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Visualizzazione dei post da novembre, 2015

Rete NoWar alla RAI per fine export armi italia all'Arabia saudita ed altri padrini dei terroristi jihadisti

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Al ministro degli esteri e al suo staff per opportuna conoscenza 30 NOVEMBRE, ROMA. RETE NO WAR IN PRESIDIO DAVANTI ALLA RAI PER LA FINE DELL'EXPORT DI ARMI ITALIANE AI SAUD E AGLI ALTRI PADRINI DI GRUPPI JIHADISTI Un gruppo di attivisti di Rete No War Roma ha tenuto oggi un presidio a viale Mazzini, Roma, per chiedere che la Rai, servizio pubblico, informi gli italiani a) sullo scandalo delle ingenti forniture di armi da parte dell'Italia all'Arabia saudita e b) sulla catastrofe che i bombardamenti della coalizione a guida saudita stanno provocando da mesi in Yemen. Il regno dei Saud è, insieme alle altre petromonarchie, uno dei paesi padrini accertati di gruppi jihadisti in Siria, Iraq, Libia e Yemen e ormai in molti paesi...  Il regno dei Saud bombarda lo Yemen dallo scorso marzo, con migliaia i civili uccisi, impone un blocco navale che ostacola gli aiuti, distrugge infrastrutture civili in un paese poverissimo e annienta patrimoni dell'umanità....

100.000 migranti arrivati in Grecia a Novembre

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Migrants: Latest Developments Posted: 11/27/15   Greece - Based on data gathered by the Hellenic Police and IOM field staff, IOM estimates that over 110,000 migrants and refugees have now arrived in Greece by sea since the beginning of November. The sharp decrease in the number of arrivals witnessed last weekend – only 155 crossed on November 22 and 336 on November 23 – has now reversed and numbers have again picked up. On 24 November some 3,516 people crossed and on 25 November 5,140. IOM Greece’s Early Warning Information Sharing System, which tracks migrant flows in collaboration with IOM in the Western Balkans, estimates during November some 105,000 people have left Greece for the Former Yugoslav Republic of Macedonia (FYROM). Syrians, Afghans and Iraqi nationals continue to cross Greece’s Idomeni border with the FYROM without significant delays, but other nationalities are being turned back. Iranian migrants are conducting a hunger strike as a protest at ...

Siria,una "Fabbrica di Cioccolato"per dare energia a chi lotta contro la guerra

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Siria: una “Fabbrica di Cioccolato” per dare energia a chi lotta contro la guerra E’ stato lanciato un progetto per attivare a Kafroun, in Siria, un laboratorio di pasticceria che in tempi brevi darà lavoro a 7-8 persone nel confezionamento di cioccolatini. Nel paese di Damasco questi dolciumi sono molto usati in occasione di matrimoni, battesimi e festeggiamenti vari, nonostante le enormi difficoltà del momento lo smercio dei cioccolatini sarà sicuramente buono. Il promotore del laboratorio è Joni Ghazzi, un ingegnere che ad Aleppo aveva progettato e costruito una piccola macchina per la produzione dei cioccolatini ma è riuscito a portare a Kafroun dove è sfollato con la famiglia solo un esemplare dei suoi macchinari, salvato dalla distruzione del laboratorio. Ora Joni vuole ricominciare qui la sua attività, in una zona al momento relativamente più sicura. La cifra necessaria all’ avvio del progetto è 7.700 dollari. L’ ingegnere ha raccontato la sua storia a Fiorenza, an...

