In questo post descrivo la situazione, così come viene presentata dai media, delle trattative per le nomine alle nuove cariche Ue, delle eventuali modifiche alle politiche
economiche e segnalo l’ inizio del contro/semestre popolare e di lotta che vede
un coordinamento di partiti, sindacati e movimenti iniziare le contestazioni
con un corteo a Roma il 28 giugno.
Alla fine del 2014 vedremo come si è sviluppato il semestre
che vede l’ Ue guidata dall’ Italia. La mia speranza è che il governo Renzi, nella
sua duplice azione in Italia ed Europa, apra spazi per una nuova sinistra
alternativa al vecchio centrosinistra e al Pd. Vedremo, il processo di nascita
di una alternativa a sinistra è reso però
ancora più difficile dalle elezioni che nella
primavera 2015 interesseranno 14 regioni e quindi favoriranno la tenuta dei
vecchi schieramenti di centro sinistra, soprattutto, e di centrodestra.
UNIONE EUROPEA. 26 GIUGNO, Enrico Mentana in apertura del Tg
di La7 alle 20.00 dà per scontato l’ accordo sul nome di Junker come
commissario europeo, sulla Mogherini come commissaria per la politica estera e
una impostazione dei programmi dell’ Ue dove sono presenti, almeno a parole, la
crescita, la flessibilità dei trattati, l’ occupazione.
Il resto dei media dà un quadro meno ottimistico e viene
fornita la data del 17 luglio come scadenza nella quale saranno nominati, in un nuovo vertice straordinario, tutti
i commissari e il presidente del Consiglio Europeo. Il vertice avverrebbe una volta che il Parlamento europeo ha votato il nome del
commissario indicato dal Consiglio europeo, cioè dai 28 paesi membri,
indicazione che non necessita dell’ unanimità ma può essere votata anche con la
sola maggioranza semplice.
Nel Parlamento il nome dovrebbe contare sui voti sicuri dei
socialisti europei e dei popolari, su quelli possibili dei liberali, su altri
che potrebbero aggiungersi. Nelle previsioni la maggioranza non sarebbe però molto superiore al
50% e probabilmente inferiore al 60%.
IL CONTROSEMESTTRE POPOLARE E DI LOTTA. A due giorni dalla
manifestazione del 28 giugno il controsemestre di lotta sembra sempre una
iniziativa limitata ad una parte della sinistra diffusa italiana. Un impegno
che smuove solo alcuni ambienti, e parti rilevanti dei movimenti, sindacati e
sinistra politica non hanno dato il loro sostegno esplicito alla programmazione
del semestre di lotta. Per esempio: Cobas, Lista Tsipras (anche se c’è il Prc
nel coordinamento del controsemestre), SeL, No Tav, movimento per la casa,
studenti e precari in genere.
Ambienti che invece avevano già lanciato la loro
mobilitazione per l’ 11 luglio, quando si sarebbe dovuta tenere una Conferenza
Ue sulla disoccupazione giovanile poi saltata per il timore di contestazioni.
Ma difficilmente questi ambienti, se volevano contestare in
massa l’ 11 luglio, potranno esimersi dal contestare l’ Ue nei prossimi sei
mesi, anche se probabilmente non daranno l’ adesione esplicita al
contro/semestre popolare indetto da un coordinamento che vedono forse come loro concorrente
nell’ organizzare la protesta sociale.
RIFORME POLITICHE E ISTITUZIONALI. Legge elettorale e Senato,
il governo sembra deciso sulle proprie scelte ma molte sono le perplessità nelle assemblee su
entrambi i temi e la maggioranza al Senato non è poi tanto sicura.
Questa è la situazione al 26 giugno, ed è il primo report su
semestre e controsemestre.
Marco Palombo
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