e non a documenti segreti fabbricati dalla Presidenza... (Interruzioni all'estrema sinistra).
Ora, fino a che punto - qui sorge una questione che vorrete obiettivamente considerare - fino a che punto questa solidarietà internazionale, così organizzata e presidiata, è compatibile con i doveri... (Interruzioni all'estrema sinistra) è compatibile con i doveri di cittadinanza previsti dalla nostra Costituzione e con la sovranità e indipendenza della nazione?
Non voglio citare qui manifestazioni del passato autunno. Ammetto anche che le dichiarazioni fatte ieri dall'onorevole Togliatti ne attenuino il significato. Egli ha dichiarato: contro l'Unione Sovietica la guerra non si farà, perché il popolo lo impedirà. (Commenti all'estrema sinistra).
GALLICO SPANO NADIA. Non potrete farla!
Una voce all'estrema sinistra. Vi illudete! Mai!
DE GASPERI, Presidente del Consiglio dei ministri. Rispondo: nessuno di noi vuol fare la guerra contro l'Unione Sovietica.
Una voce all'estrema sinistra. Ma la state preparando!
DE GASPERI, Presidente del Consiglio dei ministri. Ma la questione è un'altra: la questione è di sapere se, nel caso che l'Italia fosse aggredita, gli italiani... (Interruzioni all'estrema sinistra) abbiano il dovere di difenderla o il diritto di disertare. Questa è la questione.
GALLICO SPANO NADIA. Da chi?
PRESIDENTE. Onorevole Gallico Spano, l'avverto ancora una volta, o la smette o attuo la misura disciplinare che le ho indicato.
DE GASPERI, Presidente del Consiglio dei ministri. Per mio conto credo... (Interruzioni del deputalo Gallico Spano Nadia).
PRESIDENTE. Onorevole Gaffico Spano, non turbi l'ordine; si chiuda magari le orecchie o vada altrove.
GALLICO SPANO NADIA. Il Mio posto è qui.
PRESIDENTE. Purché taccia e non turbi l'ordine.
DE GASPERI, Presidente del Consiglio dei ministri. ...credo, fermamente credo, nel sentimento di lealtà e di onore dei lavoratori italiani. Ma non parliamo di guerra che mi rifiuto di ritenere probabile o vicina. (Rumori all'estrema sinistra). Parliamo di pace.
GALLICO SPANO NADIA. A che cosa vi serve il patto, allora?
DE GASPERI, Presidente del Consiglio dei ministri. Vi pare, onorevoli colleghi dell'opposizione, specialmente comunisti, vi pare che porti un senso di sicurezza, che desti un senso di fiducia negli italiani codesto vostro atteggiamento che non è di neutralità ma di non impegno, cioè di isolamento, di abbandono, di porte aperte? (Proteste all'estrema sinistra). Credete questa una soluzione tranquillante sui due lati, a nord e a sud? Se il conflitto avvenisse, indipendentemente dalla nostra volontà, l'Italia sarebbe di nuovo spaccata in due. Non ragioniamo come se fossimo soli ed arbitri assoluti delle nostre sorti. (Interruzioni all'estrema sinistra). Usciamo dalle considerazioni ideologiche di parte. Guardiamo all'Europa e al mondo come è. I patti collettivi o reti di patti bilaterali sono in cammino. Verranno fatti con noi o senza di noi, e con noi o senza di noi saranno fattori decisivi della politica internazionale dell'Europa e del mondo, Domando alla vostra responsabilità e con tutta serenità: ove potremo lavorare meglio per la pace, in seno ad un patto di assistenza collettiva e all'Unione europea, o perdendoci in lotte ideologiche interne o appartandoci all'interno dalle correnti internazionali? Se noi aderiamo ad un patto difensivo in modo...
GALLICO SPANo NADIA. Ma non è difensivo questo patto!
DE GASPERI, Presidente del Consiglio dei ministri. ...in modo che sia esclusa qualsiasi aggressione contro la Russia e qualsiasi nostro obbligo di adesione a qualsiasi attacco, vi domando se noi non saremo allora nella migliore situazione per lavorare in favore delle soluzioni pacifiche e contro ogni pericolo di guerra se mai sorgesse. (Interruzioni all'estrema sinistra - Applausi al centro e a destra). L'Italia, vittima della guerra passata, potrà portare nel foro internazionale lo spirito paziente e fattivo della sua ricostruzione, la voce del suo popolo che ha bisogno di lavoro e di terra. (Interruzione del deputato Gallico Spano Nadia - Commenti).
Una voce all'estrema sinistra, E perché non gliela date?
PRESIDENTE. Onorevole Gallico Spano, le devo dire che lei non conosce neanche le regole della cortesia. Almeno per una cortesia verso di me, lei dovrebbe smetterla di interrompere; non metta a dura prova la mia pazienza!
DE GASPERI, Presidente del Consiglio dei ministri. V'è qualcuno che possa dubitare del nostro spirito conciliativo quando, entrando nel patto, dichiariamo già che non imposteremo nessuna rivendicazione circa il trattato, e appunto lo dichiariamo, non perché sulla questione di Trieste abbiamo bisogno di adesioni da parte degli anglo-americani, ma perché urteremmo altrimenti l'atteggiamento della Russia? (Commenti). E non dovremo sperare per riflesso anche in una distensione interna... (Interruzioni all'estrema sinistra).
LATORRE. E la Cirenaica, e la Tripolitania?
DE GASPERI, Presidente del Consiglio dei ministri. E non dovremo dicevo - sperare per riflesso anche in una distensione interna (veramente vi è poco da sperare dato il contegno nei riguardi delle mie dichiarazioni che del resto sono conciliative)... (Interruzioni all'estrema sinistra).
Voci all'estrema sinistra. Ci parli del patto atlantico!
DE GASPERI, Presidente del Consiglio dei ministri. Santo Dio! Queste voci continue che non fanno altro che dire: patto atlantico! Ma io parlo del patto atlantico.
E non dovremo sperare, ripeto ancora, per riflesso, anche in una distensione interna e in una rinvigorita disciplina nazionale, quando un senso di sicurezza libererà tutti dalle opposte tentazioni della sovversione o della dittatura ?... (Interruzioni all'estrema sinistra).
Una voce all'estrema sinistra. E i comitati civici?
DE GASPERI, Presidente del Consiglio dei ministri. Questa, onorevoli colleghi, è la via per preservare la pace e per salvare la libera democrazia in Italia. (Vivi applausi al centro ed a destra).
Il popolo italiano, che cerca la sua unità in mezzo alle sofferenze del dopoguerra, ritroverà ancora le sue virtù tradizionali nelle pacifiche conquiste dell'ingegno e del lavoro.
Una voce all'estrema sinistra. Retorica!
Altra voce all'estrema sinistra. Pensate a fare la riforma agraria!
DE GASPERI, Presidente del Consiglio dei ministri. Adesso vogliono che parli della riforma agraria, invece che del patto atlantico! È una intolleranza incivile quella che dimostrate ! (Vivi applausi al centro e a destra - Commenti all'estrema sinistra).
Una voce all'estrema sinistra. Barbaro!
DE GASPERI, Presidente del Consiglio dei ministri. Il contegno fazioso, che accentuate, non mi toglie la fede nel popolo italiano e nel suo avvenire. (Vivissimi, prolungati applausi al centro e a destra).
Per questo popolo, per questo avvenire, non per un Governo, noti per un partito, non per un gruppo, vi chiedo il vostro voto. (Vivissimi prolungati applausi a sinistra, al centro e a destra - I deputati si alzano in piedi).

