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Visualizzazione dei post da aprile, 2016

Distributori ENI sabotati. Contro le politiche di guerra dell'Eni,ma non così!!!!!

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    Contro le politiche guerrafondaie dell'ENI avevo scritto un articolo "Libia, una guerra civile finanziata anche dall'ENI" , ma, secondo me, le stesse politiche vanno contrastate con altri mezzi e non con i sabotaggi. Per esempio dal 4 all'11 maggio c'è una settimana mondiale di azioni dirette nonviolente contro le estrazioni petrolifere. Però è vero che l' atteggiamento dell' ENI, come quello di tutte le compagnie petrolifere occidentali, favorisce le guerre. Il tema è enorme e meriterebbe un impegno non solo mio e dei tagliatori di pompe di Trento e Rovereto. Marco Palombo Home » Guerra e imperialismo Trento | Rovereto - Sabotati distributori ENI contro la guerra Apprendiamo dai media locali che, nella notte fra il 15 e il 16 aprile, due distributori a Trento e uno a Rovereto sono stati sabotati da mani anonime: qualche decina di pompe tagliate e un bancomat preso a mazzate. Su vetrate e saracinesche lasciate le scritte: ...

Energia FV-Il rekord mondiale dell'Italia che Renzi nasconde

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Forse perchè il terzo conto energia del 2007, che dette la svolta al mercato italiano, fu firmato dal ministro allo sviluppo economico Pierluigi Bersani...... Con 227,1 GW di potenza cumulata, a livello mondiale il fotovoltaico ora fornisce l' 1,3% dell'elettricità del pianeta . In 23 paesi nel mondo ora ci sono più di 1 GW di impianti e in 22 il FV ha passato la soglia dell'1% sulla domanda elettrica. L'Italia continua a mantenere il record mondiale, soddisfacendo con il solare quasi l'8% del fabbisogno elettrico (vedi grafico). 

Caso Regeni e morti italiani di serie B: i due tecnici in Libia per l'ENI

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Da inizio marzo si parla molto della morte al Cairo di Giulio Regeni e il 9 aprile l’Italia ha richiamato dall’Egitto il suo ambasciatore. Il 1 marzo erano stati uccisi in Libia due tecnici italiani che lavoravano negli impianti dell’ ENI, ma i particolari della tragedia dei due uomini, e delle loro famiglie, non hanno avuto dai media italiani la stessa attenzione della storia di Giulio Regeni. Sono soprattutto i giornalisti dell’area di centro sinistra ad avere preso a cuore la verità sulla morte del giovane ricercatore e probabilmente gli stessi ignorano quasi completamente la storia dei due tecnici uccisi in Libia. Così dobbiamo leggere Libero, giornale della destra più battagliera, per conoscere dettagli importanti del rapimento e della morte dei tecnici italiani, dipendenti della Bonatti Spa ma in Libia per lavorare agli impianti ENI. I particolari della loro storia sono però ugualmente istruttivi.   Vi propongo integralmente l’articolo di G.Amadori su Lib...

No NATO, No Oil ed altro. Nella nuova fase politica mettiamo cose concrete

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Si è aperta in Italia una nuova fase politica che durerà almeno fino ad un previsto, ma come vedremo ancora non sicuro, referendum costituzionale nel prossimo autunno. In questa fase politica il Presidente del Consiglio Renzi sarà sotto un fuoco incrociato da parte di M5S, alcuni giornali piccoli ma influenti di centrosinistra (Fatto e Manifesto) e di destra,  di quella che era la sinistra del centrosinistra ma ormai allargata a parte del Pd, dell' opposizione sociale (si spera), del centro destra. In questi mesi incandescenti Renzi non ce la farà a zittire i suoi oppositori. Il 17 aprile se vince sarà per l' astensione e nel voto amministrativo i risultati saranno diversificati e risentiranno dalle situazioni locali. Quindi in questi mesi prevedo che Renzi o sarà disarcionato o rimarrà sotto un attacco costante. Quello che invece non vedo ancora scontato saranno i contenuti di questa fase. Rischiano di essere limitati alla questione morale o alle riforme costituzional...

Libia, una guerra civile finanziata anche dall' Eni

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Il 26 novembre 2014 il ministro degli esteri Gentiloni spiegava a Gad Lerner, in una intervista televisiva pubblicata anche da Repubblica: “ ..Se anche, semplificando, descrivessimo una Libia spaccata in due fra Cirenaica e Tripolitania, bisogna sapere che nessuna delle due parti è in grado di prevalere militarmente sull’ altra. La Banca centrale libica continua a funzionare, paga gli stipendi ai dipendenti pubblici sull’ intero territorio dello stato, utilizzando i proventi di gas e petrolio che anche l ‘Eni continua a versarle…” In Libia, dopo elezioni generali che si sono tenute nel giugno 2014, hanno governato, fino a questi giorni, due esecutivi e due parlamenti, combattendosi violentemente. Uno da Tobruk, sostenuto da Arabia saudita, Egitto e paesi occidentali, l' altro da Tripoli, appoggiato dal Qatar e dalla Turchia. Tra le altre cose, a fine 2014, nonostante l' intensificarsi dei conflitti armati, la produzione petrolifera era cresciuta di nuovo fino a ci...