mercoledì 11 giugno 2014

Per una piattaforma di lotta contro le guerre


Dopo le elezioni europee in Italia, a sinistra, si dibatte di nuove aggregazioni politiche.
Lo sfondamento di Matteo Renzi è stato maggiore sul suo fianco destro e la Lista Tsipras ha raggiunto il quorum ponendo fine alla serie negativa iniziata il 2008 con la lista Arcobaleno,proseguita nel 2009 con le liste Prc e SeL e il 2013 con Rivoluzione Civile (Sel nel 2013 entrò in Parlamento ma perchè in coalizione con il Pd era sufficiente solo il 2%).

La politica dell' Unione europea, sostenuta in Italia da Pd e centrodestra, ha perso le elezioni in tutta Europa dando spazio a nazionalismi e populismi vari, ma nei paesi meridionali la sinistra ha sfondato: Syriza sul 25%, e KKE (Partito Comunista) al 6% in Grecia; in Spagna IU al 10% e il nuovo Podemos all' 8%, in Portogallo il PC al 12%.

I ballottaggi delle elezioni comunali hanno confermato che per il Pd, nonostante il 40%, la strada non sarà facile e il nuovo Partito di Renzi lascia scoperto il fianco sinistro in maniera maggiore di prima.

Quindi, nonostante la brutta retromarcia della Spinelli, a sinistra si guarda a nuove aggregazioni ed è già fissato qualche appuntamento di discussione. E' in partenza poi il controsemestre popolare e di lotta che affiancherà in maniera conflittuale il semestre italiano alla guida dell' Ue e sono già in programma due manifestazioni nazionali:28 giugno a Roma, 11 luglio a Torino.

Sarebbe il caso quindi di definire alcuni punti programmatici su cui riunire la sinistra diffusa e dispersa nella speranza di riaggregare un' area che è sempre consistente (anche se molto minoritaria) e che, soprattutto, potrebbe parlare a vastissimi strati sociali colpiti dalla crisi. Una moltitudine di italiani che per risolvere alcuni loro problemi elementari hanno bisogno di un cambiamento sociale profondo (di cui in questo momento non si ha nessun segnale di arrivo).

Per quanto riguarda il tema della pace e della guerra non mancano le questioni importanti aperte e c'e' materiale sufficiente per costruire una piattaforma alternativa all' azione del governo Renzi.

Metto solo i titoli e qualche semplice indicazione, ma credo che l' importanza dei temi sia evidente anche con queste citazioni stringate.

Afghanistan-
La missione Isaf finisce il 31 dicembre 2014 ma la presenza italiana nel paese asiatico dal gennaio 2015 viene data per scontata anche se ancora non è stata discussa dal Parlamento. Al Senato e alla Camera c'e' però una cospicua presenza del M5S in grado di fare una opposizione dura e una mobilitazione nel paese potrebbe aiutarla.

Ucraina-
L' Italia appoggia, insieme all' Ue e agli Usa, il governo di Kiev impegnato a bombare l' est del paese che vorrebbe l' autonomia dall' Ucraina. La situazione quasi di guerra civile è stata causata dal golpe avvenuto a febbraio 2014 e l' operato Occidentale, in Italia, non ha convinto neanche ambienti di centro destra, il M5S e ambienti del centrosinistra (per non parlare della sinistra di classe). Quindi anche questo tema meriterebbe un impegno nazionale da parte delle forze più sensibili.

Siria-
L' Italia continua a far parte dell' alleanza denominata Amici della Siria che è composta oltre che da Usa, Francia, Gran Bretagna e Germania dalle impresentabili petromonarchie del Golfo (Arabia saudita, Qatar, Emirati arabi uniti), dalla Turchia e dall' Egitto, oltre che dalla più tranquilla Giordania.

Difesa europea
Il governo Renzi parla apertamente di difesa europea ma non esiste neanche una politica estera europea e Francia e Gran Bretagna quando non hanno il consenso degli altri paesi fanno ugualmente quello che vogliono. Così da sole hanno tolto l' embargo alle armi per i gruppi armati anti Assad, e i francesi sono intervenuti militarmente in Africa avvertendo ONU e UE solo a cose fatte.
Qualcuno crede davvero che in futuro si muoveranno solo se hanno il consenso di Austria, Svezia, Norvegia e gli altri paesi dell' Unione ? Penso che nessuno si aspetti questo ed allora che senso ha parlare di esercito e difesa comune europea ?

Armamenti e F-35
la stragrande maggioranza degli italiani è ormai convinta che gli F-35 siano una spesa enorme e sbagliata. Nonostante questo il programma va avanti e il Pd al massimo vorrebbe che subentrassero gli Eurofighter, che sono costati ugualmente una cifra spropositata ed hanno la stessa funzione di bombardieri. Ma sprechi di denaro pubblico riguardano anche la Marina militare ed altri strumenti di guerra che le Forze Armate si apprestano ad acquistare.

Come vedete ci sono almeno cinque grandi questioni aperte alle quali potremmo unire tutte le vertenze territoriali relative alle basi militari straniere presenti nel nostro paese.

Su questi temi potrebbero convergere moltissime aggregazioni, di piccole o medie dimensioni, e avere il consenso di ampi strati dell' opinione pubblica italiana.

Io per il momento li ho elencati, chissà che presentati tutti insieme non facciano riflettere qualcuno.


Marco Palombo

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