Scrivo basandomi sulla memoria quindi sono pronto a correggermi in caso di errore.
Ieri sul Corriere della Sera, Repubblica, La Stampa, non c'era nessun accenno alla guerra ucraina,la definisco in questo modo perchè in questo momento è una vera e propria guerra civile che necessita di un negoziato. Anche oggi sul Corriere della Sera non c'e' nessun articolo che racconti cosa succedendo nell' Ucraina dell' est.
Questo non è un caso. La crisi di Kiev, dove in settimana è morto un giovane fotogiornalista italiano, è tale da giustificare articoli quotidiani da parte dei principali giornali italiani. Se questi non ci sono è perchè l' atteggiamento occidentale nel paese è da nascondere agli occhi dei lettori.
E' di ieri il commento di esponenti del governo Statunitense secondo i quali Kiev ha il diritto di difendere la legge. Quindi l' esercito di Kiev uccide civili con bombardamenti perchè deve far rispettare la legalità, mentre la polizia che difendeva i palazzi del potere dai contestatori "anche armati" di Piazza Majdan operava una "violenta repressione" che giustificava una "rivoluzione".
Due pesi e due misure, ma in maniera troppo scoperta. Quindi è meglio parlare di altro, e questo è facile perchè molti lettori non vanno poi a informarsi da soli ma si fidano dei media maggiori.
In Italia molti dissentono dall' operato degli USA e dell' Unione Europea nell' Ucraina ma non si uniscono per contestarlo apertamente e cercare di indurre il nostro paese a politiche diverse.
Segnalo allora la manifestazione a Roma del prossimo 28 giugno che lancerà il controsemestre popolare e di lotta che affiancherà il semestre dell' Unione europea a guida italiana. La guerra in Ucraina è presente tra i temi centrali della mobilitazione e mi auguro che la contestazione alla politica aggressiva della Nato (appoggiata da USA e UE) sia ben visibile.
Marco Palombo
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