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Visualizzazione dei post da novembre, 2018

Bombe Yemen, Rete Disarmo incontra la ministra della Difesa Trenta e salta un' iniziativa con altre associazioni ?

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Un appello per la cessazione delle vendita di armi italiane all’ Arabia Saudita, pubblicato dal sito di Amnesty International il 12 novembre, annuncia una iniziativa comune per il 22 novembre di varie associazioni: Amnesty International Italia, Fondazione Finanza Etica, Movimento dei Focolari, Rete della Pace, Rete Italiana Disarmo, Oxfam Italia, Save the Cildren Italia, https://www.amnesty.it/rete-disarmo-basta-guerra-distruzione-yemen/ Nel pomeriggio del 12 novembre si è poi svolto un incontro con la ministra Trenta di quattro esponenti della Rete Disarmo dove sono stati toccati anche altri temi che stanno a cuore alla Rete, per il coordinamento erano presenti: Lisa Clark (Beati costruttori di Pace), Martina Pignatti Morano (UN Ponte per), Francesco Vignarca (coordinatore della Rete Disarmo), Mauro Simoncelli    (Archivio Disarmo) Questo l’inizio dell’ articolo che si può leggere integralmente al link https://www.disarmo.org/rete/a/45874.html ...

Il prezzo del greggio perde il 9% in 5 giorni solo per una mossa dell' amministrazione Trump

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La scelta dell' amministrazione Trump di tornare alle sanzioni all' Iran e di esentare da queste 8 paesi, comunicando questa seconda mossa in modo quasi improvviso dopo che erano molto salite le quotazioni del greggio, ha provocato una rapida discesa del prezzo del petrolio, e questa settimana il calo è stato del 9%, sostanzialmente identico per il Brent del Mare del Nord e per il WTI statunitense. L' oscillazione di prezzo ha portato lo spostamento di enormi risorse finanziarie in tutto il mondo. Qualcuno avrà guadagnato molto, altri avranno perso, a seconda dei tempi erano stati effettuati i loro investimenti sul petrolio o le loro dismissioni. Tutto questo sta succedendo solo per la mossa del governo di un paese che rappresenta circa il 5% della popolazione mondiale. Non azzardo davvero ipotesi di nessun tipo, segnalo però la vicenda, che comunque dimostra che negli ultimi anni si è rotto l' equilibrio nel mercato del greggio che sta oscillando moltissimo....

Nella Ginatempo: Disarmo e smilitarizzazione. Che fare ?

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http://contropiano.org/interventi/2018/11/22/disarmo-e-smilitarizzazione-che-fare-0109754 Ciò che non si vede più nelle piazze e sulla scena della politica è un movimento nazionale di massa contro la guerra. Ma in modo puntiforme, a volte sommerso, a volte visibile, nei punti caldi della militarizzazione, resistono gruppi di lotta, di mobilitazione, di controinformazione. Penso alle aree invase e devastate dalla militarizzazione, ai poligoni di tiro in Sardegna, alle basi militari come Sigonella e il Muos, come Camp Darby in Toscana, le basi atomiche di Aviano e Ghedi, le fabbriche di esplosivi, i gruppi di testimonianza come le DonneinNero, i compagni di Genova con l’ora in sienzio per la pace, e tanti piccoli gruppi sparsi che resistono nell’indifferenza generale o quasi. La maggior parte di questi comitati di lotta sul territorio si sviluppano e durano nel tempo perché sentono la guerra vicina in quanto i processi di militarizzazione sono per loro concreti, visibili, pericolosi...

Nella Ginatempo: una riflessione sul perchè il movimento contro le guerre è sparito

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di Nella Ginatempo , articolo uscito su Contropiano il 17/11/2018 Ero tra le persone maggiormente impegnate a organizzare un grande movimento nazionale contro la guerra. Era l’inizio di questo secolo, subito dopo il crollo delle Torri gemelle (11 settembre 2001), i social forum si costituivano in tutte le città d’Italia, dentro la generale tematica “No alla globalizzazione, un altro mondo è possibile”. Dopo i fatti di Genova e l’uccisione di Carlo Giuliani, un grande movimento di massa era nato in tutta Italia. Le piazze erano piene di lotte per tutte le tematiche economiche sociali e ambientali. In questo clima organizzavo insieme ad un gruppo di compagni in varie città d’ Italia il social forum Bastaguerra che affrontava la tematica generale del sistema di guerra e contribuì a numerose mobilitazioni locali e nazionali tra cui soprattutto la gigantesca manifestazione contro la guerra in Iraq che ebbe luogo a Roma e in tutte le capitali del mondo il 15 febbraio 2003 con milioni ...

Eni e Russia: cosa manca nei commenti sulla Libia e piano di pace ONU

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La Conferenza di pace sulla Libia, che si è svolta a Palermo il 12 e 13 novembre, è stata ormai commentata da tutti i pochi osservatori interessati. Mancano però dalle analisi due elementi fondamentali sul ruolo russo e dell' Eni nella complessa vicenda libica. Il summit palermitano voluto dal governo italiano ha avuto come filo conduttore il piano di pace che l' incaricato delle Nazioni Unite Ghassan Salamè ha presentato al Consiglio di Sicurezza ONU qualche giorno prima della Conferenza di Palermo Il piano prevede un percorso politico istituzionale in tempi molto stretti, non più di 12 mesi, e mette a fuoco i due principali ostacoli che questo percorso dovrà superare. Il ruolo delle milizie armate, soprattutto a Tripoli e nella sua regione, e la divisione e l' utilizzo dei proventi petroliferi che sono tornati enormi. Il piano stima 13 miliardi di dollari di entrate nei primi sei mesi del 2018, in un paese di sei milioni di abitanti. A Palermo lunedì 12 si...