Progetto per aiutare i siriani in Siria: la Fabbrica di Cioccolato

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PROGETTO:   la " Fabbrica di cioccolato " da www.oraprosiria.blogspot.it Joni Ghazzi è sfollato con la famiglia da Aleppo a Kafroun. Joni è ingegnere, ad Aleppo aveva progettato e costruito una piccola macchina per la produzione di cioccolatini, che in Siria vengono utilizzati al posto dei confetti per matrimoni, battesimi, festività varie. Ci racconta con entusiasmo ciò che aveva realizzato ad Aleppo e ci mostra l'esemplare che è riuscito a salvare dalla distruzione del suo laboratorio.  Con lui riusciamo a formulare un progetto che non sia di sola sussistenza ma abbia prospettive di micro-impresa che nel tempo possa svilupparsi autonomamente ed auto-finanziarsi. Stiliamo un preventivo di spesa, che alla fine prevede un investimento di $ 7700 e darebbe lavoro a una famiglia e altre 5-7 donne. Il prodotto ha uno smercio sicuro e nella misura delle risorse può impiegare anche più persone.  Ecco le fotografie del macchinario già disponibile anche se non operativ...

La Battaglia di Algeri - per ricordare il colonialismo europeo

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http://www.giornidistoria.net/la-battaglia-di-algeri/ La Battaglia di Algeri, il film di Gillo Pontecorvo Un film storico da rivedere per comprendere alcune problematiche ancora attuali. “La Battaglia di Algeri” parla della guerra d’indipendenza algerina, condotta dal Fronte di Liberazione Nazionale (FLN) e dal suo esercito (ALN). Pose fine al tentativo della Francia di mantenere in forme nuove il proprio impero coloniale, determinò il crollo della IV repubblica e aperse – per entrambi i paesi – una nemesi storica non ancora conclusa. Il film, diretto da Gillo Pontecorvo, sarà trasmesso venerdì 8 maggio alle 21:10 su Tv2000 e vinse il Leone d’Oro alla 27ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. E’ stato selezionato tra i 100 film italiani da salvare. Di questa straordinaria pellicola parleremo con Laura Delli Colli, Presidente del Sindacato nazionale giornalisti cinematografici italiani, intervistata dall’esperto di cinema Fabio Falzone. Ma c’è di più Tv2000, ...

Sono incompatibili "L'allontanamento di Assad" e la Carta delle Nazioni Unite.

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Domenica 22 settembre alcuni media italiani hanno riferito quasi in tempo reale la seguente frase di Obama a Manila: "Inevitabile allontanare Assad" Non sono andato a vedere l' esatta espressione inglese usata dal Presidente  degli Stati Uniti e qualche resoconto diffuso più tardi ha avuto parole differenti, più caute nella forma, e che sembravano indicare una prospettiva reale diversa da quella che si poteva immaginare ascoltando le parole "Inevitabile allontanare Assad". La Carta delle Nazioni Unite è vincolante per tutti i paesi membri dell' ONU, quindi anche per USA, Francia e Siria, e scrive esplicitamente all'art.2 comma 4 che  " I paesi membri devono astenersi dalla minaccia o dall' uso della forza..... contro l' indipendenza politica di qualsiasi Stato....". La frase "Inevitabile allontanare Assad" mi sembra incompatibile con questo comma. Voi cosa ne pensate ? Di seguito i commi 3 e 4 dell' Art....

Obama:inevitabile allontanare Assad-Necessario dire:solo i siriani devono decidere il loro futuro

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Foto tratta da www.sibialiria.org Obama: inevitabile allontanare Assad Le parole sono importanti e queste parole di Obama preparano azioni. Io non le condivido SONO I SIRIANI CHE DEVONO DECIDERE IL LORO FUTURO NESSUNO DEVE DECIDERE PER LORO Penso che contro questa intenzione di Obama andrebbe costruita subito una mobilitazione, Io, da solo, posso solamente spiegare la mia opposizione a persone che frequento, ma in queste settimane tutti sono possibili interlocutori, essendo tutti bombardati con notizie sulla guerra in Siria. Marco Palombo

Vignetta di E.Apicella-Bombardamenti boomerang-4 milioni di musulmani uccisi dal 1990

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La dormita di pacifisti,NoWar,NoNato.Spero in una veloce smentita già da Milano....

