martedì 29 ottobre 2019

Il Fondo Sovrano Russo in soccorso della IPO della Saudi Aramco ?





A inizio Novembre dovrebbe essere finalmente annunciata la quotazione in Borsa della Saudi Aramco, una IPO che è slittata più volte negli ultimi due anni.

Il 17 novembre dovrebbe essere annunciato il prezzo iniziale delle azioni, e il 4 dicembre dovrebbe iniziare il vero e proprio collocamento sul mercato.

Ma la notizia del giorno è che sarebbe il Fondo sovrano di investimento russo, RDIF, a mettere insieme un pool di fondi che acquisterebbero le azioni dell' Aramco messe sul mercato.

Putin quindi darà una mano al Principe Saudita che stava avendo difficoltà non indefferenti alla sua storica operazione finanziaria.

Marco

" Russian sovereign wealth fund RDIF is working on a consortium of investors for the Aramco IPO, its chief executive said on Tuesday.

"There are several Russian pensions funds who are interested to invest in the Aramco IPO and we have also received indications from our Russia-China fund of some Chinese major institutions also interested in Aramco IPO," Russian Direct Investment Fund (RDIF) head Kirill Dmitriev told reporters at the Future Investment Initiative conference in Riyadh.

"We are waiting for the final details to emerge," Dmitriev said, without mentioning the timeline, but said that Aramco is a particularly interesting investment. "

(Reporting by Stephen Kalin; writing by Nafisa Eltahir; editing by Jason Neely)

lunedì 28 ottobre 2019

Non c’è un pianeta B. A dicembre Greta nel Cile della rivolta antiliberista




Dal 2 al 13 dicembre 2019 a Santiago del Cile si svolgerà la COP25, la Conferenza annuale dell’ ONU sui cambiamenti climatici.

 “Non c’ è un pianeta B”, uno degli slogan più citati nelle manifestazioni per agire subito contro i cambiamenti climatici, si presta bene anche a spiegare come l’ emergenza climatica si intrecci inevitabilmente ad altre questioni globali, dalle guerre alla giustizia sociale, dalla democrazia al rapporto tra paesi ricchi e il sud del mondo, alle migrazioni.

Tutto si tiene, si diceva una volta, e vale anche oggi quando anche internet serve ai manipolatori dell’ opinione pubblica mondiale per separare le varie nicchie, per frammentare le aggregazioni, per impedire alle persone di collegare una questione con un’ altra.

Ma così come a Londra si discute su quanto Extinction Rebellion sia radicato nella classe media ma poco presente nelle centinaia di migliaia di londinesi di origine straniera,

come nel suo piccolo, nel forum di Extinction Rebellion Italia si discute se partecipare o meno con le bandiere di XR alla manifestazione per il Kurdistan siriano del 1 novembre,

per un ironia della sorte, la Cop25, che vedrà anche la presenza di Greta Thumberg e che verosimilmente sarà al centro del quarto  sciopero globale per il clima del 27 novembre,

si svolgerà a dicembre nel Cile che vede in questi giorni enormi manifestazioni contro il governo Pinera e le sue politiche neoliberiste che colpiscono, come ovunque, le classi meno abbienti a favore dei poteri finanziari.

Il dibattito sulle lotte per arginare i cambiamenti climatici è appena iniziato e ci scusiamo con chi ne è infastidito e pensa che sia un complotto organizzato da Soros.

E’ una lotta che piace anche ai Vip, ma questo non è un segreto, Greta è arrivata nel continente americano nell’ agosto 2019 in una imbarcazione a vela insieme al figlio della principessa Caroline di Monaco, 
e nel prossimo futuro sicuramente discuteremo molto dei legami tra il tema dei cambiamenti climatici e le altre questioni globali.

