domenica 1 novembre 2015

Siria,negoziati.L'esito è incerto ma il tentativo è serio.



Qualche appunto sull’ inizio del negoziato per la guerra siriana, nella convinzione che questa volta il tentativo di trovare una soluzione politica è serio. Con l'arrivo dei profughi, il disastro siriano, ormai evidente a tutti, si è riversato sull’Europa e per l' Occidente arginare la guerra è ora una scelta obbligata.

 Siria,l’esito dei negoziati a Vienna è incerto ma il tentativo è serio

Venerdì 30 ottobre a Vienna, in una riunione durata sette ore, i ministri degli esteri di 17 paesi e i rappresentanti di Onu e Ue hanno discusso per trovare una soluzione alla guerra che dal 2011 sta distruggendo la Siria. Un primo incontro viennese si era svolto la settimana precedente tra USA, Russia, Arabia Saudita e Turchia.

Il 30 ottobre erano presenti gli occidentali USA, Gran Bretagna, Francia, Italia, Germania, gli altri due membri permanenti del Consiglio di Sicurezza ONU, Russia e Cina, e tutti i paesi della regione, compreso l'Iran che all' ultima conferenza di pace sulla Siria svoltasi a Ginevra nel gennaio 2014, dopo molte discussioni, non era stato poi invitato. Per una curiosa coincidenza a Vienna ONU e UE avevano entrambi rappresentanti italiani, De Mistura per le Nazioni Unite e Federica Mogherini per l’Unione Europea.

L' incontro si è concluso con un documento in nove punti che elenca alcuni obiettivi importanti e che finora non erano scontati. Tra questi, l' integrità territoriale della Siria, la laicità della Siria futura, un processo politico che porti alla pace con una nuova costituzione ed elezioni sotto la supervisione delle Nazioni Unite, una tregua (ma non con i terroristi) e l' indicazione tra i gruppi terroristi di altri soggetti oltre all' Isis.

Il prossimo appuntamento sarà sotto la guida delle Nazioni Unite che inviteranno anche il governo siriano e gruppi di opposizione. Tra questi ultimi saranno presenti l' Esercito libero siriano e una rappresentanza dei curdi siriani, che non erano stati ammessi a Ginevra anche se ugualmente presenti nella città svizzera per incontri informali e pubbliche relazioni con i mezzi di informazione di tutto il mondo arrivati nella città svizzera.

Alla fine del summit viennese i commenti dei media si sono concentrati sul perdurare del disaccordo sulla permanenza di Assad "al potere", ma, nonostante questo, il tentativo di trovare una soluzione politica alla conflitto questa volta è serio e sembra avere qualche possibilità di riuscita, soprattutto perché ora anche i paesi occidentali vorrebbero una soluzione positiva mentre nei tentativi precedenti delle Nazioni Unite, pur affermando il contrario, hanno sempre boicottato la ricerca di una intesa. Il cambiamento di atteggiamento è dovuto al problema profughi che è attualmente irrisolvibile per l' Unione Europea se non ci sarà una descalation della guerra siriana e alla mossa della Russia che si è inserita direttamente e abilmente nel conflitto armato in Siria.

Le trattative saranno lunghe, con rischi vari, la strada intrapresa non ha però alternative e presto si dovrebbe iniziare a parlare di una tregua tra il governo siriano e l’ opposizione appoggiata dall’ Occidente.  Se questo avverrà sarà una grande sconfitta per i paesi a guida sunnita che avevano investito molto soprattutto politicamente sulla vittoria finale con lo stato siriano.

Marco Palombo

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