lunedì 23 novembre 2020

Conflitto di interessi-La Confindustria della sanità religiosa presenta piano per le RSA a Commissione Ministeriale di Monsignor Paglia

 


Aris ed UNEBA, due grandi associazioni che organizzano Istituti socio sanitari, hanno presentato una proposta di riforma delle RSA alla Commissione ministeriale presieduta da Monsignor Paglia.

Aris ha tra i propri associati anche il Policlinico Gemelli, l' IDI, le grandi strutture Don Guanella. Dichiara che lavorano nelle associate circa 50.000 operatori. Possiamo definirla la Confindustria della sanità cattolica, e a chi presenta la propria proposta ? A Monsignor Paglia, alto esponente della Santa Sede e presidente della Commissione ministeriale sulla riforma della assistenza agli anziani.                   

Il conflitto di interessi è palese, il fatturato degli istituti religiosi nell' assistenza agli anziani è enorme, può decidere un esponente della Santa Sede come operare per riformare l' assistenza agli anziani ? E' come affidare a Fedele Confalonieri, amministratore di Mediaset, il percorso di una riforma nel settore delle televisioni.

La commissione Paglia tra l' altro ha sedici componenti e tra questi non ci sono esperti di neurologia, psichiatria, psicologia ma poetesse, registe e scrittrici.

Un conflitto di interesse di queste dimensioni non può passare inosservato sui media. Segnalo la semplice notizia, senza troppe parole, i commenti credo che dovrebbero arrivare automaticamente e in modo visibile, a me la cosa pare grave.

M.P.

giovedì 19 novembre 2020

Covid-19-RSA, una strage nel silenzio anche nella seconda ondata, romperlo salverebbe vite

 

STRAGE – Spesso mi sono interessato, per pochissimi anni anche quotidianamente, alle guerre. Quando si verificavano episodi con decine di vittime l' avvenimento era definito una strage. E' appropriato quindi parlare di strage nelle RSA anche in questa seconda ondata. Non esistono statistiche nazionali, ma alcuni dati regionali sono eloquenti. Almeno 150 decessi nelle residenze in Emilia Romagna, almeno 120 in Toscana.


LA STRAGE DI MARZO FU DIMEZZATA DALLA ROTTURA DEL SILENZIO – A primavera le morti nelle strutture residenziali toccarono il loro picco nella seconda metà di marzo. A fine mese esplose la denuncia di familiari e media per la situazione nelle RSA. I dati di aprile segnarono subito una diminuzione sensibile dei decessi nelle RSA mentre i decessi totali rimasero nella sostanza costanti.


SECONDA ONDATA, CENTINAIA DI MORTI NELLE RSA, ORA SONO INVISIBILI SUI MEDIA – In questa seconda ondata i decessi nelle strutture, RSA e altre tipologie, sono già centinaia, e sono avvenuti in decine e decine di strutture. Ma la momento la cosa passa nel silenzio e la mancanza di attenzione dell' opinione pubblica aggrava indirettamente la situazione.


AL SUD NELLA SECONDA ONDATA I DECESSI NELLE STRUTTURE SI SONO MOLTIPLICATI RISPETTO A PRIMAVERA – L' unica statistica nazionale sulle residenze e il Covid-19 è stata pubblicata dall' ISS a giugno, ed è relativa al periodo febbraio-marzo-aprile 2020. Nella tabella riassuntiva sono censite circa 3700 morti probabilmente con Covid-19, i tamponi a primavera erano rarissimi, e di queste 55 erano relative alle regioni meridionali. Ora i decessi al sud sono sicuramente già superiori a 100. Da una mia mini-ricerca sul web a metà ottobre risultavano 50 decessi nelle strutture del Sud e 120 nelle strutture del Nord.


La percentuale del Sud è quindi esplosa, a primavera 50 su 3700 totali, a ottobre già 50 su 170 totali. Una percentuale venti volte superiore.