Marco

venerdì 25 ottobre 2019

Saudi Aramco, ennesimo rinvio della quotazione. La prima impresa per emissioni di gas serra, la più grande IPO di sempre



La quotazione in Borsa della Saudi Aramco slitta ancora. L' ultimo rinvio è per l' annuncio, previsto il 20 ottobre, della partenza alla Borsa saudita. Ma già si parla anche di abbandono del progetto di quotare l' impresa in una Borsa all' estero.

Erano state ipotizzate, in ordine cronologico, Wall Street negli USA, ma ci sono troppe tutele per i piccoli azionisti, Londra,che aveva addirittura già modificato alcune storiche regole della sua Borsa per permettere l' operazione, ma la Brexit la renderebbe troppo incerta, Honk Kong, che in questo momento non è troppo tranquilla, e Tokio.

Sembra però che gli investitori stranieri siano assai tiepidi, la quotazione prevista esagerata, e il prezzo attuale del petrolio troppo basso.

Negli ultimi mesi inoltre gli investimenti nelle produzioni di energia da fonti fossili sono nel mirino per il loro impatto devastante sul clima, vedi Greta, Extinction Rebellion ed anche papa Francesco,  e il prestigio dei sauditi assai in ribasso per il caso Khassogi e la guerra allo Yemen.



Insomma molte incognite su tutta l' operazione e speriamo che alla fine siano troppe e il regno dei Saud abbia una brusca frenata alla sua attività guerrafondaia e distruttrice dell' ambiente.

Ma i sauditi hanno speso enormi risorse finanziarie per sistemi di armamento, che talvolta sanno usare poco, vedi i missili che hanno colpito la raffineria Aramco, e non rinunceranno pacificamente ai loro progetti megalomani, che però finora potevano permettersi.

Marco




Emissioni di gas serra, da IlFattoquotidiano


Prima assoluta della lista è la compagnia energetica pubblica dell’Arabia Saudita, la Saudi Aramco. Al secondo posto l’americana Chevron (privata), seguita dalla russa Gazprom (statale).
 
Hanno sfruttato incessantemente le riserve mondiali di petrolio, gas e carbone e sono responsabili di oltre un terzo di tutte le emissioni di gas serra registrate in oltre mezzo secolo. Un’analisi condotta dal Climate Accountability Institute degli Stati Uniti i cui risultati sono stati pubblicati dal quotidiano inglese Guardian rivela i nomi delle 20 compagnie che operano nel settore petrolchimico e che hanno causato, direttamente e indirettamente, il 35% di tutte le emissioni globali di anidride carbonica e metano dal 1965 al 2017. Non lo hanno fatto da sole, però. Dei 20 colossi, dodici sono a controllo statale.

L' IPO di Aramco 

da valori.it  17 ottobre 2019

Aramco (non) vale 2 trilioni di dollari

Prefigurato la prima volta tre anni fa dal principe ereditario Mohammed bin Salman, l’ingresso in borsa di Aramco, sostiene Bloomberg, dovrebbe essere annunciato ufficialmente entro la fine del mese. E a spiccare, nota ovviamente l’agenzia, sono i numeri da record. Nulla di ufficiale ma i rumors sono noti da tempo: Aramco affiderà al mercato il 2% delle sue azioni con un prezzo target complessivo di 40 miliardi di dollari.

 Quasi il doppio, per capirci, del capitale iniziale raccolto cinque anni fa dal gigante cinese dell’e-commerce Alibaba, lanciatosi sulla piazza finanziaria per la miseria di 25 miliardi. Se le cifre attese dovessero essere confermate la valutazione complessiva della compagnia di Stato saudita raggiungerebbe i 2 trilioni di dollari, due volte tanto la capitalizzazione azionaria di Apple che, ad oggi, è la più grande public company del mondo in termini di valore di mercato.

La cifra obiettivo però non convince tutti. Qualche analista di lungo corso, come Liam Denning, noto columnist per Bloomberg, Wall Street Journal e Financial Times, ha parlato di valutazione gonfiata. Il nodo è dato dal prezzo del barile che, al momento, resta troppo basso per garantire ad Aramco introiti adeguati. Per giustificare una valutazione da duemila miliardi di dollari, ha sostenuto Denning, occorrerebbe accettare uno scenario rialzista capace di condurre il petrolio a quota 80 biglietti verdi e di lasciarlo lì nel medio termine. Possibile?