Antirazzisti, donne, studenti, contro gli sgomberi: un grande movimento invisibile

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Abito a Roma da 7-8 anni, e vedere di persona cortei e manifestazioni è molto diverso da leggere le cronache sui media, anche se si consulta più di una fonte e di tutte le tendenze. Capita che la manifestazione nella foto che segue, di 4.000 lavoratori, per la quasi totalità di origine straniera, non sia stata neanche sfiorata dalle cronache dei giornali, anche se il percorso è stato tutto nel centro di Roma in un sabato pomeriggio: Piazza Repubblica, vicino a Termini, Via Cavour, via dei Fori Imperiali. La grande manifestazione, contro il decreto immigrazione e sicurezza, del 10 novembre ha visto in strada almeno 40.000 persone, ma non ha avuto il risalto meritato. I media hanno parlato, e fotografato, soprattutto di Mimmo Lucano che ha aperto il corteo e gli interventi. Il 24 novembre Roma sarà invasa da donne chiamate a raccolta dal movimento non Una di Meno. Ed oggi sono stati una scoperta piacevole gli studenti che hanno sfilato numerosi e con uno zoccolo duro molto ...

Conferenza Libia: i punti dell' accordo accettati, in modo informale, da Serraj e Haftar

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Di seguito i punti accettati dalle parti libiche a Palermo estrapolati dal comunicato finale congiunto dei paesi partecipanti alla Conferenza di Pace per la Libia il 12 e 13 novembre 2018. I punti sono stati accettati in modo informale, alla presenza di rappresentanti delle Nazioni Unite, Italia, Francia, Russia, Algeria, Tunisia ed Egitto. Sono contrari all' intesa i turchi, ufficiosamente per non essere stati invitati al summit ristretto della mattina di martedì 13 novembre, ma probabilmente perchè l' accordo di massima suggerito dal piano ONU mette paletti veri al potere delle milizie armate integraliste che Turchia e Qatar sostengono. M.P. I Partecipanti hanno accolto con favore l'impegno libico a: Istituzioni politiche -   Adottare la legge referendaria volta a completare il processo costituzionale come risultato chiave per la sovranità della nazione libica; -   Assumere responsabilità istituzionali ai fini di un processo elettorale credibil...

Libia, la Turchia ha lasciato il summit per l'annunciato controllo ONU sulla Banca Centrale ?

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La Turchia ha abbondonato in anticipo e in modo plateale la Conferenza sulla Libia di Palermo.  Era presente con il vicepresidente Oktay , una presenza quindi ad alto livello. Ankara insieme al Qatar è il grande sponsor in tutto il Medio oriente dei Fratelli Musulmani e di tutte le milizie libiche legate alla Fratellanza che in Libia attualmente si muovono in modo autonomo e sostengono Serraj alleate contro l' attacco di Haftar. Ho scritto ieri di come la questione più importante per l' ONU, rappresentato dal suo incaricato speciale per la Libia Ghassan Salamè, fosse l' unificazione della Banca Centrale Libica, attualmente separata nella banca di Tripoli e in quella di Tobrouk. Il piano ONU non prevede solo l' unificazione della Banca ma soprattutto la certificazione dei suoi bilanci, garantita da ONU, Italia, Francia e paesi limitrofi. Ci sarà una gara entro due tre settimane che assegnerà questo controllo probabilmente ad soggetto privato ma sotto il con...

Conferenza Libia: l' ONU vuole una sola Banca Centrale. Ora il petrolio finanzia la guerra civile

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Cristiana Mangani sul Messaggero di martedì 13 novembre scrive che la principale questione al centro della Conferenza di Palermo sulla Libia è il piano ONU per avere una sola Banca Centrale Libica che gestisca tutte le entrate petrolifere. Quelle che arrivano dai territori amministrati da Tripoli e quelle che arrivano dai territori amministrati da Tobrouk. Gentiloni alcuni anni fa sosteneva che, nonostante la guerra in corso tra due governi libici diversi, le entrate del petrolio, gestite dalla Compagnia Nazionale Libica, spesso socia dell' ENI, confluivano nella Banca Centrale Libica che le divideva poi tra i due governi nemici. Non so quanto fosse vera la tesi sostenuta da Gentiloni, allora ministro degli Esteri del governo Renzi, ma sicuramente molte delle entrate prodotte da Eni con i soci libici andavano a finanziare la guerra fratricida, tanto che qualcuno anche sul Corriere della Sera proponeva che l' ENI minacciasse l' embargo ai governi guerrafondai nel tent...

USA esentano l'Italia dalle sanzioni all'Iran in cambio di F-35, Muos e Tap ?

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Foto dal sito del M5S siciliano Secondo l' agenzia di stampa Associated Press L' Italia potrebbe essere esentata dalle sanzioni all' Iran che Trump annuncia il 5 novembre. In queste settimane, scrive Marco Galluzzo sul Corriere della Sera, c'è una pressione dell' amministrazione Trump verso il governo italiano su alcune scelte che interessano molto gli USA come il  Muos e il Tap. Questa mattina a Radio Radicale Marco Cappato nella rassegna stampa ha citato un quotidiano del quale non ho colto il nome che avrebbe messo in relazione l' esenzione dell' Italia dalle sanzioni all' Iran con l' allineamento del governo Conte agli USA sulle importanti questioni Muos, F-35, Tap. Io non credo che l' Italia sarà esentata dalle sanzioni all' Iran, perchè sarebbe una conferma troppo evidente di una avvenuta rottura del governo Conte con gli altri paesi dell' Unione Europea e del legame stretto del governo lega Movimento5Stelle con l' ammi...