Dopo le elezioni europee in Italia, a
sinistra, si dibatte di nuove aggregazioni politiche.
Lo sfondamento di Matteo Renzi è stato
maggiore sul suo fianco destro e la Lista Tsipras ha raggiunto il
quorum ponendo fine alla serie negativa iniziata il 2008 con la lista
Arcobaleno,proseguita nel 2009 con le liste Prc e SeL e il 2013 con
Rivoluzione Civile (Sel nel 2013 entrò in Parlamento ma perchè in
coalizione con il Pd era sufficiente solo il 2%).
La politica dell' Unione europea,
sostenuta in Italia da Pd e centrodestra, ha perso le elezioni in
tutta Europa dando spazio a nazionalismi e populismi vari, ma nei
paesi meridionali la sinistra ha sfondato: Syriza sul 25%, e KKE
(Partito Comunista) al 6% in Grecia; in Spagna IU al 10% e il nuovo
Podemos all' 8%, in Portogallo il PC al 12%.
I ballottaggi delle elezioni comunali
hanno confermato che per il Pd, nonostante il 40%, la strada non sarà
facile e il nuovo Partito di Renzi lascia scoperto il fianco sinistro
in maniera maggiore di prima.
Quindi, nonostante la brutta
retromarcia della Spinelli, a sinistra si guarda a nuove aggregazioni
ed è già fissato qualche appuntamento di discussione. E' in
partenza poi il controsemestre popolare e di lotta che affiancherà
in maniera conflittuale il semestre italiano alla guida dell' Ue e
sono già in programma due manifestazioni nazionali:28 giugno a Roma,
11 luglio a Torino.
Sarebbe il caso quindi di definire
alcuni punti programmatici su cui riunire la sinistra diffusa e
dispersa nella speranza di riaggregare un' area che è sempre
consistente (anche se molto minoritaria) e che, soprattutto, potrebbe
parlare a vastissimi strati sociali colpiti dalla crisi. Una
moltitudine di italiani che per risolvere alcuni loro problemi
elementari hanno bisogno di un cambiamento sociale profondo (di cui
in questo momento non si ha nessun segnale di arrivo).
Per quanto riguarda il tema della pace
e della guerra non mancano le questioni importanti aperte e c'e'
materiale sufficiente per costruire una piattaforma alternativa all'
azione del governo Renzi.
Metto solo i titoli e qualche semplice
indicazione, ma credo che l' importanza dei temi sia evidente anche
con queste citazioni stringate.
Afghanistan-
La missione Isaf finisce il 31 dicembre
2014 ma la presenza italiana nel paese asiatico dal gennaio 2015
viene data per scontata anche se ancora non è stata discussa dal
Parlamento. Al Senato e alla Camera c'e' però una cospicua presenza
del M5S in grado di fare una opposizione dura e una mobilitazione nel
paese potrebbe aiutarla.
Ucraina-
L' Italia appoggia, insieme all' Ue e
agli Usa, il governo di Kiev impegnato a bombare l' est del paese
che vorrebbe l' autonomia dall' Ucraina. La situazione quasi di
guerra civile è stata causata dal golpe avvenuto a febbraio 2014 e
l' operato Occidentale, in Italia, non ha convinto neanche ambienti
di centro destra, il M5S e ambienti del centrosinistra (per non
parlare della sinistra di classe). Quindi anche questo tema
meriterebbe un impegno nazionale da parte delle forze più sensibili.
Siria-
L' Italia continua a far parte dell'
alleanza denominata Amici della Siria che è composta oltre che da
Usa, Francia, Gran Bretagna e Germania dalle impresentabili
petromonarchie del Golfo (Arabia saudita, Qatar, Emirati arabi
uniti), dalla Turchia e dall' Egitto, oltre che dalla più tranquilla
Giordania.
Difesa europea
Il governo Renzi parla apertamente di
difesa europea ma non esiste neanche una politica estera europea e
Francia e Gran Bretagna quando non hanno il consenso degli altri
paesi fanno ugualmente quello che vogliono. Così da sole hanno tolto
l' embargo alle armi per i gruppi armati anti Assad, e i francesi
sono intervenuti militarmente in Africa avvertendo ONU e UE solo a
cose fatte.
Qualcuno crede davvero che in futuro si
muoveranno solo se hanno il consenso di Austria, Svezia, Norvegia e
gli altri paesi dell' Unione ? Penso che nessuno si aspetti questo
ed allora che senso ha parlare di esercito e difesa comune europea ?
Armamenti e F-35
la stragrande maggioranza degli
italiani è ormai convinta che gli F-35 siano una spesa enorme e
sbagliata. Nonostante questo il programma va avanti e il Pd al
massimo vorrebbe che subentrassero gli Eurofighter, che sono costati
ugualmente una cifra spropositata ed hanno la stessa funzione di
bombardieri. Ma sprechi di denaro pubblico riguardano anche la Marina
militare ed altri strumenti di guerra che le Forze Armate si
apprestano ad acquistare.
Come vedete ci sono almeno cinque
grandi questioni aperte alle quali potremmo unire tutte le vertenze
territoriali relative alle basi militari straniere presenti nel
nostro paese.
Su questi temi potrebbero convergere
moltissime aggregazioni, di piccole o medie dimensioni, e avere il
consenso di ampi strati dell' opinione pubblica italiana.
Io per il momento li ho elencati,
chissà che presentati tutti insieme non facciano riflettere
qualcuno.
Marco Palombo
Nessun commento:
Posta un commento