Teleborsa 18 ottobre 2019, 

SLITTA ANCORA L' IPO DI SAUDI ARAMCO 

(Teleborsa) – L’Arabia Saudita ha rinviato nuovamente il lancio della tanto attesa offerta pubblica iniziale (IPO) di Saudi Aramco, prevista già la settimana prossima. Si tratta di uno slittamento limitato a qualche settimana.

Secondo quanto scrive il Financial Times, Riad vuole aspettare fino a quando non avrà più chiarezza riguardo al potenziale impatto sul bilancio degli attacchi contro gli impianti petroliferi sauditi, del mese scorso, che hanno dimezzato temporaneamente la produzione.

L’annuncio del collocamento in Borsa era atteso per questa domenica, 20 ottobre, a Dahran, la città sede del quartier generale di Saudi Aramco. Il prospetto sarebbe stato pubblicato la settimana prossima, in modo da effettuare l’IPO a novembre.

Con l’operazione il principe ereditario Mohammed bin Salman aspira a strappare per la compagnia di Stato una valutazione di 2mila miliardi di dollari, sollevando tuttavia dubbi nella maggior parte degli analisti. All’estero, infatti, si è registrato un tiepido interesse da parte degli investitori istituzionali.

mercoledì 16 ottobre 2019

Extinction, a Londra la ribellione continua nonostante Scotland Yard. Greta: “Infrangere le regole se impediscono di manifestare per il clima”. Arrestato George Monbiot.


Il giornalista del Guardian George Monbiot poco prima di farsi arrestare

A Londra la protesta di Extinction Rebellion continua come previsto. Scotland Yard ha sgombrato il campeggio in corso da giorni nella piazza Trafaslgar Square nella notte del 14 ottobre e vietato ogni manifestazione dopo le 21, ma il programma di XR va avanti, con qualche variazione conseguente al cambio di atteggiamento della polizia.

Oggi si è tenuta una nuova assemblea a Trafalgar Square e nella vicina strada si sono fatti arrestare il giornalista del Guardian George Monbiot e il co-leader del Green Party Jonathan Bertley

A  proposito delle decisioni a Londra contro Extinction Rebellion  in un post sui social Greta Thumberg afferma in sostanza che, se le regole vietano di manifestare per il clima, allora le regole vanno infrante, ed ha citato la critica di Amnesty alle decisioni della polizia britannica che mirano a neutralizzare la protesta di Extinction.

 Oggi XR ha preso di mira i principali media con presidi davanti alla sede londinese di Google e alla Robert Murdoch’s New Corp HQ.



Non so valutare l’ importanza di queste notizie, in Italia assai ignorate. E’ opportuno però che circolino. Sono in corso altre crisi internazionali rilevanti, dalla guerra di Erdogan alle proteste per le sentenze contro i leader indipendentisti catalani e penso che anche nel nostro paese il dibattito politico debba andare oltre lo scambio di battute tra Salvini e Renzi, o gli equilibrismi verbali di Zingaretti, Di Maio e Conte.

Di seguito il post di Greta Thumberg e il titolo dell’ articolo di Monbiot sul sito del Guardian

Marco Palombo


17 h ·
Police have banned peaceful, nonviolent Extinction Rebellion protests in London.
Amnesty UK says it is “an unlawful constraint of our rights to #FreedomofExpression and peaceful assembly.”
If standing up against the climate and ecological breakdown and for humanity is against the rules then the rules must be broken.

Today, I aim to get arrested. It is the only real power climate protesters have
By putting our bodies on the line and risking our liberty, we make this great neglected issue impossible to ignore
  • George Monbiot was arrested shortly after 3pm on 16 October 2019


Extinction Rebellion disobbedisce a Scotland Yard- Assemblea, oggi 16 ottobre, a Trafalgar Square


Extinction Rebellion terrà una storica azione di disobbedienza civile di massa.