Oggi a Milano No Guerra No Nato, http://www.marx21.it/index.php/internazionale/pace-e-guerra/26252-milano-19-novembre-2015-no-guerra-no-nato Questo appuntamento era già stato fissato prima dell' attentato a Parigi, speriamo dia un segnale di sveglia, a cui per ora non credo. I pacifisti dormono, c'erano i segnali che in Medio Oriente ci sarebbe stata una svolta, pur impossibile da capire in che direzione, ma la situazione presente fino al 13 novembre non poteva durare,  con la guerra russa (vera a differenza di quella della coalizione) contro l' Isis e gli altri gruppi jihadisti e i milioni di profughi vaganti tra Europa e paesi vicini alla Siria (1.800.000 in Turchia, 1.200.000 in Libano etc), Ma tutti sono stati sorpresi ed oggi, a quasi una settimana dagli attentati di Parig, pochi i segni di vita di voci critiche fuori dal web., Questo succede anche perchè  oggettivamente la situazione non è chiara ma è sconosciuto a molti attivisti doc pure quello che ...

Dopo Parigi - Alcuni punti che i pacifisti dovrebbero tenere fermi, un inizio di dibattito

Alcuni punti fermi per una risposta immediata dei pacifisti. 1) Tenere sempre conto del diritto internazionale, materia insufficiente finora, soprattutto perché nel diritto non sono affrontate in modo adeguato terrorismo e guerre asimmetriche. Però è assolutamente necessaria la guida ONU sulla coalizione internazionale e sul negoziato per la Siria. Alla coalizione internazionale devono partecipare anche paesi Medio Orientali, Africani e Asiatici essendo il  terrorismo islamico presente anche in Asia e Africa. 2) L’ Arabia saudita non è islam moderato, no alla guerra in Yemen, no alla vendita di armi a paesi in guerra anche quando viene effettuata dai Brics. 3) I morti sono tutti uguali, il terrore in Occidente ci tocca di più perché siamo in Occidente, ma razionalmente dobbiamo dire che tutti i paesi sono uguali e molti paesi soffrono guerre e violenze per colpa dell’ Occidente. 4) I pacifisti non devono pensare e agire con compartimenti stagni: solo Palestina,...

Eccezionale su La7-P.Pagliaro:"Isis finanziata da Arabia s."

Sul web per ora ho trovato solo questo accenno di quanto ha mandato in onda "Il punto di Paolo Pagliaro" all' interno della trasmissione 8 1/2 di Lilli Gruber. Probabilmente la trasmissione sarà on line integralmente nei prossimi giorni e andrà diffusa moltissimo: "Se ne accorge persino il mainstream: Paolo Pagliaro, nella trasmissione “Otto e mezzo” condotta da Lilli Gruber su “La7”, ricorda che l’Isis è stato finanziato da Turchia e Arabia Saudita, ed equipaggiato dagli Usa. Il vicepresidente Joe Biden riconobbe, tempo fa, che le armi inviate ai “ribelli” anti-Assad erano “finite” tutte alle milizie jihadiste del “califfo” Abu Bakr Al-Baghdadi, l’uomo fotografato in Siria in compagnia del senatore John McCain"

Siria,Roma,sabato 14 novembre,Padre Mourad,rapito e liberato in Siria, e Card.Sandri

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800.000 migranti arrivati in Europa nel 2015, 640.000 dal 24 agosto

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www.iom.int As Migrants Continue to Arrive in Europe, Asylum Seekers Relocated 10/11/15 Greece  - Arrivals of migrants and refugees to Europe by sea in 2015 approached 800,000 through the first week of November, a figure that amounts to nearly four times the total for all of 2014. IOM reports the total number of fatalities on these routes now total 3,455 – although we caution that we may be seeing some discrepancies in Greece and Spain where migrants previously counted as “missing” now are confirmed fatalities, a factor which should not change the overall count, but may have been double-counted by our research team. We can report confidently that, according to Hellenic Police, an estimated 17,600 migrants and refugees crossed into Greece from Friday (6/11) to Sunday (8/11). Some 6,803 arrived on Friday, 6,340 on Saturday and 4,528 on Sunday. Weather conditions were fine and migrants and refugees continued to board boats. However the death toll continued to ...