[Il Presidente del Consiglio dichiarava quindi di accettare l'ordine del giorno a firma degli onorevoli Spataro, Corbino, La Malfa e Longhena con cui si approvavano le dichiarazioni del Governo e si dava mandato di continuare le trattative per la formulazione del patto atlantico.
Dichiarava inoltre di accettare a titolo di raccomandazione un ordine del giorno dell'onorevole Russo Perez ed un altro dell'onorevole Covelli concernenti non il mandato di fiducia ma aspetti particolari della partecipazione dell'Italia ai rapporti internazionali; infine, esprimendo il parere sull'ordine del giorno presentato dall'onorevole Togliatti ed altri («La Camera, riferendosi alle dichiarazioni del Governo, raccomanda che non vengaconcesso ad alcun governo straniero l'uso del territorio nazionale per l'organizzazione di basi militari di qualsiasi genere»), pronunciava le parole che seguono]

DE GASPERI, Presidente del Consiglio dei ministri. Ho da dichiarare quanto segue: nessuno ci ha mai chiesto basi militari, e d'altra parte non è nello spirito dei patti di mutua assistenza fra Stati liberi e sovrani, come il patto atlantico, di chiederne o concederne. Essendo questa la nostra valutazione, credo che il votare l'ordine del giorno Togliatti, anche per la parte donde proviene e per i sottoscrittori... (Interruzioni all'estrema sinistra) - voi ci avete dichiarati traditori un momento fa! (Commenti alla estrema sinistra - Interruzione del deputato Pajetta Giuliano) - ...equivarrebbe a insinuare che sia in noi una convinzione diversa e a diminuire il valore politico del mandato di fiducia che abbiamo chiesto alla Camera.
Perciò prego la Camera di respingerlo.

[Posto in votazione, con precedenza sugli altri, secondo la consuetudine, in quanto accettato dal Governo, l'ordine del giorno Spataro veniva approvato con 342 voti favorevoli, 170 contrari e 19 astensioni.]

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