In seguito alla decisione di vietare le proteste pacifiche a Londra, chiediamo a tutti di riunirsi in Trafalgar Square per difendere le nostre libertà civili.

Organizzeremo un'assemblea popolare di emergenza a Trafalgar Square alle 13.30 per porre la domanda: “come rispondiamo al silenzio del governo sull'emergenza climatica ed ecologica, di fronte al tentativo della polizia metropolitana di mettere a tacere le persone , con un ampio divieto di Londra alla nostra assemblea pacifica? "

L'Assemblea del popolo discuterà di come rispondere al silenzio scioccante del governo sull'emergenza climatica ed ecologica nel discorso della regina di lunedì e sull'importanza di preservare il nostro prezioso diritto democratico di riunirci.

George Monbiot, altre celebrità e politici sono stati invitati a partecipare e proteggere il nostro diritto democratico all'assemblea pacifica.

** A tutti i ribelli viene chiesto di fare un pellegrinaggio a piedi dalle loro case, trasmettendo in diretta il loro ritorno nel cuore della loro ribellione di due settimane. **

La mattina dell'Assemblea, Extinction Rebellion pubblicherà lettere per tutti i 26 dipartimenti governativi chiedendo che producano i loro piani per un'emergenza climatica ed ecologica. Questo segue quasi due settimane di blocchi nei principali dipartimenti governativi.

Dalla pagina Facebook di Extinction rebellion Londra, pubblicato alle ore 10.00 italiane

https://www.facebook.com/events/2371597889823021/

Extinction Rebellion will hold an historic mass civil disobedience action.

Following the decision to ban peaceful protest in London, we are calling on everyone to assemble in Trafalgar Square to defend our civil liberties.

We’ll be holding an Emergency People’s Assembly in Trafalgar Square at 13.30pm to ask the question: “how do we respond to the silence of the Government on Climate & Ecological Emergency, in the face of the attempt by the Metropolitan Police to silence people, with a London wide ban on our peaceful assembly?"

The People’s Assembly will discuss how to respond to the shocking silence of the Government on Climate & Ecological Emergency in the Queen’s Speech on Monday and the importance of preserving our precious democratic right to assemble.

George Monbiot, other celebrities and politicians have been invited to attend and protect our democratic right to peaceful assembly.

**All rebels are being asked to make a walking pilgrimage from their homes, live streaming their return to the heart of their two week rebellion.**

On the morning of the Assembly, Extinction Rebellion will publish letters to all 26 Government Departments demanding they produce their plans for a Climate and Ecological Emergency. This follows almost two weeks of blockades at key Government departments.

venerdì 11 ottobre 2019

Ecologia e pacifismo divisi anche il giorno del probabile Nobel per la Pace a Greta





Scrivo alle 9,30 di venerdì 11 ottobre. Probabilmente in giornata, salvo sorprese dell’ ultim’ora, sarà annunciato il premio Nobel per la Pace a Greta per il suo impegno contro i cambiamenti climatici. Il giornalaio sotto casa ha già messo copie del libro di Greta “  La nostra casa è in fiamme “ ben in vista a chi acquisterà i giornali questa mattina. 
Il manifesto dedica la foto copertina e le pagine 2 e 3 all’ invasione turca in Siria, a pagina 4 ci sono due articoli sulla ribellione internazionale di Extinction Rebellion, mentre il decreto green del governo giallo rosa di Conte viene criticato da un titolo vistoso in prima pagina e spiegato nel dettaglio a pagina 6, completata da un articolo che parla di case popolari verdi richieste dall’ Unione Inquilini.                                                                                                                                                                                                                                                                                         
Nonostante questo anche oggi in strada le lotte per l’ ambiente e le lotte contro le guerre non si incroceranno.