IN ALCUNE REGIONI, COME FRIULI ED EMILIA, NELLA SECONDA ONDATA I DECESSI NELLE RSA POTREBBERO SUPERARE IN PROPORZIONE QUELLI DELLA PRIMA- Un assessore dell' Emilia Romagna ha riportato in commissione regionale che i decessi nelle RSA sono ora il 24,9% dei decessi totali. Secondo il sito bolognese ZIC nella prima ondata erano stati il 9%. Mentre in Friuli un assessore si è rallegrato che i decessi nelle RSA fossero solo 29 e minori di quelli avvenuti a primavera, ma con un calcolo grossolano si ricava che nella seconda ondata i decessi potrebbero essere il 38% dei decessi totali mentre a primavera erano stati il 31%. Si tratta di due esempi isolati che non dimostrano niente ma che dovrebbero indurre gli osservatori a verificare con precisione quanto sia fondata questa ipotesi.


CONCLUSIONE FINALE- Ho riportato solo alcuni indizi, ma molto preoccupanti, che fanno presumere una nuova grave strage nelle strutture residenziali italiane. E' un allarme prematuro ? No, l' attenzione dell' opinione pubblica e degli osservatori ha ridotto la strage di primavera, una maggiore attenzione ora salverebbe vite.


Marco Palombo

martedì 10 novembre 2020

RSA- Venerdì 13 novembre, al Ministero delle Salute presidio di familiari e operatori


Venerdì 13 novembre è annunciato un presidio di familiari di ospiti delle RSA e operatori sanitari nei pressi del Ministero della salute. I dettagli della manifestazione statica e delle rivendicazioni saranno illustrati nel comunicato che uscirà entro poche ore. Voglio subito evidenziare tre tematiche fondamentali per fronteggiare le conseguenze disastrose della pandemia nelle strutture per anziani e disabili.

 1)Gli anziani nelle RSA sono isolati, nella sostanza, da inizio marzo. 

 Le visite nelle strutture residenziali sono limitate nel tempo e nei modi. Questo per tutta Italia, ma è ogni singola direzione sanitaria che stabilisce quando queste visite con vincoli possono avvenire e in molte strutture non sono state quasi mai possibili neanche le visite con molti vincoli, di tempo e separazioni tra parenti e anziani, autorizzate dal Ministero della Salute. Il problema quindi non è essere prudenti ora in una fase acuta della seconda ondata di pandemia. Quello che è inaccettabile è che gli anziani siano isolati per mesi. Ora a inizio novembre, da ben otto mesi. Sono stati festeggiati compleanni con incontri brevissimi e supervigilati, in mesi nei quali non è stato fatto niente per prevenire la seconda ondata, siamo stati travolti da discussioni inutili su temi insignificanti, e milioni di italiani hanno viaggiato in lungo e largo per le loro vacanze. 

 2) Nella seconda ondata già più di 200 decessi per Covid 19 nelle strutture per anziani. Occorrono subito dati precisi su contagi e decessi.

 Più di 200 sono i decessi che ho messo insieme in poche ore di ricerca sul web. saranno quindi molti di più. E' necessario un monitoraggio completo della situazione nelle RSA e nelle Case di Riposo in questa seconda ondata di Covid. L' unica indagine conoscitiva è stata effettuata tra il 24 marzo e il 27 aprile, ha riguardato solo una parte delle RSA, che sono a loro volta solo una parte delle residenze sociosanitarie per anziani e disabili. Nonostante questi limiti, l' indagine ha in sostanza fermato immediatamente la strage silenziosa di marzo, che già da aprile risultava molto ridotta, immediatamente dimezzata e poi azzerata. Una indagine completa su contagi e decessi subito, eviterebbe sicuramente centinaia di decessi nelle strutture nelle prossime settimane. 

 3) La Commissione guidata da Monsignor Paglia per cambiare l' assistenza agli anziani svela l' ignoranza sugli anziani assistiti. Assenti Neurologi, Psicologi, e altre figure professionali centrali nelle cure. 

 La Commissione istituita dal Ministero della salute per cambiare l' assistenza agli anziani è formata da sedici persone. Ci sono scrittrici, poetesse, registe, ma non c'è un neurologo, uno psicologo, uno psichiatra. E' semplicemente assurdo. 

 Marco Palombo 
 Essere persona, insieme per la salute