Spero di essere smentito. In ogni caso insisterò sulla necessità di unire le lotte ambientali alle lotte contro le guerre, che guarda caso, in un modo o in un altro vedono la NATO, l’ alleanza difensiva (?!?)  occidentale sempre presente.

M.P.


martedì 8 ottobre 2019

Piazza di Montecitorio, fuori Extinction Rebellion per il flash mob del Movimento5stelle


Nella piazzetta di Montecitorio ieri pomeriggio era previsto l' inizio dello sciopero della fame di alcuni attivisti di Extinction Rebellion nell' ambito della loro ribellione internazionale. Sono arrivato verso le 16, di corsa, portando anche un paio di libri dove Gandhi raccontava i suoi digiuni. Era previsto un microfono aperto e mi sarebbe piaciuto leggere qualche frase del Mahatma, anche se avevo già parlato al dibattito del giorno prima, quando era presente Alex Zanotelli, e temevo di essere troppo invadente.

Nella piazzetta invece Extinction Rebellion non c'era. Sono riuscito a rintracciarli poco dopo in un presidio all' incrocio tra i Fori Imperiali e Piazza Venezia ed ero piuttosto arrabbiato, anche se in parte rasserenato dalla notizia che il cambio di programma non era voluto, ma causato da un divieto della questura di Roma che in un primo momento aveva invece autorizzato il presidio.

Ma questa mattina compro il manifesto, e vedo nella abituale foto copertina del quotidiano un flash mob del Movimento 5 Stelle proprio davanti a Montecitorio dopo l' approvazione del taglio dei parlamentari.

Insomma per non disturbare il flash mob dei 5 stelle non è stata autorizzata la presenza dei digiunanti di Extinction Rebellion.

Per ora chiudo qui, limitandomi a segnalare la cosa, ma spero di non essere l' unico a non accettare questo. In primo luogo gli amici di Extinction Rebellion.

Marco Palombo

lunedì 7 ottobre 2019

Iniziata la Ribellione internazionale di XR, alcune foto



E’ iniziata oggi la ribellione internazionale di Extinction Rebellion.  Le prime piazze si sono riempite in Oceania, e Australia e Nuova Zelanda hanno visto dimostrazioni di centinaia di persone ed alcuni arresti. 

A Londra gli arresti sono stati circa 130 ed è prevedibile che la polizia londinese sarà meno tollerante dell’ aprile scorso quando le persone fermate e denunciate furono circa un migliaio. Ma dopo giorni di dimostrazioni nel centro della metropoli  il Parlamento inglese accettò la richiesta di votare una mozione di denuncia dell’  emergenza climatica. 


In queste ore sono in corso affollati blocchi stradali anche a Berlino e Parigi. Meno tollerante la polizia olandese che ha fermato già nella mattinata alcuni attivisti.




A Roma c’ è stata una manifestazione in Piazza di Montecitorio dove hanno partecipato circa 150 attivisti e molti curiosi. E ‘ intervenuto anche padre Zanotelli  che ha condiviso la scelta di Extinction Rebellion di agire con la disobbedienza civile, il digiuno e la nonviolenza attiva. 



Padre Alex ha avuto parole molto critiche contro le spese militari e il libro bianco sulla Difesa italiana del governo Gentiloni dove è stato scritto esplicitamente che l’ Italia interverrà militarmente ovunque i suoi interessi strategici saranno minacciati.




Domani nella stessa piazzetta di Monte Citorio inizierà il digiuno di alcuni giovani attivisti di XR e nei prossimi giorni sono previste una critical mass in bicicletta, incontri scientifici e altre iniziative ancora in costruzione.
La base romana della ribellione internazionale di Extinction Rebellion è nel centro sociale Brancaleone, in via Levanna 11, e tutte le sere dalle 20,30 alle 23,30 sarà aperto a tutti un bar ribelle dove si converserà  su ogni argomento e sarà “proibito” parlare esclusivamente di Extinction Rebellion.



M.P.